L'isola di Gilligan: tutto sulla serie cult degli anni '60

Autore: Chiara Poli ,

Gilligan (Bob Denver), lo Skipper  (Alan Hale Jr.) e 5 passeggeri escono in barca per un giro turistico della durata prevista di 3 ore. Gilligan e Skipper sono l’equipaggio della charter SS Minnow e lavorano con il turismo ogni giorno. Ma in quell’occasione, sorpresi da una tempesta, finiscono per naufragare su un’isola deserta.

La premessa della storia de L’isola di Gilligan (Gillingan’s Island) viene raccontata dalla canzone e dalle immagini della sigla della serie creata e prodotta da Sherwood Schwartz. Una comedy di culto che è entrata di diritto nel linguaggio comune degli USA e che ha attratto milioni di spettatori nel corso degli anni, grazie alle repliche. Creata nel 1964, debutta il 26 settembre di quell’anno su CBS con il primo di 98 episodi divisi in 3 stagioni.

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Il successo trasforma gli interpreti in alcuni fra gli attori più amati dell’epoca e decreta la formula vincente della sitcom che sfrutta perfino le situazioni più drammatiche per offrire al pubblico occasioni di divertimento e un modo più leggero di prendere la vita. La magia è compiuta: L’isola di Gilligan distrae gli spettatori dalle loro preoccupazioni quotidiane e diventa un appuntamento atteso con ansia dai molti fan.

L'isola di Gilligan L'isola di Gilligan I due uomini dell'equipaggio dell'imbarcazione charter SS Minnow e i cinque passeggeri imbarcati a Honolulu per una gita di tre ore si imbattono in una tempesta tropicale e naufragano su ... Apri scheda

Il debutto e il pilot trasmesso con trent’anni di ritardo

L’isola di Gilligan inizia con il secondo episodio: l’episodio pilota non viene trasmesso che nel 1992: era stato girato nel 1963, ma il cast era diverso. I personaggi del Professore, di Ginger e di Bunny erano interpretati da altri attori. Per non confondere il pubblico, la rete decise quindi di non mandarlo in onda e iniziare la storia con il cast definitivo. Quasi trent’anni dopo, a furor di popolo, l’episodio pilota venne trasmesso da TBS con grande successo e con il titolo originale: Marooned.

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La serie iniziò in bianco e nero per poi passare al colore con il primo episodio della stagione 2, trasmesso il 16 settembre del 1965. L’ultimo episodio della terza stagione andò in onda il 17 aprile del 1967.

In Italia L'isola di Gilligan è stata trasmessa da Italia 1 con le due serie animate, intitolate in italiano rispettivamente L'isola delle 1000 avventure e Il pianeta delle 1000 avventure,  nel 1983 e nel 1986.

La musica e il testo per la sigla La ballata dell'isola di Gilligan, che ogni volta racconta la storia dei naufraghi, sono stati composti dallo stesso creatore della serie Sherwood Schwartz insieme a George Wyle e sono entrati a far parte della cultura americana.  A cantare sono i The Wellingtons, trio musicale noto all'epoca.

La trama e i protagonisti de L’isola di Gilligan

Girata come se si trattasse di un cabaret, la serie vede in ogni scena due o più personaggi impegnati in un dialogo serrato e infarcito di battute, sottolineate dalle risate del pubblico. Si tratta, in effetti, di una serie di sketch che coinvolgono tutto il cast nell’arco di ciascun episodio, e con un tema sempre differente.

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Dalle elezioni per scegliere chi comanda sulla’isola - con tanto di campagna elettorale e tentativi di corruzione dei votanti - ai progetti per costruirsi una casa confortevole, dai lavori per la costruzione di una zattera di salvataggio alle elucubrazioni sul modo migliore per inviare un SOS e tornare a casa.

L’atmosfera della serie è sempre leggera: nonostante l’impegno, almeno nei primi episodi, per tornare alla civiltà, tutti i personaggi si adattano di buon grado alla vita sulla’isola.

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Gilligan, un ragazzo imbranato e ingenuo ma dal cuore d’oro e sempre disponibile con tutti, subisce costantemente le angherie di skipper, che lo comanda a bacchetta facendogli svolgere i lavori manuali più faticosi.

