Massive Attack archiviano il DNA di Mezzanine in una bomboletta spray

Autore: Danilo Abate ,

I fondatori del trip hop Robert Del Naja e Grant Marshall (fino al 1998 faceva parte della loro formazione anche Andrew Vowles), in arte Massive Attack, sorprendono il mondo intero rilanciando uno dei loro storici album, Mezzanine, in un’edizione unica nel suo genere.

Il loro celebre album è stato infatti ristampato codificandone il DNA, che è stato poi inserito in una bomboletta spray. La bomboletta spray in questione, di colore “matt black”, continene circa un milione di copie di Mezzanine, stando a quanto affermato dagli stessi Massive Attack.

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La domanda che vi starete ponendo adesso è:

È possibile riuscire a stampare un album sotto forma di DNA?

La risposta è un deciso sì, e segna quel che può essere considerato un vero e proprio passaggio “dal digitale al DNA”, mediante la conversione dei file audio digitali di Mezzanine in 920mila brevi catene di codice genetico.

Com’è stato possibile attuare una cosa del genere?

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Grazie alla futuristica tecnologia messa a disposizione dal laboratorio ETH Zurich, e Robert Grass, uno degli addetti ai lavori di Zurigo, evidenzia con forza l’importanza dell’impresa compiuta dal suo team:

Il metodo che abbiamo usato ci permette di archiviare centinaia di migliaia di anni di musica.

Reinhard Heckel, collega di Grass, spiega in poche parole la differenza sostanziale fra le informazioni contenute in una traccia audio e quelle invece archiviate nel codice genetico:

Le informazioni contenute in un CD o su un hard disk sono formate da sequenze di zero e uno, la biologia invece archivia le informazioni genetiche tramite un linguaggio di quattro lettere, A (adenina), C (citosina), G (guanina) e T (timina), che rappresentano le basi azotate, ovvero gli elementi costitutivi del DNA. Il processo di archiviazione dati su un acido nucleico quale il DNA è sicuramente più costoso e complesso ma, una volta effettuato, è possibile creare milioni di copie di quell’archivio senza difficoltà, in modo veloce e per cifre modeste.

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Il codice genetico dell’album Mezzanine è stato dunque archiviato in 5mila sfere di dimensioni nanometriche, dunque invisibili all’occhio umano, e ognuna di queste sfere contiene una porzione d’informazioni. Queste “sfere musicali” possono poi essere conservate all’interno della bomboletta spray, per un periodo di tempo pressoché illimitato.

Il DNA può essere "estratto" dalle sfere in qualsiasi momento, allo scopo di poter riprodurre su PC i brani musicali.

I Massive Attack parlano della tecnologia utilizzata per ristampare Mezzanine come di “una possibile soluzione al problema di dover archiviare l’enorme quantità di informazioni che il mondo, ogni giorno, crea”.

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Inoltre Mezzanine può vantare di essere il secondo file più grande mai archiviato in sequenze di DNA.

Robert Del Naja ha poi scherzato sulla trovata di inserire del DNA in una bomboletta spray:

È sicuramente un modo creativo per conservare i nostri brani, ma è improbabile che qualche artista di strada in cerca di anonimato utilizzi una vernice contenente del DNA per le sue opere.

Ricordiamo che Mezzanine è il terzo album in studio dei Massive Attack, pubblicato nell’ormai lontano 1998, e in tale disco vennero inserite inedite sfumature dark rispetto agli altri lavori del gruppo fino a quel momento. Fu proprio l’aggiunta di tonalità dark a creare divergenze artistiche fra uno dei fondatori Andrew Vowles e il resto della band, portando al suo addio ai Massive Attack.

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E voi che ne pensate? Siete pronti alla musica in bomboletta spray?

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