Loro 2, la recensione: Sorrentino e le mille maschere di Silvio Berlusconi

Autore: Elisa Giudici ,

Ci eravamo lasciati qualche giorno fa con la positiva sorpresa e il senso d'incompiutezza lasciato dalla visione di Loro 1, il film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi che ha saputo disattendere ogni aspettativa di critica e pubblico. Dopo aver cambiato pelle come regista per seguire il tardo impero dell'istrionico senatore ed ex Premier, eterno Cavaliere e imprenditore d'Italia, Paolo Sorrentino scopre finalmente tutte le sue carte. Insomma, Loro 2 chiarisce il senso di un'operazione biografica fittizia e fasulla con al centro uno dei personaggi cardine - nel bene e e nel male - della storia italiana degli ultimi 50 anni. 

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Toni Servillo canta nei panni di Berlusconi
Un istrionico Servillo si esibisce in parecchie performance canore in Loro 2

Pur conservando un senso unitario e uniforme con la prima parte, Loro 2 cambia registro e punto di vista sul suo protagonista, fotografato non a caso nel primo momento di lampante decadimento di una trentennale carriera politica ed imprenditoriale, con una cappa opprimente di ineluttabilità che lo avvolge. Se Loro 1 si chiude con il Cavaliere che tira faticosamente a lucido la sua immagine un po' appannata di marito e uomo politico, Loro 2 fa saltare sistematicamente lo smalto e l'intonaco della facciata, lasciando emergere ma senza mai rivelare con chiarezza l'oscura penombra che regna all'interno della testa di Silvio Berlusconi. 

Loro 2: chi è veramente Silvio Berlusconi

La vera riflessione di Paolo Sorrentino sembra proprio essere questa: anche quando ossessivamente spiato, intercettato dalla magistratura, sbugiardato dagli amici e dai giornali, analizzato dagli scrittori e dalla Sinistra, Berlusconi rimane inconoscibile, un fitto mistero le cui uniche verità non sono mai dette ad alta voce. La vera cifra stilistica ed esistenziale di Silvio Berlusconi viene esplicitata non a caso dal misterioso personaggio di Paolo Spagnolo, sempre discretamente alle spalle o al capezzale del Cavaliere per consigliarlo o prevenirne il bisogni. Quando gli viene chiesto cosa faccia esattamente, Spagnolo risponde:

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Costruisco muri che vediamo solo io e lui.

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Certo Loro continua ad essere popolato di passaggi brillanti, dissacranti e irresistibili (il pranzo in apertura con Ennio Doris, il trailer della fiction di Canale 5 su Diana in Congo), ma il tono è più stridente e sinistro. La stella di Berlusconi sembra irrimediabilmente appannata, l'opulenza attorno a lui si trasforma in decadenza, eppure continua ad essere un uomo vincente. La differenza è che ora il Cavaliere è stanco, talvolta abbassa la guardia, ogni tanto persino Spagnolo non riesce a difenderlo da qualche stoccata improvvisa, dalla noia di un codazzo di traditori e leccapiedi. 

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Toni Servillo è Silvio Berlusconi
Toni Servillo diventa un Berlusconi gelido e tagliente in Loro 2

Quando viene messo in difficoltà dall'onestà o dall'opportunismo altrui, ecco che il suo modo di agire si fa più brutale, l'ironia più cattiva, il potere più palese e minaccioso. Di fatto però il vero segreto di Berlusconi l'identità del Cavaliere. Man mano che il film prosegue e i tradimenti e le delusioni fioccano intorno a lui, è chiaro che il suo professare di non infrangere le promesse o non offendersi mai non siano qualità, bensì una cifra disturbante di quanto l'opinione altrui s'infranga addosso all'indifferenza che prova verso chiunque non sia utile ai suoi scopi. 

Confessioni di una maschera

Non è un caso quindi che i momenti in cui la maschera sembra più vicina a scivolar via dal vero volto di Berlusconi siano quelli in cui si parla delle sue storie d'amore. Sarà Veronica Lario - personaggio ancora una volta centrale per Sorrentino - ad andare vicinissima all'origine (economica) del mistero di Berlusconi. La maschera vacilla, la verità è lì lì per emergere: per arrivare così vicino al nocciolo berlusconiano Lario non gli lascerà tregua, subendo un trattamento di brutale verità altrettanto feroce.

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Apicella canta per Silvio Berlusconi
Paolo Sorrentino tenta di esplorare l'insondabile segreto di Berlusconi in Loro 2

Dall'altro lato dello spettro c'è il fedele, mite Mike Buongiorno. L'affetto incondizionato per il premier che lo licenzia senza nemmeno un incontro dopo decenni di fedele servizio mette in luce la brutalità di Berlusconi, sempre occultata da un sorriso, sempre più vicina alla superficie. 

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Con una regia meno sperimentale del primo capitolo e una sceneggiatura altrettanto brillante, Paolo Sorrentino conclude il suo ritratto fittizio ma non troppo dell'Italia che ama e odia Berlusconi. Il regista di La Grande Bellezza sceglie di farlo con un'immagine fortissima, il grande shock che risveglia la Penisola dall'incanto berlusconiano. Dopo aver sapientemente suggerito che il Cavaliere potrebbe contenere uno spazio vuoto e gelido a cui altri hanno attaccato sentimenti e motivazioni, Sorrentino ne scuote il mito e il fascino dalle fondamenta. Il risultato è un silenzioso, intenso piano sequenza sui titoli di coda, forse la prima volta in cui Sorrentino ricorre a un'eleganza stilistica senza un grammo di compiacimento. 

Loro 2 arriverà nelle sale italiane il 10 maggio 2018.

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Commento

cpop.it

80

Paolo Sorrentino abbassa la maschera e rivela il senso del suo ritratto di Berlusconi: quello di un uomo impossibile da conoscere, che mai rivela sé stesso. Loro 2 scuote il Presidente e l'Italia.

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