My Name: la nuova serie coreana di Netflix da vedere con il fiato sospeso, la recensione

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Dopo l'enorme successo di Squid Game l'attenzione sulle serie coreane di Netflix è (giustamente) aumentata. Chi si approccia alle produzioni asiatiche può godere di storie nuove e, per quanto riguarda i concetti basilari della vita e delle dinamiche tra persone, di punti di vista completamente diversi.

My Name debutta oggi 15 ottobre 2021 su Netflix offrendo - è bene specificarlo subito - un tipo di intrattenimento diverso da quello di Squid Game. La storia narrata è quella di una 17enne che assiste all’omicidio del padre da parte di un uomo di cui lei non riesce a vedere il volto. La ragazza Yoon Ji-woo sa che il padre Do Gang-jae è ricercato dalla polizia per essere affiliato all'organizzazione criminale capeggiata da Choi Moo-jin, il quale detiene il 90% dello spaccio di droga del paese nel quale opera. Così Ji-woo cerca aiuto all’interno dell’organizzazione criminale di quest’ultimo – chiamata Dongcheonpa - dove viene presa sotto l’ala protettiva del boss.

Dopo un primo e durissimo addestramento alla Dongcheonpa Ji-woo – sotto suggerimento di Moo-jin – diventa un membro della narcotici nel dipartimento di polizia. Tutto questo perché Moo-jin – mostrando l’arma del delitto a Ji-woo – le ha detto che suo padre è stato ucciso da un poliziotto.

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Lo show coreano di Netflix è un dramma poliziesco basato sulla vendetta personale della sua protagonista che - al contrario di quasi tutte le ragazze della sua età - rinuncia alla spensieratezza e alla gioventù per perseguire il suo scopo di vendetta. La sua vita quindi ha un solo scopo e ciò rischia di cancellare per sempre la sua componente umana lasciandola vivere come un "mostro". Dall’omicidio del padre passano 5 anni prima che Ji-woo possa davvero iniziare a cercare il killer che lei stessa si è promessa di uccidere con le proprie mani.

L'attrice Han So-hee
Ji-woo

In My Name non mancano certo elementi thriller, momenti di tensione e soprattutto gli ormai classici combattimenti corpo a corpo degli action coreani pieni di sangue, al limite dello splatter.

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Netflix
Choi Moo-Jin
Choi Moo-Jin in un combattimento
 

Ogni episodio ha una durata di circa 50 minuti e ognuno di essi non offre alcuna sosta allo spettatore: inseguimenti, scene d’azione, omicidi e dialoghi, sono tutti ricchi e importanti allo scopo di capire chi è l’assassino di Do Gang-jae. La parte “crime” è infatti un’altra componente di rilievo della serie che farà felici gli appassionati del genere.

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Al contrario di molti show simili, la storia sembra chiara all’inizio come una semplice questione di vendetta ma poi, episodio dopo episodio, la narrazione si complica, si intreccia fino a restituire allo spettatore più temi di lettura come quello del rapporto tra amici, quello della famiglia, della fiducia, della crescita e del cambiamento. Tutti questi aspetti sono miscelati in una serie davvero ben scritta, che vi terrà incollati alla poltrona per 8 episodi. In particolare gli ultimi 3 sono uno spettacolare crescendo di emozioni e intrecci dal quale sarà difficile togliere lo sguardo.

Netflix
Pil-Do
Il detective Jeon Pil-Do è il partner alla narcotici di Ji-woo

My Name ha tutte le caratteristiche dei crudi thriller coreani. Per questo motivo, per guardare la serie bisogna avere la predisposizione a vedere violenza e sangue che - bisogna sottolineare - qui però hanno sempre un senso e non sono messi in scena per il solo gusto estetico. In mezzo a così tante “botte” c’è anche tanto cuore: i personaggi principali sono trattati molto bene e c’è un perfetto equilibrio tra bene e male che guida le strade dei protagonisti.

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Per certi versi la trama e le dinamiche della serie ricordano quelle della trilogia cinese di Infernal Affairs, alla quale si è ispirato Martin Scorsese per realizzare il film #The Departed nel 2006.

My Name My Name Dopo l'omicidio del padre, una donna in cerca di vendetta si affida a un potente boss del crimine e sotto la sua direzione si infiltra nel dipartimento di polizia. Apri scheda

Commento

cpop.it

80

My Name è da vedere? La risposta è assolutamente sì se amate le storie di vendetta, gli intrighi e i combattimenti violenti e crudi tipici degli action asiatici.

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