Locarno 69, Piazza Grande accoglie 2 miti: Ken Loach e Howard Shore

Autore: Elisa Giudici ,

Proprio a ridosso della serata più importante, quella con la consegna dell’ambito Pardo d’Oro sabato 13 agosto, Locarno ha visto una Piazza Grande più gremita che mai per accogliere due grandissimi nomi del cinema internazionale di ieri e oggi.

Il primo ad arrivare è stato il celebre compositore Howard Shore, autore di grandi temi musicali che hanno reso iconiche scene di film di Tim Burton, Martin Scorsese e di una buona fetta della produzione filmografica di David Cronenberg, senza dimenticare il celeberrimo lavoro musicale sulla trilogia dedicata al Terra di Mezzo da Peter Jackson.

Dopo aver ricevuto il premio che il Festival di Locarno riserva a quei volti poco noti che, con il loro lavoro visionario, hanno reso grande il cinema e la nostra esperienza dello stesso (il Vision Award), il compositore ha spiegato che per creare alcune delle musiche più iconiche di sempre ha utilizzato tre semplici strumenti: matita, gomma e pentagramma. Dopo una profonda lettura della sceneggiatura (magari correlata da un confronto con l’autore della stessa o del libro da cui è tratta), Shore si mette al lavoro badando non solo alla dimensione musicale, ma anche visiva del suo lavoro, come spiegato nel breve filmato mostrato in Piazza Grande.

Dopo questo emozionante omaggio al dietro le quinte del cinema, Piazza Grande si è sciolta in un’autentica ovazione per uno dei cineasti più amati in assoluto dal pubblico della cittadina elvetica e del suo Festival. Stiamo ovviamente parlando di Ken Loach, che ha omaggiato con gioia il Festival di una proiezione di grande prestigio. Ieri sera è stato infatti proiettato I, Daniel Blake, l’ultimo film del maestro inglese che ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2016.

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Elisa Giudici
Ken Loach a Locarno 69
Il regista Ken Loach e il cast di I, Daniel Blake

L’occasione era di quelle imperdibili e infatti Piazza Grande conteneva ben più degli 8000 spettatori che può ospitare, con tantissimi seduti persino per terra o rimasti in piedi per tutta la durata del toccante lungometraggio dedicato al calvario che un operaio di New Castle deve affrontare quando scopre di non poter lavorare dopo un attacco di cuore, anche se lo Stato sembra remargli contro piuttosto che riconoscergli un periodo di aspettativa e parziale invalidità retribuita.

Ken Loach racconta le storie drammatiche che gli sono state raccontate mentre scriveva il film:

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Dopo l’avvento al potere di Margaret Thatcher il sistema di solidarietà statale è stato smantellato, certo, ma è stato comunque uno shock scoprire quanto ogni giorno i poveri siano puniti perché senza risorse nella quinta nazione più ricca del mondo. Ci sono persone che vengono sistematicamente umiliate anziché aiutate perché non hanno un posto dove vivere. Ci sono genitori che sono costretti a portare i figli a mangiare dalle associazioni caritatevoli e a digiunare.

Ken Loach, arrivato a Locarno con il protagonista del film, ribadisce che constatare con esattezza la dimensione terribile del welfare d’oggi è la prima forma di resistenza, che raggiunge il suo grado massimo nella solidarietà tra persone e tra sfruttati e abusati dalla burocrazia.

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