La fabbrica di cioccolato: la trama del libro di Roald Dahl e le differenze con i film che ha ispirato

Autore: Silvia Artana ,

Se c'è una favola moderna che è entrata a fare parte della cultura pop, è senza dubbio La fabbrica di cioccolato. La vicenda di Willy Wonka, del piccolo Charlie Bucket, di nonno Joe e degli odiosi bambini (e genitori) che vincono l'incredibile occasione di visitare il mirabolante mondo dei balocchi del misterioso cioccolatiere grazie ai biglietti d'oro è solidamente parte dell'immaginario collettivo.

La storia è stata inventata nel 1964 dal celebre scrittore per ragazzi Roald Dahl, ma più del libro, a fare diventare il racconto un classico e un vero e proprio cult è stato il film girato nel 1971 da Mel Stuart, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Eppure, l'adattamento per il grande schermo con Gene Wilder nei panni dell'eccentrico cioccolatiere non è piaciuto affatto all'autore britannico di origini norvegesi, che ha addirittura disconosciuto la pellicola.

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A distanza di 34 anni, ci ha provato Tim Burton a tornare allo spirito originale del romanzo con una nuova versione cinematografica, La fabbrica di cioccolato. Ma pur registrando ottimi incassi e raccogliendo critiche generalmente positive, anche il film con Johnny Depp nel ruolo di Willy Wonka ha finito con l'allontanarsi dalla storia inventata da Dahl.

Ma qual è la trama del libro? Se volete andare alle origini e scoprire le differenze con i film che ha ispirato, leggete qui!

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La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl
Il libro La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl

La trama del libro La fabbrica di cioccolato

Charlie Bucket è un bambino molto povero, che vive con la mamma e il papà e i 4 nonni Joe, Josephine, George e Georgina in una piccola casetta di legno in pessime condizioni alla periferia della città. Il signor Bucket lavora come avvitatore di tappi in una fabbrica di dentifricio e i pochi soldi che guadagna permettono appena alla famiglia di sfamarsi con pane e margarina a colazione e patate lesse e zuppa di cavolo a pranzo e a cena.

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Ma la vera passione di Charlie è il cioccolato e per il bambino è un vero e proprio supplizio passare ogni giorno davanti alla più grande e famosa fabbrica di cioccolato del mondo, che si trova proprio nella sua città e addirittura lungo la strada che percorre per andare a scuola.

Il proprietario è Willy Wonka che, dopo avere licenziato anni addietro tutti i dipendenti per impedire alle spie della concorrenza di rubare i segreti dei suoi dolci, ha sbarrato i cancelli dello stabilimento e manda avanti la produzione con dei misteriosi operai.

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Nessuno entra o esce dalla fabbrica, ma un giorno i giornali annunciano che il celebre cioccolatiere ha indetto un concorso e farà visitare il suo stabilimento a 5 fortunati bambini che troveranno gli altrettanti biglietti d'oro che ha nascosto nei suoi prodotti in tutto il mondo. Non solo, i vincitori riceveranno anche una fornitura a vita di cioccolato e dolciumi.

La notizia scatena una vera e propria caccia ai preziosi ticket e i primi due bambini a entrarne in possesso sono lo "sproporzionatamente grasso" Augustus Gloop e la ricca e viziatissima Veruca Salt.

Anche Charlie partecipa al concorso, grazie alla tavoletta che gli viene regalata come da tradizione per il compleanno, ma senza fortuna.

Poco dopo, viene annunciato il ritrovamento di altri due biglietti d'oro da parte della masticatrice professionista di chewing gum, Violetta Beauregarde, e da Mike Tivù, un bambino televisione-dipendente con una vera e propria ossessione per i film di gangster e le armi da fuoco.

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Deciso a dare all'adorato nipote un'altra chanche di trovare il quinto biglietto, nonno Joe consegna a Charlie i suoi risparmi per comprare una nuova tavoletta di cioccolato. Ma anche stavolta, il bambino non trova nulla.

Il tempo passa senza novità sull'ultimo ticket e i Bucket iniziano a soffrire la fame perché il padre ha perso il lavoro alla fabbrica di dentifricio. Charlie è molto provato dalla scarsità di cibo, ma un giorno ha un colpo di fortuna e trova per strada mezza sterlina. Il bambino la usa per comprare due tavolette Wonka, con l'intenzione di portare a casa il resto, ma quando scarta la seconda accade l'impensabile: sotto l'alluminio brilla un biglietto d'oro!