Skipper, che ha una grande opinione di sé e si ritiene sempre la persona più adatta a dirigere qualsivoglia impresa, è in costante competizione con Thurston Howell (Jim Backus), il milionario che era salito a bordo per la gita insieme alla moglie Lovey (Natalie Schafer), una signora perbene dai modi sempre pacati e super educati.

Mentre Thurston fatica ad abituarsi a non essere servito e riverito, e si rifiuta categoricamente di darsi da fare, Lovey si dimostra fin da subito più malleabile e non si lamenta mai, accettando ogni situazione con saggezza e grande dignità. Attratta dalle novità, ha decisamente uno spirito d’avventura molto più sviluppato rispetto al marito.

Il professor Roy Hinkley (Russell Johson), professore al liceo, è specializzato in scienze e ha sempre una risposta per tutto. Usa le proprie conoscenze per suggerire la realizzazione di oggetti e strutture utili alla sopravvivenza e rappresenta la razionalità fatta persona: per lui, tutto segue una logica e non c’è problema che, grazie al ragionamento, non possa trovare soluzione.

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Molto diversa è la splendida Ginger di Grant (Tina Louise), star del cinema dall’aspetto sempre impeccabile e curatissimo perfino sull’isola che, proprio come il professore, usa le proprie conoscenze per proporre soluzioni ai vari problemi. Peccato che le sue idee siano tratte solo dai film che ha interpretato, e quindi difficilmente applicabili alla realtà senza effetti speciali…

Infine c’è Mary Ann Summers (Dawn Wells), una ragazza del Kansas cresciuta in una fattoria. Mary Ann è semplice, gentile e non si tira mai indietro quando c’è da lavorare: si occupa lei delle stoviglie e della realizzazione dei pasti, con qualche (raro) aiuto da Ginger. Mary Ann è una ragazza acqua e sapone, che pare avere una predilezione per il tenero Gilligan. 

Gli altri personaggi

Nel corso degli episodi, della durata di circa 25 minuti, i nostri naufraghi incontrano di tanto in tanto altri personaggi.

Ci sono gli indigeni locali, l’annunciatore radiofonico che comunica a Gilligan le notizie di chi ha bisogno sempre al momento giusto, il pilota Wrongway Feldman (Hans Conried) che già dal nome (“strada sbagliata”) lascia intuire come si sia perso mentre combatteva con il suo aereo durante la guerra. 

E poi c’è l’unico animale ricorrente, il Gorilla (Janos Prohaska), che crea non poche difficoltà ai protagonisti lavorando come antagonista, in veste di personificazione della vita selvaggia (che selvaggia in effetti non è) sull’isola.

Nel corso dei 98 episodi compaiono anche altre guest star, fra cui la grande Zsa Zsa Gabor nei panni di Erika, una ricca ereditiera in competizione con la signora Howell che promette di tornare per salvare i naufraghi e acquistare l’isola… Ma compare in un solo episodio.

Un mondo a parte: la comicità de L’isola di Gilligan

Grazie al contributo di tutti - chi più, chi meno - l’isola diventa un vero e proprio microcosmo in cui non manca nulla: dalle capanne di legno e paglia alla doccia realizzata con rami lavorati e dotata di una discreta tenda a tutto ciò che serve per cucinare e godersi i frutti della natura.

La comicità della serie si fonda sui dialoghi serrati fra i protagonisti, principalmente per i personaggi dei passeggeri, e le gag fisiche che coinvolgono Gilligan e Skipper, impegnati a realizzare qualche impresa sempre diversa e solitamente destinata al fallimento.

Il Professore ci intrattiene con discorsi lunghi e (fintamente) complessi che si concludono puntualmente con la battuta perplessa del suo interlocutore, mentre al personaggio di Skipper, magistralmente interpretato da Alan Hale Jr., spetta tutto l’aspetto goliardico della vicenda.

La sospensione dell’incredulità

I tentativi di tornare a casa vengono presto sostituiti dall’impegno nel creare un ambiente confortevole. In piena sospensione dell’incredulità, sull’isola i naufraghi hanno a disposizione ogni genere di cosa, dalla vernice usata per dipingere i cartelli alle pale per scavare le buche e trovare l’acqua, dalle bottiglie di vino al cibo sempre in abbondanza, tacchini ripieni inclusi. 

