Legion, dove eravamo rimasti? Il recap della stagione 2 in un video

Autore: Chiara Poli ,

Costantemente in bilico fra sogno e realtà, lucidità e follia, presente, passato e futuro: è questo il fascino di #Legion. E ora che la terza stagione sta per arrivare su FOX, in prima assoluta, da mercoledì 3 luglio alle 21.00, la posta in gioco si alza di nuovo.

David Haller (uno straordinario Dan Stevens) è il mutante più potente di tutti i tempi. Ma il suo potere non è come quello degli altri X-Men: è intrappolato nella sua follia.

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Cresciuto fra ospedali psichiatrici e diagnosi di schizofrenia, David è sempre vissuto fra le realtà alternative che avrebbero fatto impazzire chiunque.

Rinchiuso nell'ennesima struttura, dove lo conosciamo nella prima stagione, David finalmente capisce che i suoi poteri sono reali, che ciò che vede ha un fondamento. Le sue visioni, i suoi "viaggi", le sue straordinarie abilità non sono solo il frutto di una mente malata, come gli avevano sempre fatto credere.

Ed è qui che inizia davvero la sua storia: nel momento in cui David prende coscienza di sé... Senza però riuscire mai a staccarsi da quell'abitudine a pensare di essere folle con la quale ha convissuto ogni giorno della sua vita.

Nella seconda stagione di Legion, basata sui fumetti Marvel che raccontano la storia di David e creata per la TV da Noah Hawley (Fargo), David ha continuato ad affrontare il suo nemico più pericoloso (oltre alla sua mente): Amahl Farouk, The Shadow King.

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Per tutta la stagione David si muove fra allucinazioni, viaggi nel tempo, realtà alternative e la caccia all'uomo: il Re delle Ombre, Farouk (Navid Negahban), diventa il centro nevralgico della disperata lotta contro il tempo per fermare la fine del mondo, un'apocalisse che cambierebbe per sempre tutto ciò che conosciamo.

L'aspetto geniale di Legion, uno dei molti, è inserire una lotta contro il tempo in una serie in cui il tempo è un concetto relativo.

Lo spiega perfettamente lo stesso David: un albero le cui ramificazioni rappresentano realtà alternative, un mondo in cui forse il presente non esiste davvero, una storia che potrebbe rivelarsi solamente un lungo, articolato, psichedelico sogno. 

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Prima di affrontare la terza stagione, che promette di trascinarci di nuovo in situazioni al limite della follia, fra continue sfide spazio-temporali, c'è una cosa che dobbiamo ricordare bene: David sta solo cercando di sopravvivere.

Alla ricerca del corpo di Farouk, la cui distruzione è l'unica arma in possesso dell'umanità per scongiurare l'apocalisse, David Haller ci guida fra le infinite possibilità che la vita offre a tutti noi.

Un incontro casuale, una scelta apparentemente banale, la semplice decisione di svoltare a destra anziché a sinistra: tutto, in un mondo fondato sulla casualità, potrebbe determinare il nostro destino. Quello di David è il destino di un uomo che non può sfuggire alla sofferenza, ma ha anche la grande responsabilità di preservare il mondo. Un mondo folle, spietato, crudele... Ma anche l'unico che conosciamo.

FX
David Haller in Legion
Legion: David Haller

David, invece, ne conosce molti altri: tante, infinite versioni di se stesso e della sua vita, una realtà in continuo mutamento che solo David, come un profeta, può vedere.

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Il senso stesso della seconda stagione di Legion è perfettamente riassunto dalle parole di Melanie Bird (Jean Smart): David ha un dono e una maledizione.

Il dono è il suo straordinario potere, mentre la maledizione è la follia. Quella stessa follia generata dal potere, in un gioco di rimandi infiniti in cui è impossibile stabilire cosa sia nato prima... E in che modo David, ora, riuscirà a fermare Shadow King ma soprattutto a trovare una qualche forma di stabilità.

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Una nuova, straordinaria, visivamente unica stagione di Legion ci attende. Siete pronti per tornare nella mente di David Haller?

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