Come da indicazioni scritte sul prezioso ticket, Charlie si presenta davanti ai cancelli della fabbrica di cioccolato alle 10 del primo giorno di febbraio insieme a nonno Joe. Con lui ci sono gli altri 4 vincitori, accompagnati dai genitori.

Ad accoglierli è Willy Wonka in persona, un "ometto straordinario" con tuba nera, giacca a coda di rondine viola e un bastone da passeggio dal manico d'oro.

Il bizzarro cioccolatiere guida i suoi ospiti all'interno della fabbrica, che fin da subito si rivela un edificio assolutamente straordinario. La prima tappa è la Stanza della cioccolata, un vero e proprio eden goloso, con tanto di fiume e cascata di cioccolata.

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Mentre Willy Wonka invita i bambini e i loro genitori ad assaggiare l'erba e i fiori, in lontananza compaiono degli omini. Il cioccolatiere racconta che sono gli Umpa-Lumpa, che ha salvato dalla inospitale terra di Umpalandia e che lavorano per lui alla fabbrica in cambio dei chicchi di cacao di cui sono ghiotti.

La spiegazione è interrotta bruscamente da Augustus Gloop, che finisce nel fiume nel tentativo di mangiare la cioccolata di cui è fatto. Sotto gli occhi disperati dei genitori, il bambino viene risucchiato nei tubi che trasportano la dolce materia prima nelle altre zone della fabbrica. Willy Wonka non sembra preoccuparsi più di tanto e chiede agli Umpa-Lumpa di portare i signori Gloop dal figlio. Gli omini eseguono, cantando una un'ironica canzone su Augustus.

Dopo l'incidente, la visita alla fabbrica continua. Il cioccolatiere fa salire i suoi ospiti su un'incredibile imbarcazione di zucchero e, dopo avere superato un tunnel e diverse porte con curiose scritte, la fa fermare davanti alla Stanza delle invenzioni. Willy Wonka fa entrare i suoi ospiti e mostra loro alcuni incredibili prototipi in fase di perfezionamento: i confetti senza confini, i croccantini piliferi e la gomma da pranzo.

Nonostante il cioccolatiere metta in guardia gli ospiti sul fatto che il portentoso chewing gum non è ancora pronto per il pubblico, la prepotente e golosa Violetta Beauregarde se ne mette in bocca un pezzo... e si trasforma in un enorme mirtillo viola! Anche stavolta, Willy Wonka non sembra particolarmente preoccupato e affida la bambina e i genitori agli Umpa-Lumpa, che dedicano una canzone irriverente pure a Violetta.

Il cioccolatiere e i visitatori rimasti si rimettono in marcia e, dopo avere superato diverse porte chiuse e bizzarre invenzioni, arrivano alla Stanza delle noci. All'interno lavorano 100 scoiattoli, che con incredibile abilità riconoscono i frutti buoni da quelli cattivi ed estraggono dai primi i gherigli interi.

La viziata Veruca Salt si mette a strillare per avere uno dei piccoli roditori, ma poiché il padre non può fare nulla, decide di prendersi uno scoiattolo da sola. La reazione degli altri animaletti è immediata e la bambina viene spinta nello scarico delle noci guaste, che finisce nei condotti dove viene raccolta la spazzatura della fabbrica. Nel tentativo di aiutarla, la mamma e il papà vengono spinti nello scarico con lei. Ancora una volta, un tranquillo Willy Wonka incarica gli Umpa-Lumpa di recuperare gli ospiti, mentre gli omini si esibiscono in una nuova canzone ironica su Veruca e i suoi genitori.

Per proseguire la visita alla fabbrica, il cioccolatiere fa salire Charlie, nonno Joe, Mike TV e i suoi genitori in un ascensore di cristallo dotato di un numero spropositato di bottoni e che si può muovere in ogni direzione. Mike TV preme quello che porta alla Stanza del telecioccolato e il gruppo si ritrova in un ambiente con misteriose apparecchiature dall'aspetto poco rassicurante.

