Killing Stalking, NoSpoiler intervista l'autrice Koogi a Lucca Comics & Games 2017

Autore: Elisa Giudici ,

Se ancora ci fosse stato bisogno di una prova della presa che ha Killing Stalking sul pubblico italiano - dopo l'affollata presentazione milanese e l'entusiasmo raccolto online all'annuncio della presenza dell'autrice a Lucca - le chilometriche file per assicurarsi un autografo di Koogi hanno fugato ogni dubbio. Con la sua opera oscura che racconta la relazione tra due giovani legati da un rapporto borderline e deviato, Killing Stalking ha rapito il cuore di tantissimi lettori, che hanno affollato lo stand J-Pop nella speranza di poter incontrare l'autrice e chiederle un autografo. 

Koogi, ospite di J-Pop manga, è stata una delle presenze più apprezzate di questa ricca edizione di Lucca Comics & Games 2017 e anche una delle più disponibili. Non si è sottratta nemmeno alle tante domande dei giornalisti sul suo successo strepitoso e sulle sue aspirazioni. Ho avuto il piacere d'incontrarla per una chiacchierata informale insieme a James Kim, global strategy & marketing, e Junghun Lee, Chief content producer. I due sono tra le figure chiave del successo di questo e altri titoli di Lezhin Entertainment, una realtà editoriale sudcoreana che sta dettando il futuro dei web comics a livello internazionale. Ecco cosa mi hanno raccontato. 

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Se invece ancora non conoscete Killing Stalking, potete scoprire di più a riguardo nella recensione dedicata. 

J-Pop
La copertina del terzo volume italiano di Killing Stalking
Un discreto numero di fortunati ha potuto farsi autografare un volume di Killing Stalking dall'autrice a Lucca

Koogi si racconta: intervista all'autrice di Killing Stalking

Benvenuta a Lucca Koogi. Finalmente i tuoi fan italiani potranno incontrarti e scoprire chi si nasconde dietro l’opera più chiacchierata del momento. Come è cominciata questa avventura?

Koogi - Ho iniziato a disegnare Killing Stalking quando ancora frequentavo l’università e non ho più smesso, anche dopo il diploma. La mia via ora ruota attorno a Killing Stalking, non faccio altro, letteralmente.

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La tua esperienza quindi è simile a quella di tanti mangaka (creatore di fumetti giapponesi) che dicono di non avere avuto più tempo libero da quando la loro opera ha avuto successo. Quando hai qualche momento per te, cosa ti piace fare? Hai qualche hobby?

Koogi - Dato che trascorro la maggior parte del mio tempo disegnando, non ho davvero modo di fare altre attività che tengano impegnate le mie mani, che devono riposare il più possibile. Quando ho del tempo libero o anche mentre lavoro mi piace molto ascoltare la musica.

Koogi: headshot in versione chibi di  Yoon Bum
Yoon Bum in versione chibi

Quando è stato presentato Killing Stalking a Milano era presente una piccola folla, nonostante l’opera fosse ancora inedita. Il fandom sia in Italia sia a livello internazionale è davvero numeroso. Quale pensi sia il motivo che ha attratto tanti lettori da nazioni così diverse?

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Koogi - Non sono sicura del motivo preciso nemmeno io, anzi, spero di comprenderlo più chiaramente incontrando i fan.

La risposta potrebbe essere la storia d’amore oscura e disturbante attorno a cui ruota la storia. Questa relazione borderline tra i due protagonisti ha attratto qualche critica in madrepatria?

Koogi - Non ci sono state critiche così violente, penso perché si parla di violenza ma non viene mai rappresentata graficamente per il solo gusto di farlo. Le critiche che sono state mosse a Killing Stalking rientrano nelle normali dinamiche di pubblicazione.

Come avete reagito quando è arrivata la chiamata dall’Italia e la richiesta di pubblicare Killing Stalking in modo tradizionale, su carta? Siete rimasti sorpresi?

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Koogi - All’inizio ero davvero sorpresa!

Junghun Lee - Non ci aspettavamo che arrivasse una richiesta dall’estero ancor prima che si parlasse di un’edizione cartacea sud coreana.

Elisa Giudici
Le copie del primo volume di Killing Stalking in fumetteria
Killing Stalking si è rivelato un successo sin dalla pubblicazione del primo volume in Italia

Il risultato finale della transizione da web a cartaceo vi ha soddisfatto?

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Junghun Lee - Dato che mi occupo dell’editing di libri e magazine da oltre 10 anni, inizialmente ero piuttosto preoccupato per il layout della pagina, per il passaggio da una dimensione spiccatamente verticale a una più rettangolare. Man mano che il lavoro procedeva però mi sono rasserenato e sono soddisfatto del risultato finale.

