Marco Giallini e Valerio Mastandrea, le notti e il domani del cinema italiano

Autore: Emanuele Zambon ,

Jean-Pierre Melville amava dire: "Se si sbaglia il cast, si rischia di bruciare un buon film". Ma è davvero così? Se lo sarà sicuramente chiesto anche Simone Spada per Domani è un altro giorno: per realizzare un film su due amici di lunga data che si rivedono dopo tanto tempo solo per dirsi addio, perché non ingaggiare due attori legati - sul set come nella vita di tutti i giorni - da più di vent'anni?

È ciò che ha fatto l'autore di Hotel Gagarin, il quale si è affidato a Marco Giallini e Valerio Mastandrea per rileggere in chiave agro-romanesca il pluripremiato ispanico aregntino Truman- Un vero amico è per sempre. Quindi sì, un cast azzeccato fa eccome la differenza, almeno a giudicare dall'alchimia tra i due attori, complici nella risata e uniti nel dramma in una pellicola che tratta la morte con leggerezza e ironia, tra bare di seconda mano e paura di volare.

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Giallini e Mastandrea: ieri, oggi e domani (è un altro giorno)

Domani è un altro giorno è una commedia specchio della realtà, della vita di ognuno di noi costellata di gioie e amarezze quotidiane, attraversata dall'esperienza tragica del dolore che prima o poi bussa a tutti. Spada invita a riflettere sull'esistenza, prendendola per quello che è, senza lasciarsi andare a facili drammi. E se il film guarda al futuro, con quel domani nel titolo, rappresenta invece l'oggi di due straordinari interpreti del panorama cinematografico italiano legati fin dalle notti di metà anni '90, trascorse rapinando gente facoltosa oppure rimanendo legati a letto, speranzosi in un piccante ménage à trois.

L'esordio della coppia Marco Giallini e Valerio Mastandrea avviene nel '98 con L'odore della notte del compianto Claudio Caligari (suoi i cult Amore tossico e Non essere cattivo), romanzo criminale in cui esplode la rabbia dell'autore e dei protagonisti (poliziotti e ladri d'auto) per uno Stato che ha dimenticato la periferia e le borgate. Come i Drughi di Kubrick, anche Remo e Maurizio (assieme all'amico Roberto, impersonato da Giorgio Tirabassi) vedono nella violenza un atto di ribellione, un risarcimento danni per una vita ai margini, in una Roma anni '80 cupa e maledetta.

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Giallini e Mastandrea in una scena del film

Prima de L'odore della notte, Giallini e Mastandrea recitano nello stesso film, L'anno prossimo vado a letto alle dieci di Angelo Orlando, senza tuttavia condividere la scena (col primo nei panni di un poliziotto al fianco di un esaltato Luca Zingaretti). Sempre per Orlando, i due attori romani recitano nella surreale commedia Barbara, in cui interpretano, nemmeno a dirlo, due amici alle prese con una notte di trasgressione che si rivelerà però tragicomica.

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Le strade di Giallini e Mastandrea si separano per qualche tempo, col primo impegnato in thriller ad alta tensione (Almost Blue) e biopic controversi (Il fuggiasco) e il classe '72 alle prese invece con vampire (Zora dei Manetti Bros.), terremoti (Domani della Archibugi), finali di Champions (Ultimo stadio) e corse clandestine (il dramma Velocità massima). Si ritrovano nell'evanescente Il siero della vanità, in cui un Giallini curiosamente biondo presta il volto ad un detestabile psicologo saggista (con Mastandrea ancora una volto poliziotto impegnato a indagare su alcune sparizioni di personaggi noti della TV).

Lavoreranno ancora insieme per Caligari in un film purtroppo mai portato a termine (Anni rapaci), in Amatemi di Renato De Maria e nel corale Tutti al mare, sorta di rifacimento del cult anni '70 Casotto.

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In tempi più recenti, sono bizzarri compagni di scena nel demenziale Ogni maledetto Natale, commedia diretta dalla banda di Boris (Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo) che li vede nei panni degli zotici e grotteschi Colardo. Successivamente, Paolo Genovese li riunisce ancora una volta sotto lo stesso tetto per una cena tra amici serpenti nell'acclamato Perfetti sconosciuti. E sempre Genovese li fa sedere l'uno accanto all'altro all'interno di un locale, mettendone a nudo il lato oscuro con la dramedy The Place.

Domani è un altro giorno segna ora l'ultima tappa di un tragitto professionale percorso dai due attori spesso a braccetto, quasi fossero compagni di squadra (del resto sono entrambi tifosi giallorossi) uniti dalla stessa fede, da gesti che non necessitano spiegazioni, da sguardi complici che sullo schermo sono in grado di valorizzare una scena più di tante convenzioni.

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