NASA, scoperto un nuovo pianeta abitabile? Stasera l'annuncio

Autore: Andrea Sala ,

La NASA ha programmato per oggi - stasera alle 19.00 ora italiana - un importante annuncio, una scoperta che va "oltre il nostro Sistema Solare". Così l'ente spaziale americano ha descritto la misteriosa conferenza stampa odierna, salvo far intendere che si parlerà di pianeti. Altri pianeti nel nostro universo che, forse, offrono condizioni adatte alla vita.

I dettagli di ciò che verrà presentato sono al momento sotto embargo e consegnati nelle sapienti mani della rivista Nature, che li svelerà non appena comincerà la conferenza stampa di stasera.

Annuncio NASA: quello che sappiamo

L'evento si terrà oggi alle 19.00 ora italiana a Washington e sarà possibile seguirlo in streaming sul sito ufficiale della NASA o qui sotto.

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La sensazione che si tratti di qualcosa di importante è palpabile, a partire già dai partecipanti alla conferenza stampa: ci sarà, ad esempio, Sara Seager del MIT, una vera e propria "rockstar" del settore (ovvero una scienziata di planetologia di altissimo livello) e Michael Gillon, dall'Università di Liegi, in Belgio. Durante l'evento il pubblico potrà rivolgere le domande agli studiosi via Twitter, con l'hashtag #askNASA.

Dopo la conferenza stampa si terrà una sessione Ask Me Anything su Reddit proprio sul misterioso argomento dell'evento, con gli stessi scienziati che l'avranno annunciato al mondo intero.

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Come detto i dettagli sono scarsi, anche se è certo che si parlerà di esopianeti: lo si evince dal fatto che, nel post che annuncia l'evento, viene espressamente linkata la sezione online del sito della NASA dedicata all'esplorazione dei corpi celesti al di là del nostro Sistema Solare.

Il portale americano CNET, che ha potuto dare un'occhiata alla ricerca che verrà divulgata da Nature, suggerisce anche che "...potrà facilmente fornirci delle nuove ambientazioni per le prossime opere di fantascienza".
Insomma, sembra proprio che si tratti di qualcosa di grosso.

Pianeti abitabili oltre la Terra? Extraterrestri? Le ipotesi

La domanda circa l'esistenza della vita nell'Universo è qualcosa che accompagna l'uomo moderno da sempre. Ed è anche un fortissimo sprone che ha sostenuto l'esplorazione spaziale sin dai suoi albori.

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Al momento sembra molto improbabile che gli scienziati abbiano scoperto forme di vita intelligente nello spazio. I maggiori limiti attuali risiedono nella (nostra) tecnologia: captare una qualunque forma di segnale che provi che non siamo soli nell'universo è piuttosto difficoltoso.

Il progetto SETI, dedicato proprio alla ricezione di segnali radio dal cosmo, ha il difficile compito di scandagliare l'universo alla ricerca di ipotetici messaggi alieni. Chi ha letto il libro Contact di Carl Sagan (o ha visto il film) sa che questa è una possibilità senza dubbio affascinante, anche se fino ad oggi è rimasta solo retaggio della fantascienza.

Quello che invece sembra più alla nostra portata è scoprire molecole organiche, vere e proprie "tracce" prodotte da organismi viventi. A dare una mano in questa direzione dovrà essere il progresso tecnologico (terrestre): ad esempio il James Webb Telescope, telescopio a infrarossi che verrà lanciato in orbita nell'ottobre del 2018, servirà proprio a studiare l'Universo dai suoi albori alle formazioni dei primi sistemi solari capaci di ospitare la vita. Le analisi chimiche del dispositivo saranno cruciali per la scoperta di materiale organico al di là della Terra.

NASA
Rendering del telescopio James Webb

Sul lato pianeti simili al nostro, la ricerca è fervida ma difficoltosa: scovare corpi con dimensioni terrestri e capaci di ospitare l'acqua allo stato liquido è come cercare il proverbiale ago in un pagliaio. I pianeti in questione sono piccoli e poco luminosi, senza tenere conto delle dimensioni dell'universo intero.

Detto questo ci sono tutti presupposti perché oggi venga svelato un nuovo esopianeta, possibilmente appartenente al sistema di Alpha Centauri. Secondo gli scienziati, infatti, la nana arancione del sistema Alpha Centauri B è di poco più vecchia del nostro sistema solare, da 4.8 miliardi a 6.5 miliardi di anni contro i nostri 4.8. Se la vita su un pianeta della zona abitabile di Alpha Centaury B si è evoluta come sulla Terra, allora potrebbe essere possibile la presenze di forme di vita primitive (o no).

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Su questo particolare argomento, poi, proprio Sara Seager e Michael Gillon sono stati particolarmente attivi e prolifici in termini di ricerche e pubblicazioni. Insomma, se due indizi fanno una prova...

La carne al fuoco è parecchia ma, per avere dei dati certi, occorre attendere fino a stasera.

La domanda però resta sempre la stessa: siamo soli nell'universo?

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