Willy Wonka spiega che servono a teletrasmettere i suoi prodotti e lascia i suoi ospiti a bocca aperta smaterializzando una enorme tavoletta di cioccolata e facendola riapparire in TV. Il cioccolatiere invita Mike TV a prenderla attraverso lo schermo, ma il bambino dice che è impossibile. A eseguire l'ordine è Charlie, che con enorme stupore riesce davvero ad afferrare la cioccolata, diventata molto più piccola. A quel punto, il petulante Mike TV decide di teletrasmettere sé stesso. Il bambino fortunatamente riappare sullo schermo, ma anche lui in formato mignon. Per la quarta volta, il cioccolatiere incarica gli Umpa-Lumpa di risolvere il problema, mentre gli omini sbeffeggiano pure Mike TV con una canzone.

Willy Wonka torna con Charlie e nonno Joe sull'ascensore di cristallo e quando si rende conto che il bambino è l'ultimo rimasto gli dice che lui è il vincitore. Poi preme un pulsante su cui c'è scritto "su e fuori" e la cabina trasparente sfonda il tetto della fabbrica e si ritrova a sorvolare la città. 

Dopo avere guardato gli altri bambini e i loro genitori tornare a casa, lo stravagante cioccolatiere dice a Charlie che ha intenzione di lasciargli la sua fabbrica:

Mi serve un ragazzo buono, intelligente e affettuoso a cui posso rivelare tutti i miei più preziosi segreti per la fabbricazione di dolciumi mentre sono ancora vivo.

Charlie accetta con entusiasmo, ma ha paura che i suoi genitori non lo seguiranno, per non abbandonare i nonni. A quel punto, Willy Wonka dice che non c'è alcun problema, perché tutta la famiglia Bucket può e deve andare nella fabbrica. Il cioccolatiere dirige l'ascensore di cristallo verso la casetta di Charlie e, dopo un atteraggio rovinoso, fa salire nella cabina i genitori e i nonni del bambino (letto compreso) per portarli nel suo magico mondo.

Le differenze tra il libro e il film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)

  • Il film introduce la storia di Willy Wonka con una lunga sequenza cantata in un negozio di dolciumi, del tutto assente nel libro.
  • Nel romanzo è inverno (la visita alla fabbrica è l'1 febbraio), Charlie (che inizialmente Roald Dahl aveva immaginato di colore) ha entrambi i genitori e il padre è l'unico ad avere un lavoro, che consiste nell'avvitare tappi in una fabbrica di dentifricio. Nella pellicola è autunno (la visita alla fabbrica è l'1 ottobre), il papà è morto e la mamma fa la lavandaia, mentre il bambino contribuisce al bilancio familiare distribuendo i giornali.
  • I personaggi dell'arrotino e del professore di scienze e le loro rispettive scene non esistono nel libro. Anche lo psicanalista e il suo paziente sono un'invenzione cinematografica, così come l'asta per l'ultima confezione di tavolette Wonka in Inghilterra e la storia del rapimento dell'acquirente.
  • Nel romanzo, Slughworth è uno dei concorrenti di Willy Wonka e viene citato brevemente da nonno Joe, quando il vecchietto racconta la storia della fabbrica di cioccolato a Charlie. Nel film gli viene dato maggiore spazio, perché all'apparenza prova a corrompere tutti i bambini perché gli portino informazioni sui prodotti dell'avversario in cambio di un premio di 100 sterline. In realtà, alla fine viene rivelato che è un dipendente del cioccolatiere di nome Wilkinson, cha ha ricevuto il compito di mettere alla prova l'onestà e il buon cuore dei piccoli ospiti di Willy Wonka.
  • Nella pellicola viene specificato di dove sono i bambini che trovano i biglietti d'oro, mentre nel libro no. 
  • Nel romanzo, tutte le notizie sono diffuse dai giornali. Nel film, sono trasmesse in televisione.
  • A differenza della pellicola, nel libro Augustus, Violetta, Veruca e Mike TV sono accompagnati alla fabbrica da entrambi i genitori. Inoltre, non esiste alcun contratto che i visitatori devono firmare.
  • Il succhia succhia che mai si consuma e la decisione (con secondo fine) di Willy Wonka di darne uno ciascuno ai bambini sono due invenzioni cinematografiche.
  • Nel romanzo, Charlie e nonno Joe non bevono le bibite gasatissime da volo (che nel film sono chiamate bibite frizzo-sollevanti).
  • Nella pellicola, gli scoiattoli sono sostituiti da oche che fanno uova di Pasqua d'oro. 
  • La Wonkamobile è un'invenzione del film.
  • Il finale della pellicola si discosta in larga parte da quello del libro. Nel film, una volta rimasti da soli con Willy Wonka, Charlie e nonno Joe vengono liquidati dal cioccolatiere senza spiegazioni. Quando il vecchietto chiede a Willy Wonka la scorta a vita di dolciumi promessa, il proprietario della fabbrica dice che non ne hanno diritto, perché hanno violato il contratto bevendo le bibite frizzo-sollevanti. Allora, nonno Joe replica dichiarando che daranno il succhia succhia che mai si consuma a Slugworth. Ma Charlie, colpito dalla tristezza di Willy Wonka, gli restituisce il prezioso prototipo. A quel punto, il cioccolatiere dice al bambino che lui è il vincitore e gli regala la fabbrica. Inoltre, non viene mostrato che gli altri bambini e i loro genitori tornano a casa (più o meno) sani e salvi.

