La monarchia inglese chiede un risarcimento milionario per le foto di Kate in topless

Autore: Silvia Artana ,

A 5 anni di distanza dai fatti, è arrivato il momento della resa dei conti tra la monarchia inglese, i paparazzi e i giornali che hanno condiviso le foto di Kate Middleton in topless.

Secondo quanto riporta CNN, nel corso del processo iniziato martedì 2 maggio a Nanterre (vicino a Parigi), i Duchi di Cambridge avrebbero chiesto un risarcimento di 1 milione e 500mila euro per "violazione della privacy".

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Le immagini sono state rubate nel 2012, mentre la coppia si trovava in vacanza a Luberon (in Provenza) in una dimora di proprietà del Visconte di Linley, e sono state pubblicate sull'edizione francese della rivista Closer e sul quotidiano regionale La Provence.

La famiglia reale britannica è subito intervenuta per bloccare la diffusione degli scatti, ottenendo la consegna degli originali e il divieto di nuove pubblicazioni in Francia, ma non è riuscita a impedire che le foto facessero il giro del mondo.

Foto di Kate Middleton in topless: gli imputati e la loro difesa

Nel processo in corso a Nanterre, Kate Middleton e di riflesso il Principe William e la famiglia reale inglese sono le vittime. Ma chi sono gli imputati? 

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A rispondere a vario titolo dei fatti sono stati chiamati i fotografi, i redattori e gli editori che hanno partecipato al furto e alla divulgazione delle foto private della Duchessa di Cambridge.

Nello specifico, l'amministratore delegato del gruppo che produce Closer, Ernesto Mauri, e il direttore editoriale di La Provence, Marc Auburtin, sono stati accusati di aver utilizzato materiale ottenuto da una violazione della privacy, mentre il direttore dell'edizione francese di Closer, Laurence Pieau, deve vedersela con un'imputazione di complicità.

I paparazzi Cyril Moreau e Dominique Jacovides, considerati responsabili degli scatti apparsi su Closer, e Valerie Suau, ritenuta l'autrice delle immagini pubblicate da La Provence, devono rispondere di violazione della privacy e complicità.

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Come riporta ABC, tutti gli imputati si sono dichiarati non colpevoli.

L'avvocato dei fotografi di Closer, Francois Blistene, si è detto certo che l'innocenza dei suoi assistiti emergerà in modo lampante:

L'inchiesta è stata messa insieme alla meno peggio. Stavano cercando dei capri espiatori e hanno trovato [Cyril Moreau e Dominique Jacovides, n.d.r.]. Ma gli elementi a disposizione della Corte dimostrano che non sono coinvolti. Come direbbe Shakespeare: molto rumore per nulla.

Il legale di Ernesto Mauri, Paul-Albert Iweins, ha mostrato addirittura stupore per la causa intentata dalla monarchia inglese:

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L'articolo ha fatto felici tutti, dai lettori alla famiglia reale, checché ne dica quest'ultima. La coppia è stata presentata sotto una luce molto positiva.

Ma il Pubblico Ministero non la pensa alla stessa maniera e ha chiesto alla corte di infliggere multe pesanti ai dirigenti dei giornali e ai paparazzi di Closer.

Foto di Kate Middleton in topless: la reazione della famiglia reale

All'apertura del processo per le foto rubate di Kate Middleton in topless, l'avvocato dei Duchi di Cambridge, Jean Veil, ha letto una dichiarazione del Principe William (protagonista pochi giorni fa di una chat sulle malattie mentali con Lady Gaga) che fa capire il grande dolore provato dalla coppia per l'accaduto:

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A settembre 2012, mia moglie e io abbiamo pensato che avremmo potuto recarci alcuni giorni in Francia in una villa appartata di proprietà della mia famiglia per godere della nostra privacy. Conosciamo la Francia e i francesi e sappiamo che - in linea di principio - sono rispettosi della vita privata, anche quella dei loro ospiti. Il modo illegale in cui sono state scattate queste foto per noi è stato particolarmente shockante, perché ha violato la nostra intimità.

Il primogenito di Carlo d'Inghilterra ha speso parole di stima e amicizia per il paese transalpino e i suoi abitanti, come a volere allontanare i fantasmi del tunnel dell'Alma di Parigi e della tragica corsa costata la vita a sua madre, ma il pensiero va inevitabilmente al drammatico destino della Principessa Diana.

Anche in quel caso erano coinvolti dei fotografi in caccia di uno scoop e come ha dichiarato a CBS il corrispondente della monarchia inglese, Roya Nikkhah, da allora purtroppo sembra che sia cambiato ben poco:

Non credo che la morte di Diana - che William e Harry imputano tutt'oggi ai paparazzi - abbia reso i reporter meno aggressivi quando si tratta di scattare fotografie, spesso illecite, della famiglia reale. Il problema è che sono ancora in tantissimi a voler vedere simili immagini e che queste stesse immagini continuano a generare un enorme interesse.

Chissà che la decisione del tribunale di Nanterre possa contribuire a un cambio di mentalità?

Il verdetto è atteso il 4 luglio.

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