La giustificazione per la presenza dei beni di prima - e seconda, e terza… - necessità spesso non viene fornita: semplicemente, al pubblico non interessa dove i nostri abbiano preso il materiale, bensì il modo in cui lo useranno per farlo divertire. Altre volte arrivano brevi spiegazioni, ma solo se servono ai fini della narrazione: quando sono inserite nella trama, le conquiste dei protagonisti assumono un ruolo rilevante, diversamente esistono e basta.

Qualsiasi problema, dai piccoli (sempre piccoli) problemi di salute alle necessità specifiche delle signore, trova una soluzione. 

La serie prevede che l’angoscia per il destino dei personaggi non entri mai a far parte della narrazione: L’isola di Gilligan deve divertire il pubblico e l’idea che i protagonisti si possano trovare in difficoltà non deve mai comparire.

Allo stesso modo, la comparsa occasionale di alcuni personaggi (fra i quali un giovanissimo Kurt Russell), tra scienziati pazzi e astronauti, piloti e indigeni, non viene sempre spiegata. Qualche accenno da parte del personaggio in questione sulla ragione della sua presenza, e via. Qualche volta nemmeno quella: tocca ai protagonisti spiegarsi la presenza e la provenienza delle persone che incontrano, e raccontare al pubblico tramite le loro ipotesi il destino degli incontri occasionali.

Curiosità: il finale e i sequel

Gli episodi sono stati girati nel CBS Studio Center di Studio City a Los Angeles, all'indirizzo 4024 di Radford Avenue. La maggior parte delle riprese sono state effettuate in studio, con l'aggiunta di alcune riprese in esterna realizzate alle Hawaii - dove però il cast non è mai stato.

Nella trama, la barca di Gilligan e Skipper parte da Honolulu, quindi si presume che il naufragio avvenga su qualche isola sconosciuta nel Pacifico, magari un'isoletta sconosciuta proprio nei pressi delle Hawaii.

La serie ha avuto dei sequel: tre film per la TV e due serie animate.

Nel finale di serie, i naufraghi restano dove sono. Le tempistiche per il rinnovo non avevano dato modo agli autori di capire se si sarebbe potuta avere, anche a distanza di tempo, una quarta stagione. Per questo motivo si scelse di non far tornare a casa i protagonisti in caso di episodi aggiuntivi.

Fra i sequel c'è anche il celebre film TV del 1981: Gli Harlem Globetrotters sull'isola di Gilligan, che riscosse un grande successo di pubblico sia per la popolarità della serie, grazie alle numerose repliche degli anni '70 e '80, sia per la fama degli Harlem Globetrotters, amatissimi dagli spettatori.

Dopo che gli spettatori si erano arrovellati a lungo sul nome di battesimo di Gilligan - che conosciamo solo tramite il cognome - durante una trasmissione in TV come ospite dopo la fine della serie fu lo stesso Bob Denver a svelare l'arcano: lui e il creatore Sherwood Schwartz avevano deciso che Gilligan si chiamava Willie, senza però mai inserire il nome nella trama.

Il ruolo del protagonista Gilligan venne rifiutato dal celebre attore, comico e conduttore Jerry Van Dyke, mentre Raquel Welch fece il provino per il ruolo di Mary Ann, che venne poi assegnato a Dawn Wells. Il ruolo di Ginger venne rifiutato dall'attrice Jayne Mansfield, mentre fra le audizioni ricordiamo quella di Carroll O'Connor (il futuro Arcibaldo dell'omonima serie) per Skipper e quella di Dabney Coleman (Barnaby Jones, Boardwalk Empire) per il Professore.

Nella serie compare un gruppo musicale - fra i personaggi che compaiono a sorpresa - chiamato Le zanzare. A interpretarlo sono i Wellingtons, interpreti della sigla di testa.

L'isola di Gilligan secondo quanto riportato da IMDb era stato ispirato dal film del 1939 La tragedia del Silver Queen, con Lucille Ball.

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