Miss Marx di Susanna Nichiarelli: se Greta Gerwig fosse rock e italiana

Autore: Elisa Giudici ,

C'è qualcosa di non perfettamente riuscito in Miss Marx. Sono d'accordo con quanti ne hanno evidenziato la resa parziale, solo che nessuno sembra indicare chiaramente quale sia la causa. Nel tentare di analizzare le mancanze di un lungometraggio comunque riuscito e anni luce lontano da una certa ripetitiva stanchezza del cinema italiano che passa per Venezia, si è finito per rimproverargli tutto ciò che ha in comune con l'osannato Piccole donne di Greta Gerwig; fatto che mi ha parecchio sorpreso. 

Miss Marx è molto simile a Piccole donne dal punto di vista narrativo e tecnico, eppure proprio le soluzioni che hanno portato parte della critica ad osannare Gerwig non più tardi di sei mesi fa sono quelle che oggi fanno storcere il naso di fronte all'ultimo lavoro di Nicchiarelli, presentato in concorso a Venezia 77. Non devo essere l'unica ad aver notato questa consonanza, dato che il trailer confezionato per la distribuzione del film - nelle sale dal 17 settembre 2020 - vuole richiamare il lavoro di Gerwig in tutto.

L'anima rock di Nicchiarelli

Pensavo fosse un abile lavoro di montaggio, invece le due registe hanno tirato fuori risposte cinematogratografiche pressoché identiche a domande sorte in sensibilità molto diverse. Entrambe le cineaste hanno conosciuto un improvviso aumento di popolarità negli ultimi anni. Nicchiarelli è una creatura di Rai Cinema e Venezia, che per scelte e stile non ha paragoni nel panorama italiano.  i suoi film condividono con lei un'autentica anima rock, che si spinge ben oltre le scelte musicali underground che innervano i suoi film. C'è qualcosa di sobriamente ribelle nel suo cinema a partire dalle storie che racconta; emblematiche, contemporanee ma silenziate dalla Storia.

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Due anni fa era esplosa a Venezia vincendo la sezione Orizzonti con Nico, 1988 e attirando l'attenzione della stampa internazionale. Onore al merito a Rai Cinema, che ha creduto in lei e le ha dato i mezzi necessari per realizzare un costume drama che non sfigura sulla scena europea, lontanissimo da certe derive da fiction televisiva che gli ultimi, rari tentativi italiani in questo senso hanno ottenuto. 

Un biografica su tutto ciò che è umano

Anche la tempistica di Nicchiarelli è perfetta, tanto che Miss Marx alla vigilia era uno dei film più attesi da tutti, in Italia e all'estero. In un'edizione molto femminile, femminista e politica la storia dimenticata della straordinaria figlia di Karl Marx non poteva passare inosservata. Essere femminista a Nicchiarelli non basta, così come non si accontenta ritrarre un'eroina esemplare. Come avveniva per Nico, Miss Marx finisce per essere un film biografico colletivo. Tutti i personaggi che entrano in contatto con la protagonista Eleanor vengono presentati nella loro complessità, compresi nei loro errori. Come dicevo per The World to Come, la cartina di tornasole per questo tipo di progetti è come ritraggano gli uomini "cattivi" al fianco delle protagoniste. In Miss Marx c'è comprensione e compassione nel ritrarre la contraddizione tra pubblico e privato di Eleanor tanto quanto nel mostrare le debolezze del marito Edward Aveling. 

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Eleanor scrive una lettera
Tra le fonti d'ispirazione del film c'è il cinema di Truffault

Nicchiarelli non è mai interessata a celebrare i meriti, quanto piuttosto a restituire "tutto ciò che è umano" nella persona che li possiede, difetti inclusi. Miss Marx è tutto giocato sul contrasto tra le lotte della figlia di Marx, che difende l'eredità paterna e si batte per il benessere di operai, donne e bambini costretti a lavorare, e la sua disastrosa vita privata. Incapace di uscire dalle spire di una relazione piena di tradimenti e problemi di denaro, Eleanor viene via descritta come succube di un'eredità paterna affettiva pesantissima e ricca di tardivi tradimenti. Succube, mai passiva. 

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Miss Marx sa anche restituire una sensibilità ottocentesca per certi versi molto vicina alla presente, in un'atmosfera priva del romanticismo da cartolina di certi costume drama. Il sentimentalismo viene sostituito da una vitalità che si sposa perfettamente alla musica rock contemporanea o ai riarrangiamenti in chiave rock di celebri opere classiche che fanno da colonna sonora. Romola Garai sa tramettere le emozioni contrastanti della protagonista senza mai uscire da una quotidianità molto soffusa e verosimile. Tutto perfetto dunque? No. Tutto è prodotto, diretto e recitato bene, ma non risulta mai graffiante, laddove invece Nico, 1988 sapeva spesso andare a segno. 

Ai due capi dell'oceano cinematografico

Tornando a Greta Gerwig, mi sembra impossibile non vedere i tanti punti di connessione tra i due film. Basterebbe la soluzione identica con cui le due registe scelgono di infrangere la quarta parete e far leggere ai protagonisti le proprie lettere e scritti. Una scena come quella di Eleanor che discorre del più e del meno con la domestica mentre si tinge la chioma per coprire i primi bianchi capelli bianchi potrebbe venire da Piccole Donne, così come la scena sulla spiaggia del film della Gerwig potrebbe inserirsi alla perfezione dopo la passeggiata che le coppie di Miss Marx fanno in riva al mare. Eppure tra i passaggi che più si rimproverano al film ci sono proprio queste scene. Nicchiarelli non sa rendere efficaci quelle stesse soluzioni che hanno fatto la fortuna di Gerwig?

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Eleanor e Edward si abbracciano
La vita sentimentale di Eleanor fu molto infelice, in contrasto con la sua lotta politica e sociale

Non credo. Piuttosto ritengo che abbia molto a che fare con la totale mancanza di glamour hollywoodiano nel film di Nicchiarelli. Miss Marx non è privo di una sua estetica, ma di certo non è confezionato per appagare il gusto dello spettatore. La distanza che corre tra i due film è quella dell'oceano che divide il cinema statunitense da quello europeo, film pensati per essere catartici ed esteticamente piacevoli e pellicole in cui l'etica non cede mai all'estetica

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A mio modo di vedere, sono due film che sono lì lì per diventare la forma migliore di quel che vorrebbero essere, ma in qualche modo non sono completamente a fuoco. Sarà divertente scoprire quale delle due registe riuscirà per prima a centrare l'obiettivo, regalandoci un titolo molto più che femminista, riuscito senza riserve. Le seguiremo entrambe. 

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Commento

cpop.it

70

Nicchiarelli fa il salto di qualtià con un film più ambizioso di Nico 1988, eppure Miss Marx è solo parzialmente riuscito. Merita tuttavia la visione per la storia emblematica che racconta.

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