La nona porta: trama e spiegazione del film di Roman Polanski

Autore: Alice Grisa ,

La nona porta è un thriller di Roman Polański del 1999, con Johnny Depp nel ruolo principale. Il film è tratto dal romanzo Il club Dumas di Arturo Pérez-Reverte.

Nel cast, oltre a Depp, troviamo anche Emmanuelle Seigner, Lena Olin e Frank Langella.

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Coproduzione internazionale tra Stati Uniti, Portogallo, Francia e Spagna, il film è ambientato nell’affascinante e oscuro mondo dei libri rari e antichi.

Ha incassato 58 milioni sul mercato globale, come riportano i dati di Box Office Mojo, partendo con budget di 38 milioni.

La trama

Cecchi Gori
Una scena de La nona porta
Johnny Depp protagonista de La nona porta

Dean Corso vive a New York ed è un esperto e un commerciante di libri antichi e rari. La sua principale attività è comprare questi tomi a basso costo (da chi non conosce il loro valore) e rivenderli a un prezzo altissimo. Quando incontra l’editore Boris Balkan, questi ha un compito per lui: deve svolgere delle indagini sull’autenticità del libro Le nove porte del Regno delle Ombre, un testo esoterico scritto nel 1666 da Aristide Torchia, autore poi giustiziato dalla Santa Inquisizione per eresia. Balkan possiede una delle tre copie esistenti ma non sa se la sua sia quella autentica, ovvero quella che gli permetterebbe di evocare il diavolo e conquistare immortalità e invincibilità. Corso deve esaminare le altre copie e capire quale sia l’originale.

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Il precedente proprietario della copia di Balkan era Andrew Telfer, un facoltoso imprenditore morto suicida. La vedova, Liana, tenta di sedurre e stordire Corso per riavere il libro, ma inutilmente, perché Dean aveva affidato il volume a Bernie, libraio e suo socio in affari. Durante la custodia, però, Bernie è stato assassinato e appeso a testa in giù, come a imitare uno dei disegni delle incisioni. I suoi assalitori non hanno avuto pietà ma non sono riusciti a trovare il tomo, che Bernie aveva nascosto accuratamente. Sconvolto e scosso, Corso vorrebbe abbandonare l’incarico ma Balkan lo dissuade, sostenendo che ormai è troppo tardi per lasciare quel lavoro.

L’esperto di libri si dirige così a Toledo, dove incontra due esperti e restauratori di libri, i fratelli Ceniza, che possedevano la copia in mano a Corso prima che ne entrasse in possesso Telfer. I Ceniza sono convinti che il volume sia quello autentico e che le incisioni siano state create appositamente da Satana nella forma umana di Aristide Torchia. Corso si sposta in Portogallo e il proprietario di una delle copie, Fargas, confrontandola con la sua, gli mostra la differenza tra le incisioni che indicherebbe l’autenticità del tomo di Balkan.

Sulla strada del ritorno Corso viene aggredito dagli uomini di Telfer ma una misteriosa ragazza lo salva per miracolo. Intanto anche Fargas viene assassinato e la sua copia bruciata. Corso si sposta a Parigi, dalla baronessa Kessler, che possiede la terza copia. Analizzando con lei i libri, Corso si rende conto che le tre copie sono identiche a parte le incisioni diverse in ogni volume, che devono essere messe insieme per comporre un rito per evocare Lucifero. Corso viene colpito e perde i sensi, e al suo risveglio scopre che la baronessa è stata assassinata e la sua copia distrutta, salvo per le incisioni. In più la copia di Balkan, che Corso custodiva attentamente, è stata sottratta, probabilmente dalla vedova di Telfer.

Determinato a scoprire la verità, Corso, aiutato dalla ragazza che lo aveva salvato, pedina la vedova e scopre che utilizza il libro per cerimone sataniche. Corso cerca di infiltrarsi durante la messa nera, ma appare Balkan che interrompe il rito, uccide la vedova e si riprende la propria copia del libro.

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Tutti hanno visto Balkan uccidere la Telfer: Corso potrebbe essere libero e potrebbe tornare alla propria vita, ma la curiosità di quello che può compiere il libro lo divora. L’esperto di libri insegue Balkan nel castello raffigurato nell’incisione del libro, pronto a svolgere il rituale. Balkan immobilizza e intrappola Corso, prima di darsi fuoco, convinto di trascendere e appropriarsi del potere di Satana.

Ma qualcosa non funziona: Balkan brucia vivo urlando di dolore e la stessa sorte sembra riservata a Corso, che però riesce a liberarsi e ritrova la misteriosa ragazza, con cui si lascia andare alla passione davanti alla luce del castello in fiamme.

La ragazza svela che Balkan ha fallito perché la nona incisione che aveva usato era un falso. Poi gli consiglia, prima di sparire, di tornare al negozio dei Ceniza. Corso non trova nessuno se non degli operai che stanno sgomberando. Per caso, trova la nona incisione, ovvero una ragazza su una bestia con più teste.

Dean ha l’incisione giusta: torna al Castello, completa il rituale e conquista il sogno di Balkan e Telfer.

La spiegazione del finale

Uno degli attori più sexy degli ultimi trent’anni è proprio Johnny Depp e il regista, in modo quasi beffardo, sembra averlo “eletto” per interpretare il prescelto di Satana.

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Dal punto di vista narrativo, il finale de La nona porta è lineare e oggettivo: Dean Corso ha trovato, grazie all’aiuto di una presenza angelica-diabolica, l’incisione che spalanca la nona porta e permette di raggiungere l’onnipotenza tanto agognata da Balkan.

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Ciò che appare meno lineare e più controverso, invece, è perché Corso batta Balkan: il "prescelto", infatti, completa il proprio percorso grazie a un aiuto esterno, quello della ragazza misteriosa, che potrebbe impersonare il diavolo o un suo emissario.

Perché Balkan fallisce e Corso conquista i poteri del diavolo? Ci sono due possibili chiavi di lettura del finale de La nona porta, due tipi di analisi che rispecchiano la natura doppia di Lucifero (che, prima di un essere malefico, era un angelo). La radice etimologica di demone è “daimon”, una parola greca che indica un’entità non necessariamente “cattiva”, ma possibilmente anche benefica. Questo dualismo può rappresentare una chiave d’accesso alla comprensione del finale e alla risposta alla domanda spontanea, sul perché sia Corso il prescelto. La domanda si può riformulare anche così: Corso ha varcato la nona porta perché era il meno peggio tra tutti (la vedova, Balkan) o perché era, in realtà, il peggiore, l’animo più corrotto?

Cecchi Gori
Boris Balkan in una scena de La nona porta
Boris Balkan, l'editore che coinvolge Corso

I motivi possono essere entrambi, o meglio non basta avere "solo" un animo nero e corrotto per arrivare al potere di Lucifero.

Non basta neanche desiderarlo follemente. Forse la sintesi perfetta per essere il candidato scelto è un animo pronto ad annerirsi unito a una cultura, a un modus operandi e a una sete di conoscenza che siano sufficienti per meritarsi la selezione da parte del diavolo, o dei propri assistenti. Ecco perché Corso, affascinante e scaltro, intelligente e colto, appare davvero come il candidato ideale a compiere il rito finale, perché è "degno" del diavolo, del suo abisso ma anche della sua arguzia.

Che ne pensate? Vi è piaciuto questo film?

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