Lilian: Alfred Molina al suo debutto alla regia

Autore: Alessandro Zoppo ,

Alfred Molina, arrivato a 66 anni, si prepara a vivere l'avventura di dirigere Lilian, il suo primo film da regista dopo quasi 40 anni di recitazione. Un'avventura motivata dalla voglia di rischiare e di portare sul grande schermo una storia che gli sta particolarmente a cuore.

Come reso noto da Deadline, Lilian è tratto dal romanzo omonimo scritto da Jill Gascoine, attrice, scrittrice e soprattutto moglie di Molina dal 1986. Pubblicato nel 1995, Lilian racconta i tumulti emotivi di una donna che riscopre l'amore quando va in vacanza in California con la sua migliore amica.

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La protagonista è Jessica, sopravvissuta ad un cancro e decisa a lasciare per un periodo il marito e i figli, cresciuti in Inghilterra, per andare a trovare un'amica negli Stati Uniti, nella speranza di ritrovare la gioia di vivere. Quello che Jessica proprio non si aspetta è di innamorarsi di un'altra donna: sarà per lei e la sua famiglia un viaggio di scoperta di emozioni profonde e dimenticate.

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Prodotto da Cannonball Productions, il film sarà sceneggiato da Amy Lowe Starbin (Kelly & Cal) e avvierà le riprese nell'autunno 2019 a Los Angeles. I produttori saranno Sean Hanish e Paul Jaconi-Biery, con i quali Molina ha già lavorato al biopic Saint Judy, la vera storia dell'avvocato esperta di immigrazione Judy Wood, interpretata da Michelle Monaghan.

Attore di successo per il cinema (da Boogie Nights al recente The Front Runner, passando per il memorabile Dottor Octopus in Spider-Man 2 di Sam Raimi) e la TV (tra le sue serie spicca Feud, nella quale ha interpretato Robert Aldrich), Molina si è messo in gioco in prima persona per un film che gli gira in testa da parecchi anni.

"Ho sempre saputo – ha spiegato a Deadline – che alla fine avrei voluto dirigere. Quando ero giovane ero commosso dai film di Carol Reed, è grazie a lui che di fatto ho iniziato questo viaggio. Quella è stata la prima volta che ho capito che c'era una mano dietro la macchina da presa. L'idea di essere quella mano guida mi ha sempre interessato".

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"Quando ho letto il romanzo Lilian tempo fa – ha aggiunto –, mi ha toccato profondamente. Ho iniziato a vedere il film e a percepire i viaggi dei personaggi. E così ho saputo di voler dirigere questo film. Le storie che amo sono quelle che cominciano sommessamente, forse anche in modo prevedibile, e poi attraverso qualche azione o motivo rivelano un crack, una fessura, attraverso la quale qualcosa sfugge ma anche attraverso la quale possiamo entrare".

"Lilian – ha concluso Molina – è una storia bellissima su una donna avanti con gli anni, che ritrova la scintilla dell'amore e della passione dopo aver perso la speranza e una chiara idea dei suoi obiettivi. Concentrerò tutta la mia energia e la mia passione per dare vita a questa storia con un meraviglioso gruppo di artisti che conosco e di cui mi fido".

Hanish, Jaconi-Biery e Kahl, gli amici ai quali Molina fa riferimento, sono gli stessi che, oltre a Saint Judy, hanno realizzato Da tre a zero (con l'attore protagonista insieme a Minnie Driver e Paul Adelstein) e Sister Cities, film di Sean Hanish che ha portato in TV la commedia della drammaturga americana Colette Freedman.

E voi cosa ne pensate di questo esordio alla regia di Alfred Molina?

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