Leslie Jones finisce di nuovo nel mirino di hacker e troll

Autore: Silvia Artana ,

Leslie Jones ha talento, è simpatica e non ha paura di dire quello che pensa e di difendere le proprie idee. Qualità che per misogini, razzisti e adepti del body shaming equivalgono a una sfida intollerabile, da punire duramente. Così, per la seconda volta in meno di due mesi, l'interprete del reebot al femminile di Ghostbusters è finita sotto attacco sul web.

La nuova aggressione è stata portata sul sito personale dell'attrice. Alcuni hacker si sono "divertiti" a riorganizzarne le varie sezioni, inserendo al posto della biografia e delle immagini ufficiali i dati sensibili di Leslie (ovvero il passaporto, la patente di guida e il suo numero di telefono privato), foto esplicite della star del Saturday Night Live, e altre in cui è insieme a colleghi del mondo dello showbiz come Rihanna, Kanye West e Kim Kardashian, e un video di Harambe, il gorilla dello zoo di Cincinnati ucciso a maggio.

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Benché non ci fosse la certezza che foto e documenti fossero effettivamente dell'attrice (nonostante l'indirizzo sulla patente corrispondesse a quello di Leslie che si può trovare sui registri pubblici), il management dell'artista ha prontamente provveduto a mettere "offline" il sito.

Il vergognoso attacco arriva dopo che il 19 luglio Leslie aveva deciso di lasciare Twitter in seguito a una vera e propria campagna di odio, orchestrata - come si è appreso in seguito a indagini condotte dalle autorità - dal redattore del giornale conservatore Breitbart, Milo Yiannopoulos.

Dopo lo sconforto iniziale, l'attrice è tornata sui suoi passi convinta dal grande affetto dimostratole dai fan e da numerosi colleghi (Dan Aykroyd in primis) e anche stavolta può contare sulla solidarietà della gente comune e di tantissime personalità di primo piano del mondo dello spettacolo.

Il regista del nuovo Ghostbusters, Paul Feig (tra i primi a schierarsi al fianco di Leslie anche il mese scorso), non ha usato mezzi termini per stigmatizzare il fatto:

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Ciò che è accaduto a Leslie è un oltraggio totale. Conservatori, hater, troll, 'comici', chiunque c***o siate voi tutti: siete solo tristi.

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Durissime parole di condanna sono state pronunciate anche dal disc-jockey e produttore discografico Questlove, che ha affermato che l'attacco all'attrice "è razzista e sessista", "disgustoso" e può essere equiparato ai "crimini di odio", e da Octavia Spencer, Katy Perry e Lena Dunham, tutte concordi nel riscontrare nell'accaduto motivazioni razziali e misogine.

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E Leslie? Per il momento la stella del Saturday Night Live non ha rilasciato dichiarazioni, ma certo non ricorderà l'estate 2016 come una delle più felici, nonostante l'invito in Brasile ricevuto da NBC per commentare le Olimpiadi, dopo una serie di spettacolari (ed esilaranti) Tweet.

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In occasione dell'attacco di luglio, infatti, l'attrice aveva detto che per lei era "un inferno" e tornare a casa con una simile accoglienza non è certo quello che sperava. Né che si merita.

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