Joker conquista Venezia 76 nel giorno di Ema e del ritorno di Monica Belliucci: il videoriassunto di giornata

Autore: Elisa Giudici ,

È il giorno di Joker al Lido e non poteva essere altrimenti oggi 31 agosto 2019: sin da prima dell'inizio della kermesse il film di Todd Phillips era accreditato come il più spasmodicamente atteso. Le recensioni arriveranno tra qualche ora, ma l'accoglienza in sala stampa con scroscianti applausi e qualche mormorio di Oscar per il protagonista sembrano già confermare le ottime impressioni che avevano lasciato il trailer e il materiale promozionale legato al film. 

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Di continuity e rivalità tra Marvel e DC il regista Todd Phillips non nuove sentir nemmeno parlare e scherza con i fan che hanno visto riferimenti e easter egg dell'universo fumettistico. "Quello che volevo fare", rivela raccontando la difficile realizzazione del film, "era realizzare lo studio di un personaggio complesso e problematico". 

Per come la vedo io questo non è nemmeno un film politico, o meglio, lo è solo in base alla lente attraverso cui lo si vede. Ovviamente ha molti collegamenti con la contemporaneità ma è ispirato ai grandi film americani e al modo di fare cinema negli anni '70 di Toro Scatenato e Taxi Driver. 

Joaquin Phoenix sornione scansa la metà delle domande che gli vengono poste e tutto quello che riguarda Oscar e premi. Sulla sua preparazione per il film, alza gli occhi al cielo, ma racconta: 

Per prima cosa è venuto il dimagrimento: quando perdi così tanto peso in così poco tempo, il contraccolpo psicologico è tale che metà del lavoro sullo stato mentale del personaggio era fatto. 

Mancava però la risata terribile e agonizzante del personaggio, anzi le varie risate che modula l'attore durante il film. Per arrivare al giusto grado di riso disperato, ha chiamato anche il regista per lunghe sessioni di prove. In sala stampa il cineasta ci scherza su: "È stata un'esperienza che mi ha messo molto a disagio".

Pablo Larraín racconta i millenials 

Disagio, sconcerto e meraviglia sono i sentimenti suscitati da Ema, un altro dei grandi film visti al Lido finora. Il regista cileno Pablo Larraín arriva tra gli applausi del pubblico, che sembra aver apprezzato il suo film sperimentale tra poliamori e reggaeton, sensuale e diabolico. Mi sono avvicinato alla realtà delle generazioni successive alla mia, racconta, e ho voluto dedicare un film al loro modo di sentire. 

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I ragazzi di oggi sono sensibili, rispettosi sia degli altri sia dell'ambiente, hanno un modo profondamente diverso di costruire la propria famiglia e la propria vita. Non è che sia necessariamente d'accordo con lo stesso, ma volevo lasciare una testimonianza presente e futura di questo momento, della sua sensibilità e dei suoi cambiamenti. 

Tra i protagonisti del film c'è il raggaeton, ballato dai protagonisti per le strade e nelle scuole: 

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Personalmente non amavo questo genere musicale, ma esplorando i brani più ascoltati su Spotify in Cile e in Sud America ho scoperto che la maggior parte erano pezzi reggaeton e quindi mi sono detto che il film sarebbe stato incentrato su questo genere... alla fine ha cominciato a piacermi. 

Cassell e Bellucci di nuovo insieme, 17 anni dopo 

I divi europei che non ti aspetti di rivedere insieme sono Monica Bellucci e Vicent Cassel, alla mano e ironici, protagonisti della conferenza stampa di Gaspar Noè. Anche uno dei più iconoclasti registi francesi si dimostra sorprendentemente alla mano nel raccontare cosa l'ha spinto a presentare "l'inversione integrale" di Irréversible, suo film cult del 2002. 

Nel rimetterci mano mi sono accorto che rimontandolo con la cronologia lineare della storia - in maniera opposta all'originale, che procede a ritroso - la trama acquisiva significati e punti di forza nuovi. 

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Non poteva mancare una domanda a Cassel e Bellucci, ex coppia di vita che qui interpreta scene molto forti insieme, chiamata a pronunciarsi su che effetto faccia rivedersi a tanto tempo di distanza.

La diva italiana spiega come venne girata la raggelante scena di stupro, centrale nel film: 

La scena anche vista nel 2019 rimane fortissima, ma all'epoca non fu così difficile girarla: l'avevamo provata così tante volte che sapevo cosa sarebbe successo secondo dopo secondo, ero in completo controllo del mio corpo e circondata da attori e da un regista comprensivi e protettivi. 

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Cassel ricorda la circostanza incredibili in cui girarono lui e la sua ex la prima lunga scena d'amore, con cui si apre questa nuova versione:

Quando ottenemmo i fondi da Studio Canal la sceneggiatura era lunga 3 pagine. Sul set Gaspar ci disse che potevamo improvvisare una scena d'amore, dai 2 ai 20 minuti, dicendo e facendo quel che volevamo. Gli chiesi perché proprio 20 e lui mi rispose che era il minutaggio massimo la pellicola consentiva di registrare in una take. 

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