Oltre il vampiro di Twilight: 10 film da non perdere con Robert Pattinson

Autore: Alessandro Zoppo ,

Povero Robert Pattinson. Non appena Deadline ha dato notizia del suo ingaggio come futuro Bruce Wayne / Batman nella prossima trilogia che Warner Bros dedicherà all'Uomo Pipistrello, un'orda di fan si è scatenata contro di lui. All'ex vampiro della saga di Twilight ne hanno dette di tutti i colori: è spuntata persino una petizione su Change.org per destituirlo dal ruolo.

Dopo l'esperienza di Ben Affleck, a detta di molti disastroso da Batman v Superman: Dawn of Justice in poi, è ancora forte la paura di un'altra cocente delusione. Eppure Pattinson, 33 anni compiuti lo scorso maggio e pupillo di registi come David Cronenberg e Claire Denis, una carriera nel cinema d'autore se l'è costruita con bravura e fatica nel corso del tempo. Ma quali sono le sue migliori performance? Ecco la risposta in 10 film che abbatteranno qualche pregiudizio e magari vi faranno cambiare idea sul suo conto.

10 – Cosmopolis

Da idolo delle ragazzine a icona del cinema d'autore, il passo è (più o meno) breve. La prima prova di Pattinson nel "cinema che conta" è durissima: un romanzo cult di Don DeLillo, la regia di un maestro come David Cronenberg, il Concorso Ufficiale al Festival di Cannes. Robert non ha paura e si trasforma in un altro vampiro, il giovane miliardario Eric Packer, divorato dalla sua limousine/sarcofago. L'attore è così a suo agio nel personaggio che riesce a tenere testa ad un ben più esperto Paul Giamatti nel bellissimo finale con 20 minuti di solo dialogo. Robert comincia a spogliarsi dall'aria del bello e maledetto: ora sì che è nata una stella.

9 – The Rover

Il film di David Michôd, reduce dai consensi raccolti con Animal Kingdom, non è riuscitissimo, ma Pattinson è davvero convincente. Stavolta Robert è Rey, un ragazzo ingenuo e con la costante espressione da ebete (che non fa fatica a tenere lungo i 102 minuti di durata, dicono i più cattivi), il quale si ritrova in un'Australia desertica e post-apocalittica ad aiutare il silenzioso Eric, interpretato da uno stravolto Guy Pearce. Il rapporto tra i due si trasforma con il trascorrere della vicenda, mentre Pattinson, con la sua modalità stralunata e teneramente naïf, fornisce una prova d'attore insolita e brillante.

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Robert Pattinson in una scena del film The Rover
Robert Pattinson in The Rover

8 – Maps to the Stars

Di nuovo David Cronenberg, sempre una sceneggiatura difficile (di Bruce Wagner), ancora un bersaglio colpito. Perché in questa crudele e corrosiva "commedia che sconfina nell'horror" sullo showbiz di Hollywood, è difficile tenere testa a colleghi come John Cusak, Mia Wasikowska e Julianne Moore. Specie a quest'ultima, premiata come miglior attrice al Festival di Cannes: la sua Havana Segrand seduce il personaggio di Pattinson, l'autista di limousine e attore aspirante sceneggiatore Jerome Fontana, consumando con lui un triste e focoso amplesso sui sedili posteriori dell'auto in una delle scene più iconiche del film.

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Robert Pattinson in una scena di Maps to the Stars
Robert Pattinson in Maps to the Stars

7 – Queen of the Desert

Da Cronenberg si arriva a Werner Herzog. Nel biopic che racconta la vita e le gesta dell'esploratrice, archeologa e scrittrice Gertrude Bell (Nicole Kidman), Pattinson si ritaglia lo spazio del Colonnello T. E. Lawrence, meglio noto come Lawrence d'Arabia. Un ruolo piccolo ma significativo: Robert appare poco e sembra sempre spaesato, se non quasi ridicolo e totalmente fuori contesto. Non è un caso. La trasfigurazione che Herzog opera sul leggendario ufficiale inglese è così tranciante che il senso è chiaro: Gertrude, la donna avventurosa e indomita che fu agente segreta per gli inglesi e innamorata dello stile di vita dei beduini, era decisamente meglio di Lawrence.

6 – L'infanzia di un capo

Nel sorprendente esordio alla regia dell'attore americano Brady Corbet, liberamente ispirato a un racconto di Jean-Paul Sartre e ambientato nella Francia del 1919, Pattinson è Charles Maker, giovane giornalista e amico della famiglia del protagonista Prescott (Tom Sweet). Custode di un segreto sconvolgente (rivelato dallo sconcertante colpo di scena finale), Maker incarna tutte le ambiguità dei rapporti famigliari e diplomatici che hanno caratterizzato la storia del Novecento. Un'interpretazione matura ed intensa quella di Pattinson: ormai Edward Cullen è soltanto uno sbiadito ricordo.

5 – Civiltà perduta

Nel bellissimo film di James Gray (di cui è sempre meglio ricordare il titolo originale: The Lost City of Z), in cui il regista americano racconta l'ossessione tutta moderna per la mappatura dei confini attraverso la vicenda dell'esploratore Percy Fawcett (Charlie Hunnam), Pattinson è Henry Costin, il braccio destro del maggiore Percy. Il caporale Costin conosce molto bene il cuore nero dell'Amazzonia, nel quale rimarrà fatalmente inghiottito. Il ruolo di Pattinson in questo film gli consente di sperimentare e di mettersi alla prova fisicamente. L'attore ha raccontato di aver dovuto mangiare insetti vivi (in una scena che Gray ha poi tagliato dal montaggio conclusivo per non rischiare divieti) e di aver girato scene pericolose e complicate nella giungla colombiana a causa della presenza dei caimani.

