Julieta, la recensione: il conflitto madre-figlia secondo Pedro Almodóvar

Autore: Alfonsina Merola ,

Pedro Almodóvar ritorna sul grande schermo, dopo quasi cinque anni di assenza con il film Julieta, una pellicola melodrammatica incentrata sul mondo femminile. Lo sguardo del regista si sofferma in particolar modo su quel legame complesso tra madre e figlia.

È un rapporto difficile da capire fino in fondo, impossibile da sviscerare in modo completo ed esaustivo. Perchè? Per via delle mille sfaccettature che ha la vita e delle altrettante forme interpretative che può avere un singolo episodio su ciascuna persona.

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Ma Almodóvar riesce a centrare in pieno il suo scopo: descrivere quelle trame intricate e spesso tristi che la vita porta con sé. 

Per una madre deve essere molto doloroso ma Antìa la prega di accettarlo. Sua figlia ha scelto un percorso di vita ed è un percorso di cui lei non fa parte.

Il regista non ha paura di mostrare la vita in modo crudo, essenziale eppure così perforante. Nel suo mondo cinematografico non c'è spazio per le false speranze da commedia drammatica.

La pellicola descrive la storia di una donna, Julieta e lo fa attraverso una narrazione non lineare. Il film oscilla tra un tempo passato che serve a delineare meglio le pieghe tristi, fatte di incomprensioni e abbandoni e tra un presente che opprime e blocca la vita della protagonista.

Adriana Ugarte durante una scena di Julieta
L'attrice nel film Julieta di Pedro Almòdovar

Julieta è una giovane donna che, durante un viaggio notturno in treno, incontra per caso l'uomo della sua vita. È un'insegnante precaria, giovane e molto bella, non ha progetti a lunga scadenza ed ha la tendenza a farsi guidare nelle sue scelte dal destino.

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È silenziosa, parla poco eppure dal suo personaggio trapela una leggera inettitudine, mascherata sotto le sembianze della leggerezza giovanile che spesso porta a non ponderare le proprie scelte. Abbandonandosi al destino trova l'amore e diventa madre di Antìa, tutto in un lasso di tempo breve. Nella sua nuova famiglia non c'è il rimpianto delle scelte ma c'è l'amore e la passione.

Questi sentimenti pervadono tutta la famiglia, fino a quando questa tranquillità non viene scalfita da dubbi di Julieta nei confronti del marito. I sospetti diventano certezze e si tramutano in un litigio che porta ad una tragica fine e ai suoi successivi sensi di colpa che, la donna porterà dentro per sempre.

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Altro protagonista in Julieta è il destino: può essere dolce come il miele, beffardo ma può anche diventare crudele e spietato come una tempesta in mare che semina morte all'improvviso.

Per avere un'idea di tutto questo, ecco il trailer del film.

Il destino è inaspettato, imprevedibile e indomabile come le onde del mare. Non è possibile preventivare le sue intenzioni o tanto meno modificare la forza del suo impeto.

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Almòdovar descrive molto bene questo personaggio sfuggente e imprevedibile, cogliendone tutte le sue sfumature: dalle più cruente a quelle più sublimi. In Julieta viene fuori anche l'intransigenza utilizzata dall'uomo con troppa facilità, con cui si giudicano i comportamenti o le scelte altrui ma che, improvvisamente, vengono giustificate e comprese con docile benevolenza se in quella stessa situazione siamo noi i protagonisti.

Un esempio è l'astio di Julieta nei confronti del padre: l'uomo si rifugia tra le braccia della giovane governante mentre la moglie versa in uno stato semi vegetativo. Julieta che non vive più con loro, in una delle sue visite ai genitori si accorge di questo nuovo legame amoroso del padre e non lo accetta, giudicandolo con veemenza.

Eppure lei stessa qualche tempo prima si è trovata in una situazione analoga: quando conobbe in treno Xoan, il marito. Sapeva che era sposato e che sua moglie era in coma ma, nonostante ciò, dopo il primo incontro e la richiesta esplicita dell'uomo di volerla rivedere, lei non ci pensa due volte e accetta la proposta di Xoan. 

Un altro colpo beffardo è quello giocato dalla vita ad Antìa, la figlia di Julieta, che cresce tra la depressione e i sensi di colpa della madre. Antìà è il bastone di Julieta, la presenza forte di cui ha bisogno per decidere il senso che deve avere la sua vita.

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Ma la figlia, nonostante si prenda cura della madre, dentro di sé cova un risentimento ed un distacco molto profondi.

I vari silenzi si sovrappongono e negli anni diventano sempre più grandi, pesanti e insopportabili, portando Antìà ad abbandonare la madre. Ed ecco che ritorna il destino crudele che, attraverso la similarità di eventi, con forza e senza mezze misure mostra gli sbagli fatti ad Antìà.

Almodòvar porta sul grande schermo il dolore straziante, l'impotenza umana di fronte agli errori che si compiono nella vita. Mostra la vita vera e senza poesia. Guardando Julieta una delle cose che vengono in mente è che dietro ad ogni individuo c'è quasi sempre un episodio oscuro e doloroso, una spada di Damocle che pende su ciascuno di noi. 

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