Killing Stalking è un webtoon pubblicato da Lezhin Entertainment, una realtà editoriale piuttosto diversa da quelle a cui siamo abituati in Occidente. Ci potete spiegare in concreto come si lavora in Lezhin alla pubblicazione di opere come Killing Stalking?

Junghun Lee - Lezhin come compagnia delega il 100% delle responsabilità agli editor. Solitamente il loro profilo professionale è già altamente qualificato nel mondo dell’editoria, perciò hanno un’idea piuttosto precisa di come portare il prodotto finito al lettore nella miglior maniera possibile. Nel caso di Killing Stalking, sono io il primo a leggere l’opera quando è ancora una bozza e a dare il mio parere all’autrice sia in veste di editor professionista sia in veste di semplice lettore. Alla fine però è Koogi ad avere l’ultima parola e a decidere che direzione prenderà la storia.

In qualità di editor e responsabili di Killing Stalking, quando vi siete resi conto che era diventato così popolare anche al di fuori della Corea del Sud?

Junghun Lee - Inizialmente abbiamo visto crescere a dismisura l’utilizzo del hashtag Killing Stalking e abbiamo avuto conferma del successo del titolo durante la visita dell’autrice all’Anime Expo a Los Angeles. Anche qui a Lucca abbiamo ricevuto un’accoglienza più che calorosa.

Avete reso disponibile da subito Killing Stalking anche in lingua inglese per raggiungere questo obiettivo o è stato un fenomeno collaterale e inaspettato?

James Kim - Dopo la vittoria di Killing Stalking al secondo Lezhin World Comic Contest abbiamo deciso di proporlo anche in inglese nella speranza che avesse successo in tutto il sud est asiatico, soprattutto in nazioni come il Giappone. Non avevamo però anticipato una risposta tanto globale e repentina.

Come nasce in concreto Killing Stalking? Quale metodo di lavoro utilizzi?

Koogi - Innanzitutto scrivo a computer tutta la sceneggiatura, poi realizzo lo storyboard dei singoli episodi, prima di passare alla fase di disegno vera e propria.

Elisa Giudici
La firma di Koogi su un volume di Killing Stalking
L'autografo di Koogi

Quanto tempo ci vuole per realizzare un capitolo dell’opera?

Koogi - Dato che la pubblicazione è settimanale, ci metto precisamente una settimana al netto delle ore di sonno, da quando comincio a lavorarci a quando pubblico il capitolo. Il tempo è davvero risicato.

Junghun Lee - Al netto anche delle mie ore di sonno (ride).

Puoi darci qualche anticipazione su cosa succederà prossimamente nella storia, soprattutto per i fan più impazienti che hanno già letto quanto è stato pubblicato da Lezhin, in attesa del cartaceo edito da J-Pop?

Koogi - Sono al corrente delle teorie e dei desideri dei fan, anche se tento di non farmi influenzare dagli stessi e di pensare con la mia testa. Penso accadrà presto qualcosa che avevo pianificato sin dall’inizio. Questo evento è necessario per la progressione della trama. Quanto succederà potrebbe essere in linea con i desideri dei fan, o forse no. Voglio dire che se certe cose dovessero accadere proprio come i fan sperano succeda, allora sarà frutto della coincidenza, non certo perché sono stata influenzata dai loro desideri.

Sai già come andrà a finire Killing Stalking ho deciderai la conclusione giusta strada facendo?

Koogi - Ho pianificato la conclusione di Killing Stalking sin dall’inizio quindi sì, so già come andrà a finire.

Killing Stalking è così peculiare che è difficile rintracciare qualche tipo d’influenza dell’autrice, perciò volevo sapere da te se sei una lettrice oltre che una creatrice di fumetti e cosa ti piace leggere.

Koogi - È difficile dire cosa mi influenzi maggiormente, ma leggo molti fumetti e in particolare amo One Piece di Eiichirō Oda.

Una delle attività preferite dai fan è immaginare chi potrebbe interpretare i due protagonisti di Killing Stalking in un’ipotetica versione live-action. Tu hai qualche idea in merito?

Koogi - Al momento non ho pensato ad attori coreani nei vari ruoli, ma sicuramente ci vedrei davvero bene Dane DeHaan.

Come è stato incontrare i fan italiani? C’è qualcosa che ti ha sorpreso dei tuoi lettori italiani quando li hai incontrati durante le sessioni per gli autografi?

Koogi - Mi ha davvero stupito il numero di lettori di sesso maschile presenti: era davvero alto! Mi ha molto colpito anche il fatto che in tanti si siano presentati salutandomi in lingua coreana.

Come ultima domanda vorrei chiederti di lanciare un messaggio ai tuoi lettori italiani.

Koogi - Vorrei ringraziare tutti i miei fan italiani per aver reso possibile la pubblicazione di Killing Stalking: farò del mio meglio d’ora in avanti per ripagarli della loro fiducia e per regalar loro le migliori storie possibili.

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