L'axolotl, la salamandra messicana che si rigenera (un po' come Wolverine)

Autore: Danilo Abate ,

Tutti conoscono Wolverine, uno dei più famosi supereroi Marvel (interpretato dal grande Hugh Jackman) noto per le sue capacità di rigenerazione. Ebbene, pare che in natura sia presente un organismo vivente, per la precisione una salamandra messicana di nome axolotl (Ambystoma mexicanum), in grado di rigenerare (nel giro di alcuni mesi) le proprie zampe e anche organi vitali come il cervello, un po’ come il nostro Logan dagli artigli d’adamantio.

University of Kentucky
Una foto di un axolotl
Il nostro

Proprio per questo motivo l’axolotl, il cui nome deriva dal dio dei lampi della mitologia azteca e tolteca Xolotl (che, secondo tradizione, si sarebbe trasformato appunto in un axolotl), è continuo oggetto di studio nei laboratori di tutto il mondo, tanto che la nostra salamandra messicana può vantare al momento di possedere il genoma più grande mai sequenziato completamente.

Advertisement

Premesso che per "sequenziamento" si intende il processo di determinazione dell'ordine dei diversi nucleotidi (le diverse unità per capirci) che compongono il DNA, il genoma di axolotl, costituito da ben 32 miliardi di coppie di basi azotate contro i 3 miliardi di coppie di basi azotate del DNA umano, è stato sequenziato per la prima volta da alcuni scienziati europei.

È merito però di un team di ricercatori dell’Università del Kentucky di aver scoperto nuove informazioni sul patrimonio genetico dell’axolotl, che potrebbero addirittura permettere, un giorno, di utilizzare le straordinarie capacità di rigenerazione dell’animale per il bene dell’umanità.

Immaginate l’apporto che il nostro “Wolverine in miniatura” potrebbe dare al progresso scientifico.

Il professor Jeremiah Smith, uno degli addetti ai lavori sullo studio sull’animale, evidenzia con forza le straordinarie capacità rigenerative dell’axolotl:

Advertisement

Le salamandre presentano quest’abilità unica di poter rigenerare qualsiasi parte del corpo di cui vengono private. Dalle zampe al midollo spinale, dagli occhi alla coda, per arrivare addirittura alla rigenerazione di metà del cervello.

Smith poi si esprime sulle possibili modalità attraverso cui le abilità dello xolotl si manifestano:

Advertisement

L’Ambystoma mexicanum è un organismo studiato da oltre 150 anni. Probabilmente, nel processo di rigenerazione di arti e organi vitali sono implicate le cellule staminali dell’axolotl, e le nostre recenti scoperte, unite a quelle dei colleghi europei, potrebbero far luce sul mistero e dare un apporto significativo alla medicina moderna.

David Gardiner, professore di biologia dell’Università della California a Irvine che ha lavorato con gli axolotl per decenni, specifica però che il controllare la rigenerazione del corpo non è una capacità esclusiva delle salamandre:

Le salamandre non sono speciali, non sono dotate di geni speciali addetti alla rigenerazione, nonostante presentino modi diversi, da specie a specie, di regolare l’espressione genica. Il nostro obiettivo è quello di definire il meccanismo attraverso cui i geni addetti alla rigenerazione vengono attivati per poi arrivare alla concreta rigenerazione dei tessuti. Si potrebbero fare passi in avanti in questo senso, ad esempio, utilizzando il sistema CRISPR-Cas9. Al momento però non conosciamo con esattezza quali siano le regioni del genoma dell'axolotl deputate alla rigenerazione.

Smith crede che le ricerche sull’axolotl possano essere utili a comprendere soprattutto le cause di alcune patologie cardiache umane:

Advertisement

Abbiamo fatto delle scoperte interessanti sul modo in cui il cuore si sviluppa negli axolotl, cose che potrebbero aiutarci a comprendere meglio alcune patologie dell’uomo.

Randal Voss, collega di Smith, è convinto delle infinite possibilità che una comprensione profonda delle caratteristiche genetiche dell’axolotl potrebbe donare al genere umano:

Se le ricerche sull’axolotl procederanno al meglio, potremo usare le nostre scoperte per formulare nuove terapie per le lesioni al midollo spinale, favorire la riparazione delle articolazioni, o trattare i casi di ictus. Davvero non c’è limite a ciò che si potrebbe riuscire a fare.

University of Kentucky
Jeremiah Smith e Randal Voss, due ricercatori dell'Università del Kentucky
Jeremiah Smith e Randal Voss nel loro laboratorio dell'Università del Kentucky

Luis Zambrano, biologo dell’Università nazionale autonoma del Messico, coglie al balzo l’occasione per invitare tutti alla salvaguardia dell’axolotl, una specie tanto straordinaria quanto in pericolo d’estinzione:

Advertisement

Gli axolotl diminuiscono sempre più di numero. Se vogliamo usare il loro genoma per il bene dell’umanità, dobbiamo proteggere una specie in via d’estinzione.

Dunque gli studi sull’axolotl potrebbero davvero dare un apporto decisivo alle attuali terapie utilizzate in campo medico, e speriamo che gli addetti ai lavori riescano a scoprire sempre più informazioni sul meccanismo di rigenerazione nel minor tempo possibile.

E voi che ne pensate? Impressionati dalla nostra salamandra dotata di un vero e proprio superpotere?

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...