Le differenze tra il libro e il film La fabbrica di cioccolato (2005)

  • Il film inizia mostrando Willy Wonka che mette personalmente i biglietti d'oro in 5 tavolette. L'episodio non esiste nel libro, così come quello degli Umpa-Lumpa che si recano in città nottetempo in bicicletta per attaccare i manifesti che annunciano il concorso.
  • Nel romanzo, il signor Bucket non porta a casa i tappi di dentifricio difettosi e Charlie non costruisce alcun plastico della fabbrica di cioccolato. Inoltre, non viene data nessuna spiegazione circa il licenziamento dell'uomo (nella pellicola, è sostituito da un robot).
  • Nel libro, nonno Joe non è stato un dipendente di Willy Wonka e non ha perso il lavoro quando il cioccolatiere ha chiuso lo stabilimento. 
  • Nel film, viene indicata la provenienza dei bambini vincitori, diversamente dal romanzo. Inoltre, Charlie è intenzionato a vendere il biglietto d'oro per comprare da mangiare alla famiglia, ma nonno George si oppone senza esitazione, dicendo che non può rinunciare a un'occasione unica.
  • La rappresentazione di Violetta come una karateka e di Mike TV come un nerd appassionato di videogiochi sono invenzioni cinematografiche.
  • Nel libro, Willy Wonka accoglie i suoi ospiti al cancello della fabbrica e si presenta personalmente a tutti. Nella pellicola, i vincitori e i loro accompagnatori entrano da soli e all'ingresso dello stabilimento trovano una inquietante giostra musicale che poi prende fuoco. Inoltre, i bambini sono con un solo genitore e non con tutti e due come nel romanzo.
  • L'evidente problema di Willy Wonka a pronunciare "mamma" e "papà", ma soprattutto "papà" non esiste nel libro. Così come non esiste la figura del padre dentista, né i flashback sull'infanzia del cioccolatiere e su come è diventato chi è.
  • Le pecore rosa, l'ospedale delle marionette ustionate, gli uffici amministrativi con la segretaria Umpa-Lumpa Doris, i bersagli colpiti con fuochi d'artificio sono tutte invenzioni cinematografiche.
  • La storia di Willy Wonka che spiega che ha realizzato di avere bisogno di un erede dopo avere trovato un capello bianco durante il taglio semestrale non esiste nel libro.
  • Nella pellicola, il finale è ampliato rispetto al romanzo e presenta molti elementi differenti. Inizialmente, Charlie rifiuta la fabbrica di cioccolato, perché Willy Wonka vuole che ci vada a vivere senza la sua famiglia. Dopo che il bambino gli dice di no, il cioccolatiere si allontana da solo a bordo del suo ascensore di cristallo. Nonostante il rifiuto di Charlie, la vita dei Bucket migliora: il padre viene riassunto nella vecchia fabbrica per riparare il robot che l'ha sostituito, nonno Joe non torna più a letto e c'è da mangiare in abbondanza. Invece, Willy Wonka perde tutta la sua ispirazione. Dopo una seduta con un Umpa-Lumpa analista, il cioccolatiere torna da Charlie, che fa il lustracarpe, e gli chiede aiuto per ritrovare la creatività. Il bambino gli dice che la soluzione ai suoi problemi è la famiglia e lo accompagna dal padre che non vede da moltissimi anni. I due si riappacificano, Willy Wonka torna sé stesso e chiede di nuovo a Charlie di diventare il suo erede. Questa volta, il bambino accetta e va a vivere nella fabbrica di cioccolato con tutta la famiglia, dentro la vecchia casetta. Il film si chiude con Willy Wonka che mangia seduto a tavola con i Bucket.

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