Meryl Streep, Gary Oldman e il Papa di Sorrentino: il videoriassunto del quinto giorno di Venezia 76

Autore: Elisa Giudici ,

Venezia si fa politica, ma non rinuncia al glamour e alle star, guardando al che mondo della televisione. La quinta giornata di Mostra dà un po' di respiro al concorso, facendo spazio a uno dei due eventi televisivi che animeranno il Festival: Paolo Sorrentino torna al Lido per presentare la seconda stagione di New Pope, con al seguito Jude Law e John Malkovich. Le star però non mancheranno, grazie ai film in concorso di Olivier Assayas e Steven Soderbergh. 

Il potere e la bellezza 

Racconta il dietro le quinte delle stanze vaticane, ma The New Pope è intimamente legato a Venezia e al Lido. Tanto che non solo la prima mondiale di due episodi della sua seconda stagione torna a Venezia, ma proprio qui sono state girate alcune scene in esterna di questa stagione. In merito Paolo Sorrentino, il regista premio Oscar passato alla televisione, regala la sua filosofia di vita: l'esistenza è troppo breve per trascorrerla in posti brutti, perclò ha girato in una location magnifica come Venezia. 

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Il regista italiano sottolinea come la serie TV sia lo sforzo collettivo dell’intera troupe, che si è divisa tra il mitico Studio 5 di Fellini a Cinecittà e il Vaticano per filmare la seconda stagione. Per Sorrentino l’apporto degli attori del cast - da Jude Law a John Malkovich passando per Silvio Orlando - è stato fondamentale, perché sono persone capaci di uscire dai loro confini per raccontare personaggi, ma sono anche esseri umani gentili.

Jude Law viene sorpreso da una domanda sulle somiglianze tra il giovane Papa che interpreta e il giovane Silente nella saga di Animali Fantastici: si stupisce, ride e commenta:

Le esperienze sono differenti, i personaggi sono plasmati anche grazie al contributo di registi molto differenti tra loro. Direi che sono accomunati da un grande grado di potere che si ritrovano a gestire.

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Viene fatta una domanda sulle scene di nudo, prevalentemente femminile, presenti negli negli episodi mostrati. Sorrentino replica sornione:

In realtà avete visto solo due episodi. Vi assicuro che siamo stati molto generosi sui nudi e c’è ampia par condicio: uomini, donne, animali…

Assayas a Cuba

Tutt'altro tono nella conferenza stampa di presentazione di Wasp Network di Olivier Assays, lungometraggio che racconta una storia vera dalle molteplici intepretazioni avvenuta tra Miami e Havana negli anni '90. Un gruppo di cubani si era infiltrato nelle organizzazioni degli esuli presenti in Florida, tentando di prevenire gli attacchi terroristici pianificati per far crollare l'economia di Cuba e far cadere il regime di Castro. 

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Oliver Assayas spiega che non avrebbe mai girato il film se non gli fosse stato concesso farlo a Cuba e non solo perché sarebbe stato economicamente impossibile ricreare Havana negli anni 1990 altrove. Il cast è stato in grado di incontrare in loco alcuni dei protagonisti della storia vera, dopo aver superato la diffidenza iniziale verso "uno strano uomo francese che vuole raccontare una storia cubana":

Siamo stati monitorati dal governo, per dirla gentilmente, perché per i cubani quella raccontata nel film è una storia di eroi locali. Le relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti nel frattempo sono peggiorati e penso sarebbe impossibile girarlo adesso, nel 2019.

Non manca la domanda sul perché il governo statunitense abbia incarcerato "spie" che non hanno ficcanasato negli affari nazionali americani, il cui solo scopo era prevenire attacchi pianificati in America a Cuba. Uomini e donne considerati traditori nella comunità cubana statunitense, ma ritenuti gli ultimi grandi eroi in patria. La risposta è diretta ed chiarissima: 

La Florida è uno stato importante nell'equilibrio elettorale statunitense e in Florida, senza i voti della comunità degli esuli cubani, non si vincono le elezioni. 

Un film in 13 giorni

Altrettanto politico e critico nei confronti degli Stati Uniti è il sorprendente film di Steven Soderbergh, The Laundromat. La pellicola - così breve da non superare i 90 minuti di durata - racconta le vere bugie e i segreti dietro lo scandalo dei Panama Papers. Il cast è stellare: al fianco del regista ci sono Gary Oldman e Meryl Streep, ma nel film gioco un ruolo importante anche Antonio Banderas, assente al Lido. 

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Ai due attori viene chiesto cosa ne pensino dei colleghi che lavorano in TV. Gary Oldman è assolutamente aperto all'idea e sottolinea di aver visto tra le migliori regie e performance degli ultimi anni proprio sul piccolo schermo. Meryl Street è parte interessata dato che quest’anno ha lavorato sia per Netflix sia per HBO, aprendosi al mondo della TV. Lei però rimane una fedelissima del grande schermo. Entrambe le esperienze sono arricchenti, spiega, ma rimango un’amante del grande schermo. Cosa volete farci, i giovani spettatori di oggi la pensano diversamente.

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Al loro fianco siede uno dei registi più innovatori e sperimentali dello scenario statunitense, che lavoro dentro e fuori gli studios tradizionali e le piattaforma di streaming. Il retroscena di The Landromat è stupefacente: è stato girato nella sua totalità in soli 13 giorni. Meryl Streep commenta che è l'uomo perfetto per questo tempo. 

Il regista di Magic Mike e Dietro i candelabri spiega come riesca ad essere così prolifico e veloce: 

Le migliorie tecnologiche oggi mi permettono di girare e scrivere praticamente contemporaneamente: non è un metodo che funziona per tutti, ma per me è fantastico. Mi piace guardare a tarda sera quello che ho girato di giorno, di poter rivedere il film man mano che prende forma. Avessi potuto farlo nella prima parte della mia carriera, sono convinto che avrei girato dei film migliori.

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