Le Ardenne, la recensione: un esordio belga tra rapine e tradimenti

Autore: Elisa Giudici ,

Se tutti i ripescaggi estivi che vengono proposti nelle sale italiane durante la stagione estiva fossero all’altezza di questo notevole esordio del regista Robin Pront, al cinefilo medio rimarrebbe pallidissimo a furia di chiudersi nella sala buia. Per fortuna della vostra tintarella e per sfortuna degli esercenti, sono davvero poche le uscite ritardatarie di queste settimane che hanno qualcosa da spartire con Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore, un sorprendente film drammatico ambientato nel mondo della criminalità belga.

Chi ha buona memoria e una certa passione per le pellicole candidate dalle nazioni non anglofone all’Oscar al miglior film in lingua straniera sa già che il Belgio ha una tradizione di tutto rispetto, con film memorabili approdati anche in Italia.

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Curiosamente Le Ardenne condivide con questi blasonati predecessori i suoi interpreti principali, dalla bella e brava Veerle Baetens (Alabama Monroe - Una storia d'amore) al portentoso Jan Bijvoet (Borgman). I due interpreti, veri e propri attori feticcio del cinema belga (al pari del nostro Toni Servillo per il cinema italiano all’estero), non sembrano davvero fuori luogo in un film che ha davvero poche ingenuità, condotto com’è con piglio sicuro e talvolta brutale.

Satine Film
La protagonista del film fuma una sigaretta con il suo scomodo ex appena uscito di prigione.
Duro, tecno e senza sconti: Le Ardenne è una delle uscite più interessanti della settimana

La storia è quella della classica rapina finita male, solo che i due fratelli protagonisti del film non sanno ancora quanto. Il maggiore viene arrestato e trascorre 8 anni in prigione, salvando dal carcere la fidanzata e il fratellino minore, complici del colpo ma mai denunciati dal ragazzo. Alla conclusione della pena, arriva il momento di riunire la famiglia per Natale a casa dell’anziana madre: tutto bene quel che finisce bene? No, anzi: in assenza del detenuto, la fidanzata si è legata al fratello e i due conducono una tresca alle spalle del carcerato, con la complicità della madre.

D’altronde l’ex detenuto sembra incapace di rifarsi una vita nei bassifondi belgi, tra lavori umili e una sorprendente colonna sonora tecno sparata a tutto volume. Nonostante l’aiuto dei familiari, il rancore per essere stato l’unico a pagare, la gelosia per la fidanzata di un tempo e la violenza a lui connaturata sembrano sempre pronte a riemergere. I boschi delle Ardenne saranno lo scenario dove culminerà l’inevitabile ma davvero sorprendente resa dei conti finale.

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Satine Film
Sulla locandina originale del fim vediamo la nuca di uno dei protagonisti, la macchina del fratello e i boschi delle Ardenne
La locandina originale del film

Radicato con forza nella tradizione del cinema di detenuti senza redenzioni e bassifondi poco rassicuranti, Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore è un film capace di sorprendere lo spettatore navigato. Pront riesce a mantenere viva la tensione e non solo facendo ricorso alla brutalità che uno scenario del genere consente di utilizzare.

Nella parte centrale però il regista perde un po’ la bussola, ma ci pensa Jan Bijvoet - alle prese con un personaggio più bizzarro che mai - a rimettere il film in carreggiata, fino al memorabile finale. Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore è un esordio che ci costringe a tenere d’occhio il suo regista e ci ricorda che il cinema nordeuropeo non va mai sottovalutato.

Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore sarà nelle sale a partire da 29 giugno 2017.

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