La Casa di Carta 5: le domande rimaste senza risposta

Autore: Giulia Greco ,

Emozionante e ricca di colpi di scena, La Casa di Carta si è conclusa con un finale al di sopra delle aspettative. I protagonisti della serie spagnola di Álex Pina sono riusciti a uscire indenni dalla rapina più caotica ed elaborata del secolo. La storia si è chiusa nel migliore dei modi possibili, eppure restano alcune domande alle quali non riusciamo ancora a dare risposta.

La casa di carta La casa di carta Otto ladri si barricano nell'edificio della Zecca spagnola con alcuni ostaggi, mentre una mente criminale manipola la polizia per mettere in atto il suo piano. Apri scheda

1) Cosa c'era scritto nel biglietto per Rafael?

Quando tutto sembrava perduto per il Professore e la sua banda di ladri, ecco che accade l'impensabile: Rafael e Tatiana, che avevano rubato i lingotti d'oro trafugati dal Banco de España da Sergio e soci, tornano sui loro passi e restituiscono il bottino al Professore.

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L'inaspettata svolta è resa possibile grazie a un biglietto che il Professore fa recapitare al nipote Rafael, ma cosa c'è scritto in quella nota? Non ci è dato saperlo e, nonostante siano state elaborate diverse teorie a riguardo, forse è meglio così. I piani strategici del Professore spesso sembrano trucchi, illusioni di un mago. E allora ha senso che il suo asso nella manica resti per il pubblico un mistero.

2) Che fine hanno fatto i membri della banda addetti a fondere l'oro?

Il colpo non sarebbe stato possibile se il Professore non avesse potuto contare su un vasto numero di persone. Un'intera squadra fondeva l'oro del Banco de España, lavorando ininterrottamente sotto l'attenta supervisione di Nairobi e Bogotà. Senza l'aiuto di decine di persone, l'oro non sarebbe mai stato trasportato al di fuori dell'edificio.

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Nel finale della serie, non sappiamo che fine abbia fatto quella gente. Quando Tamayo e i militari entrano nel Banco de España, tenendo sotto tiro Palermo, Stoccolma, Manila, Rio, Bogotà, Helsinki e Pamplona, non trovano più nessuno degli addetti alla fusione dei lingotti d'oro. Non li vediamo neppure quando, nella sequenza conclusiva, la squadra del Professore assume delle nuove identità e riesce a fuggire verso una vita da nababbi.

3) Monica ha superato il suo disturbo da stress post traumatico?

Dopo aver colpito Arturo e aver quasi causato la sua morte, Monica mostra i segni di un disturbo da stress post traumatico che la porta a iniettarsi una dose di morfina nel momento più tragico della vicenda.

Perseguitata da continue visioni di Arturo, Monica/Stoccolma perde il controllo di sé, tanto che Denver è costretto a relegarla in un caveau. Dopo di che, tutti i suoi problemi sembrano magicamente sparire. E nelle sequenze conclusive della serie non ci viene mai spiegato se li abbia superati.

4) Perché Palermo non ha partecipato alla prima rapina?

Sappiamo che la seconda rapina è stata organizzata prima di quella alla Fábrica Nacional de Moneda y Timbre e che Palermo era una delle menti del piano. Insieme a Berlino e al Professore, ha curato ogni dettaglio della rapina, ma allora, perché non è stato chiamato dai due amici quando hanno pianificato di derubare la Zecca di stato?

5) Il professore è pronto per una nuova rapina?

Gli ultimi cinque episodi de La Casa di Carta hanno stabilito qualcosa che in verità già sapevamo: al Professore piace essere un genio della truffa. Ama organizzare nei dettagli le rapine più impossibili e ne va orgoglioso. Messo alle strette da Tamayo confessa che essere un ladro è qualcosa che scorre nelle sue vene e che, addirittura, spera di trasmettere la sua folle passione a suo figlio, se mai ne avrà uno.

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Ciò significa che con ogni probabilità non saprà dire addio alle vecchie abitudini e progetterà un nuovo colpo.

6) Helsinki e Palermo sono ufficialmente una coppia?

Dai discorsi e dalle promesse fatte, possiamo immaginare che, dopo essere entrati in possesso della loro parte del bottino, Helsinki e Palermo siano diventati ufficialmente una coppia. Tuttavia, il finale della serie non ce ne dà mai conferma.

7) Francisco Torres e gli altri ostaggi hanno ricevuto la loro parte del bottino?

Nella prima stagione della serie, gli ostaggi della banda vengono divisi in due gruppi, uno dei quali ha il compito di aiutare i rapinatori a stampare banconote. A loro viene promessa un'ingente somma di denaro in cambio del loro impegno.

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Tra essi ricordiamo Fransisco Torres. Pur non avendo realmente un ruolo-chiave per la buona riuscita del piano (quel posto spetta ad Alison Parker, figlia dell'ambasciatore britannico), Torres ha lavorato duramente per stampare miliardi di euro in pochi giorni, tanto da guadagnarsi il rispetto di Nairobi. Purtroppo non sappiamo se i rapinatori con la maschera di Salvador Dalí abbiano tenuto fede alla parola data.

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