Leaving Neverland: il trailer del documentario su Michael Jackson

Autore: Tanina Cordaro ,

Leaving Neverland, il documentario di Dan Reed dedicato alle accuse di pedofilia contro Michael Jackson, sarà trasmesso a marzo sul canale HBO. Dopo aver scandalizzato il pubblico del Sundance Film Festival, il lungo film (la durata è di quattro ore) arriva finalmente in TV in due imperdibili puntate.

Il docufilm segue le testimonianze di due accusatori di Jackson, Wade Robson e James Safechuck, che raccontano delle loro visite al Neverland Valley Ranch e degli incontri privati con la popstar, avvenuti quando avevano rispettivamente 7 e 10 anni.

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"Questo non è un film su Michael Jackson", puntualizza il regista su Variety, "è un film su due famiglie e su come sono state costrette a fare i conti con quello che hanno rivelato i loro figli, dopo la morte di Jackson".

Nel trailer, Safechuck e Robson raccontano il loro rapporto con la nota popstar: "Tutti desideravano stare con Michael, e poi a lui piaci tu". Anche le famiglie ricordano i giorni trascorsi al Neverland Valley Ranch "una volta arrivato lì dimenticavi tutti i tuoi problemi. Eri a Neverland. Era un sogno."

"I giorni erano pieni di avventure e magiche esperienze per bambini", continua Safechuck, mentre scorrono le immagini di incantevoli giostre, di un cortile pieno di tepee (tende dei nativi indiani) e scaffali zeppi di caramelle, "potevi giocare, guardare film, mangiare cibo spazzatura. Tutto quello che desideravi".

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Nella ricostruzione della storia, il regista utilizza anche dei veri filmati dell'epoca, come quello in cui la popstar augura buon compleanno al piccolo Wade. Tra i ricordi dei due uomini emerge anche la raccomandazione di Jackson, che si premurava di non far sapere al mondo esterno cosa stava succedendo al ranch, "mi ha detto che se avessero scoperto cosa stava facendo", dichiara Robson, "lui e io avremmo trascorso il resto delle nostre vite in prigione".

Dopo la proiezione in anteprima al Sundance Film Festival, la Jackson Family ha reagito con delle pesanti dichiarazioni nei confronti dei due uomini, accusati di voler lucrare sulla memoria del fratello. Gli eredi della popstar hanno inoltre fatto causa a HBO, l'accusa è quella di aver violato la clausola di non-diffamazione, firmata dal network americano nel contratto stipulato nel 1992 per la messa in onda di un concerto del Dangerous Tour. Il maxi risarcimento richiesto è di 100 milioni di dollari.

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