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Aidan Monaghan / LCOZ Holdings
Robert Pattinson in una scena del film Civiltà perduta
Robert Pattinson in Civiltà perduta

4 – Good Time

Ben e Joshua Safdie, i fratelli newyorkesi protagonisti della scena indipendente americana, dipingono un ritratto disperato degli States contemporanei, raccontando una rapina finita male e un successivo scambio di identità. Pattinson è Connie, piccolo delinquente che con il fratello ritardato Nick (Ben Safdie) organizza un colpo in banca. Con Nick beccato e rinchiuso in carcere, Connie si impegna a trovare i soldi per pagare la cauzione, ma pensa anche ad un'altra soluzione: farlo evadere. Robert è stralunato al punto giusto per questo heist movie "tutto in una notte", che lo libera definitivamente dall'etichetta di star ad uso e consumo delle adolescenti. Per l'attore è la consacrazione assoluta, se mai ce ne fosse stato ancora il bisogno.

3 – Damsel

La commedia western dei fratelli Zellner fa acqua da tutte le parti, ma Robert Pattinson è uno spasso. L'attore interpreta Samuel Alabaster, un pioniere che si addentra nel vecchio West alla ricerca della donna che ama, Penelope (Mia Wasikowska), tenuta prigioniera da un bandito. Peccato che Samuel sia un pistolero davvero poco abile con la pistola, vanesio e anche un po' imbecille, che si presenta accompagnato da un cavallo in miniatura (di nome Butterscotch!) e conciato in maniera improbabile: dente d'oro e capello impomatato, chitarra a tracolla e cappello da cowboy. Il talento comico di Pattinson non si era mai messo così in mostra: era ora.

Magnolia Pictures
Mia Wasikowska e Robert Pattinson in una scena del film Damsel
Robert Pattinson con Mia Wasikowska in Damsel

2 – High Life

La fantascienza secondo la regista francese Claire Denis diventa una disturbante, coraggiosa e magnetica riflessione sull'amore e la sensualità, la solitudine e il tabù assoluto: l'incesto. La storia è intricata: in un futuro prossimo, i condannati a morte sono spediti nello spazio profondo e privati di qualsiasi sentimento. Gli istinti e le pulsioni si soddisfano in uno specifico "fuckbox". La loro missione, comandata da una dottoressa (Juliette Binoche) devota alla riproduzione, è catturare l'energia di un buco nero. In viaggio verso questo obiettivo, sopravvivono soltanto Monte (Pattinson) e la figlia Willow, concepita attraverso l'inseminazione artificiale. Monte è tormentato dai dubbi e da una memoria frammentata del passato: meglio estinguersi o riprodursi per sopravvivere? Pattinson d'autore in un ruolo che la Denis le ha cucito addosso (dopo aver sognato Philip Seymour Hoffman per questa parte) e per il quale l'attore si è preparato nei minimi dettagli. La regista ha raccontato che Robert si è iscritto ad un corso di addestramento per astronauti dell'Agenzia spaziale europea di Colonia e ha testato persino una macchina che simula l'assenza di gravità.

1 – The Lighthouse

Robert Eggers, il regista di The Witch, dirige la strana coppia formata da Robert Pattinson e Willem Dafoe in un horror allucinatorio che guarda ancora all'American Gothic. Stavolta i protagonisti (nonché gli unici attori del film) sono due guardiani di un faro che, su un'isola remota al largo della costa del New England alla fine dell'Ottocento, cominciano a fare sogni inquietanti e vedere spettri più o meno reali. Al Festival di Cannes 2019, dove The Lighthouse è stato presentato in anteprima e ha vinto il Premio FIPRESCI della Quinzaine des Réalisateurs, non è piaciuto molto ai critici italiani, mentre quelli statunitensi ne hanno applaudito soprattutto gli aspetti tecnici della regia (il bianco e nero e il formato quadrato da cinema degli albori) e le performance degli attori. I due protagonisti sono artefici di una prova che materializza tutte le paranoie e le ossessioni dei loro personaggi: un Pattinson così furioso e veemente, moderno Virgilio smunto, baffuto e agitato, non si era mai visto.

Eric Chakeen
Willem Dafoe e Robert Pattinson in una scena del film The Lighthouse
Robert Pattinson con Willem Dafoe in The Lighthouse

Non vi basta? Allora sappiate che in attesa di The Batman, vedremo Pattinson ancora diretto da David Michôd (nella produzione Netflix The King, aggiornamento dei drammi shakespeariani con Joel Edgerton e Timothée Chalamet) e da Claire Denis, che l'ha scelto come protagonista di The Stars at Noon, adattamento del romanzo fantapolitico di Denis Johnson.

Non solo: l'attore sarà nel cast di Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra (il regista colombiano di due tra i film più importanti degli ultimi tempi, El abrazo de la serpiente e Oro verde - C'era una volta in Colombia), di The Devil All the Time di Antonio Campos (il produttore di La fuga di Martha e regista della serie The Sinner) e soprattutto di Tenet, il colossale ritorno di Christopher Nolan (con un thriller di spionaggio internazionale) dopo il successo di Dunkirk.

Allora, che ne dite: adesso darete una possibilità al buon Robert nei panni "scomodi" di Batman?

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