Jessica Chastain è delusa dai personaggi femminili visti a Cannes 70

Autore: Elisa Giudici ,

Cannes 2017 si è chiuso all'insegna di una Palma d'Oro inaspettata in un'edizione sottotono, dove a non mancare mai, più che i buoni film, sono state le feroci polemiche.

Dopo i botta e risposta su Netflix, sale cinematografiche e televisione, con la chiusura del festival tutto sembrava tornato alla normalità all'ombra della Croisette... almeno fino a quando Twitter e Ava DuVernay non ci hanno messo lo zampino.

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La regista di Selma ha infatti twittato questo stralcio della conferenza stampa di chiusura della giuria di Cannes, quando a prendere la parola è l'attrice Jessica Chastain. Già salutata da molti come la nuova Meryl Streep, Jessica Chastain ha fatto faville a Cannes 70, dove era presente nelle vesti di giurata ma ha dettato lezioni di stile calcando i tappeto rosso ogni sera con una mise impeccabile. 

Nel riassumere la sua esperienza di giurata, Jessica Chastain ha raccontato emozionata di come sia stata "la prima volta" per lei, che mai aveva visto 20 film in soli 10 giorni. Un'esperienza indimenticabile per un'amante del cinema, ma non sempre in senso positivo. L'attrice infatti sostiene di essere stata colpita negativamente dal vedere come il mondo cinematografico racconti l'universo femminile

Questa è la prima volta che guardo 20 film in 10 giorni e io adoro i film! La sensazione più forte che porterò con me da questa esperienza è come il mondo vede le donne, a partire dai personaggi femminili che rappresenta al cinema. Li ho trovati disturbanti, se devo essere sincera.

Nel video è chiaro come molti dei giurati la pensino come lei: Fan Bingbing si fa all'improvviso più seria e concentrata, il presidente di giuria Pedro Almodovar annuisce vigorosamente. A seguire nella conferenza stampa Bingbing tornerà sull'argomento, esortando più donne a raccontare donne nel loro cinema. 

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Cosa c'era di così sbagliato in molti dei film in concorso, secondo la giuria? Lo spiega ancora una volta Jessica Chastain, riprendendo una polemica ormai decennale sullo sguardo con cui una Hollywood prettamente maschile e maschilista guarda le donne (e le paga meno dei colleghi maschi):

Spero che quando includeremo più creative donne, avremo più donne sullo schermo simili a quelle che incontriamo nella vita di tutti giorni. Mancano personaggi che siano proattivi, che abbiamo una loro capacità di agire, che non si limitino a reagire a quanto fanno gli uomini intorno a loro. Insomma, non ho visto molti personaggi femminili con un loro punto di vista. 

La giuria, appare chiaro, ha discusso molto su questo argomento durante le votazioni. La regista Maren Ade, che nel 2016 ci ha regalato uno dei personaggi femminili più bizzarri e iconici dell'annata in Toni Erdmann, rincara la dose parlando dei riconoscimenti a Sofia Coppola e Lynne Ramsay: 

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Non abbiamo premiamo le donne perché sono donne. Vogliamo però lanciare un appello affinché a più donne venga data la possibilità di dirigere film, magari con materiali di partenza più adatti. Stiamo perdendoci un sacco di storie che si potrebbero raccontare, non solo riguardanti i personaggi femminili, ma anche sulla loro visione degli uomini.

Fonte Variety

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