Con Guerra O Pace si è conclusa la prima, intensa e innovativa stagione di Legion, uno show che è riuscito a scardinare le regole delle serialità televisiva supereroistica, reinventandole a proprio piacimento con un virtuosismo stilistico finora difficilmente riscontrato in questo genere di produzioni.
L'episodio non si è limitato a portare a compimento il principale snodo narrativo di quest'anno, mostrandoci lo scontro finale e la conseguente scissione tra #David e il Re delle Ombre, ma ha gettato i semi per quelli che molto probabilmente saranno i temi affrontati nella prossima e già confermata seconda stagione.
Il più importante, sul quale si è molto ragionato anche in queste otto puntate, è la differenza tra buoni e cattivi, una tematica perfettamente incarnata dal personaggio di Clark, su cui quest'ottavo episodio di Legion si è concentrato nel suo primo atto.
Benché avversario di David, e quindi "cattivo" dal punto di vista di quest'ultimo, Clark è l'eroe della propria storia, quella in cui la sua famiglia gli è vicina a superare il trauma subito e in cui lui, ristabilitosi, torna a lavoro per vendicarsi della morte dei suoi colleghi.
Poche sono le serie che mostrano questo cambio di prospettiva, che rendono esplicito quanto i personaggi sono più importanti delle narrazioni; #Legion l'ha fatto con una naturalezza impressionante, dando risalto e rendendo interessante anche una figura rimasta in secondo piano per tutto lo svolgersi degli eventi come l'interrogatore della Divisione 3.
Parlando invece del protagonista vero e proprio dello show, come abbiamo già detto in questo episodio ha dovuto affrontare lo scontro decisivo con il Re delle Ombre, una battaglia svoltasi - come previsto - prevalentemente nella psiche del giovane mutante.
Perfetto culmine di un percorso formativo in cui David ha non solo imparato a utilizzare i suoi poteri ma anche a relazionarsi con il mondo, questa battaglia ha rappresentato per il ragazzo un modo per riflettere sulla sua esistenza, fin dall'infanzia "guidata" da un Parassita che inevitabilmente continuerà a condizionarlo anche ora che non abita più la sua mente.
In una delle scene cardine della puntata, Amahl Farouk è infatti fuoriuscito dal corpo del giovane e, sfruttando i poteri e le abilità degli amici di quest'ultimo, si è infine insidiato in Oliver, fuggendo insieme a lui verso una meta calda e per ora sconosciuta.
A esclusione di come è stato gestito il primo atto, Guerra O Pace ha seguito un percorso tutto sommato regolare per gli standard espressi dallo show, apparendo come l'episodio più canonico di questa prima stagione.
Anche l'aver inserito una scena dopo i titoli di coda, prerogativa dei film Marvel al cinema, è apparso come un meritato gesto di normalizzazione dopo otto settimane in cui gli autori hanno potuto sperimentare a loro piacimento, donando al pubblico qualcosa che - in molti casi - non era pronto a ricevere.
Ora che il livello qualitativo dello show è stato tracciato, non resta che sperare che #Noah Hawley e il suo team riescano a bissare tale risultato, proponendoci una seconda stagione di Legion all'altezza di quella appena conclusa. Noi ne siamo certi.
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