Miss Sloane, la recensione: vince la partita chi spara per ultimo

Autore: Elisa Giudici ,

Essere un lobbista è tutta una questione di anticipazione: bisogna essere sicuri di poter sorprendere l'avversario e di non venire mai sorpresi dallo stesso. Lo postula Miss Sloane in apertura di film, con uno di quei primissimi piani che potrebbe annichilire un'attrice più che professionista. Per nostra fortuna a sostenerlo e a dare il via a uno dei thriller più belli e sottovalutati del 2016 c'è Jessica Chastain, da molti accreditata come la nuova Meryl Streep.

Per questo ruolo Chastain si è guadagnata una meritata nomination ai Golden Globes, ma purtroppo è tutto qui quello che è riuscito a raccogliere un legal drama davvero sottovalutato, capace di combinare la portentosa protagonista di Zero Dark Thirty con una discesa nel girone infernale delle lobby riuscita come quella di Thank You For Smoking.

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Miss Sloane, la recensione del legal con protagonista una glaciale Jessica Chastain
Bella, geniale e spregiudicata: Miss Sloane è un ruolo da ricordare per Jessica Chastain

Il punto di partenza è il medesimo: una geniale e calcolatrice lobbista, Miss Sloane, si ritrova a dover fare i conti (giudiziari) con gli atti spregiudicati compiuti nel recente passato. Glaciale, spietata e con un'inarrestabile propensione a vincere, questa luciferina spalla destra delle lobby ha deciso di mettersi contro la più potente di tutte - quella delle armi - combattendo una disperata battaglia per far approvare una regolamentazione che renderà leggermente più difficile procurarsi armamenti semiautomatici.

Perché lasciare un posto di prestigio in uno studio di avvocati in vista per coalizzarsi con quello eticamente irreprensibile ma tragicamente hippie gestito da Mark Strong? Perché una "miss" senza famiglia, amici e perennemente insonne ha accettato una battaglia che non può vincere? Riuscirà a districarsi dall'inferno legale in cui i precedenti datori di lavoro l'hanno cacciata, pur di affossare il suo superbo, mercenario lavoro sulla proposta di legge contro le armi facili?

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Miss Sloane, la recensione del thriller sul mondo delle lobby
La locandina del film

La risposta è contenuta in un thriller che costruisce la sua tensione su dialoghi fiume che con Aaron Sorkin hanno da spartire giusto la media di gergo legalese pronunciata dai protagonisti al minuto. Tanto Sorkin ha costruito un nuovo linguaggio cinematografico infarcendolo però di tutti i suoi difetti (presunzione, un certo livore maschilista e certe svolte da soap giornalistica) tanto qui tutto è impeccabile ed essenziale come la sua protagonista, persino la regia sottile di John Madden, non esattamente noto per il suo lavoro di fino.

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A trascinare il film è ovviamente l'interpretazione crepuscolare e sottopelle di Jessica Chastain, ma anche il presupposto audace del suo personaggio. Può l'attitudine mercenaria che guida il lobbista trasformarsi in un codice etico controverso ma stringente, che detti la condotta morale della più amorale delle persone? Difficile esprimersi senza anticipare troppo del film, che quindi mi limito a consigliarvi caldamente.

Se poi siete appassionati di legal drama, Miss Sloane è un titolo assolutamente imperdibile, tanto pregnante per i fan da essere protetto dall'apparizione di 2 numi tutelari del genere: Sam Waterston / Jack McCoy di Law & Order e Diane Lockhart/ Christine Baranski di The Good Wife.

Miss Sloane è nelle sale italiane dal 4 maggio 2017.

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