Norvegia, trovata e liberata una presunta "balena spia" russa

Autore: Danilo Abate ,

A quanto pare, le acque norvegesi sono state “invase” da una dolce balena bianca fasciata con una stretta imbragatura (probabilmente fabbricata in Russia), mettendo così in allarme le forze militare del luogo.

Il motivo?

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Semplicemente si teme che il cetaceo, complice la sospetta imbragatura, possa in realtà essere una spia proveniente proprio da acque russe, magari inviata da una base militare come cavia di un programma speciale, avviato allo scopo di trasformare in spie degli insospettabili mammiferi.

Andando a vedere i particolari dell’equipaggiamento della balena, essa consiste in diverse cinghie su cui vi era la scritta “equipaggiamento di proprietà di San Pietroburgo”. Tali cinghie erano fissate al suo corpo tramite una fibbia, e il tutto farebbe pensare, a detta di alcuni pescatori del villaggio di Inga, proprio a un’attrezzatura adatta a sostenere una telecamera spia.

Norwegian Directorate of Fisheries
Un particolare dell'imbragatura rinvenuta sulla balena bianca
L'attrezzatura proveniente da San Pietroburgo trovata fissata al corpo del cetaceo

Il tenero cetaceo (per la precisione un Delphinapterus leucas, o semplicemente “beluga”) pareva inoltre abituato alla presenza umana, quasi come fosse stato addomesticato, e si è infatti avvicinato teneramente alla barca del gruppo di pescatori increduli, che l’han prontamente liberato dalle cinghie.

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Audun Rikardsen, docente presso il dipartimento di biologia marina e artica dell’Arctic University of Norway (a Tromsø), pensa che il coinvolgimento della marina russa non sia affatto da escludere, considerando le importanti basi militari russe situate nella penisola di Kola e a Murmansk.

Resta da chiarire però a questo punto, ammesso e concesso che si tratti davvero di una balena bianca addestrata dai russi, l’eventuale obiettivo per cui il tenero cetaceo è stato addestrato.

Considerando anche che, a conti fatti, la Russia può vantare precedenti di mammiferi addestrati per scopi militari soltanto quando si parla di foche e delfini, ma non di balene.

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Fu infatti proprio in quel di Sebastopoli (città della Crimea) che, durante la Guerra Fredda, si svolsero programmi atti all’addestramento dei mammiferi, in modo da poterli successivamente sfruttare per pratiche militari a dir poco rischiose, come ad esempio la ricerca di eventuali mine o il posizionamento di esplosivi.

In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, non ci resta altro da fare che restare sbalorditi e, anche un po’ rammaricati, all’assurdo pensiero di tenerissimi cetacei trasformati in 007.

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