One Piece: Stampede la recensione, i pirati di Eiichiro Oda sbarcano al cinema

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Finalmente è giunto in Italia al cinema One Piece: Stampede, il quattordicesimo lungometraggio animato dedicato alla saga creata da Eiichiro Oda nell’ormai lontano 1997. Da oggi, 24 ottobre, il film è disponibile regolarmente in tutte le sale cinematografiche grazie agli sforzi di Anime Factory, l’etichetta dedicata all’animazione giapponese di Koch Media, che sta riservando un giusto trattamento ad alcune delle opere più importanti del paese nipponico.

One Piece: Stampede, così come era stato per Dragon Ball Super: Broly, esce infatti con una programmazione regolare nei cinema, senza eventi speciali della durata di soli due o tre giorni, e con in più anche una giornata in cui è possibile vedere il film in lingua originale.

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Stampede è un film speciale nella lunga storia dell’opera, che non solo è stato realizzato per festeggiare i 20 anni dall’inizio dell’altrettanto monumentale serie animata (ormai giunta a quasi mille episodi), ma che è una vera e propria festa dedicata al mondo creato da Eiichiro Oda. Nessuna saga nel manga aveva mai visto una riunione così massiccia di personaggi come avviene in Stampede, andando a superare forse persino l’importante arco narrativo di Marineford per la quantità presente.

Shueisha/Toei Animation
One Piece Stampede poster film

La festa pertanto non è solo rappresentata negli eventi del film, ma si trasmette anche allo spettatore che è reso partecipe di uno spettacolo dove il fanservice la fa da padrone. Fanservice inoltre gestito in modo intelligente, e mai gratuito, che omaggia perfettamente l’opera del sensei Oda.

Indice

  • Storia: il festival dei pirati
  • Tre buoni motivi per vedere One Piece Stampede
    • Dieci, cento, mille personaggi
    • Picchi di epicità
    • I segreti di Gold Roger

Storia: il festival dei pirati

Shueisha/Toei Animation
Douglas Bullet vs Rufy

Stampede pone le sue basi narrative in un evento avvenuto nel manga e anime originali. Durante l’evasione da Impel Down, scaturita dalle azioni di Rufy, tanti pericolosi criminali riuscirono a fuggire dalla prigione di massima sicurezza eludendo la strettissima sorveglianza. Tra questi vi è anche un pirata proveniente da un’altra epoca, quella dove Gol D. Roger era ancora considerato il re di tutti i pirati. Quell’uomo è Douglas Bullet, ex membro proprio della ciurma di Roger.

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Bullet si ritrova in un’epoca che non gli è più familiare, l’epoca di una rinnovata pirateria nata proprio dalla morte del suo capitano. L’uomo però non ha abbandonato le sue ambizioni, e seppur senza più una ciurma a cui appartenere decide di riprendersi il titolo che un tempo era dell’uomo che più rispettava.

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Nel frattempo Rufy, la sua ciurma e gran parte dei pirati apparsi in One Piece ricevono un invito presso un’isola sconosciuta dove si tiene il Festival dei Pirati, un evento la cui ultima edizione si è svolta vent’anni prima. A organizzare il tutto ci ha pensato Buena Festa, capitano dei Pirati Festival: considerato uno dei più grandi creatori di feste ed eventi nel mondo, ma anche oggetto di strane voci per i loschi affari che sembra gestire.

Shueisha/Toei Animation
One Piece Stampede protagonisti

Ben presto l’isola si riempie di ciurme pirata intente a divertirsi, ingozzarsi di cibo e alcol e per una volta prendersela comoda godendosi tutti i confort dell’isola addobbata a festa. Ma il motivo per cui la maggior parte dei pirati più importanti, tra cui Rufy e i suoi compagni, è giunto sull’isola è solo uno: una caccia al tesoro con in palio un misterioso premio appartenuto a Gol D. Roger, che sembra possa essere legato in qualche modo al leggendario One Piece.

Ben presto lo spensierato festival si trasformerà in una delle battaglie più agguerrite di sempre, dove i principali esponenti delle diverse organizzazioni del mondo di One Piece si affronteranno per la supremazia. Chi riuscirà a possedere il misterioso tesoro di Roger?

Tre buoni motivi per vedere One Piece: Stampede

La nuova pellicola d’animazione ha il tocco magico di Oda dentro, e questo è visibile soprattutto nell’attenzione ai dettagli e per alcuni tocchi di classe inseriti in alcune scene. Non è la prima volta che Oda partecipa di persona alla realizzazione di un film di One Piece: l’autore aveva collaborato alla sceneggiatura di tutti i film più recenti a cominciare da Strong World, per poi passare a One Piece Film: Z e infine One Piece: Gold.

Shueisha/Toei Animation
Rufy Stampede combattimenti

In Stampede però si vede la voglia dell’autore di voler creare qualcosa che vada oltre il canovaccio classico dei film d’azione tratti dagli shonen manga. Oda, come ci ha sempre abituato, non delude nemmeno stavolta e il quattordicesimo lungometraggio è una festa per gli occhi dei fan, che tramite la moltitudine di situazioni e personaggi rivivono tutto quello che è stato One Piece finora, con tante citazioni alle saghe del passato e la presenza ben radicata dei temi principali dell’opera, quali l’amicizia, la voglia di libertà, il coraggio di inseguire i propri sogni e l’amore per l’avventura. Soprattutto quest’ultimo tema è perfettamente incarnato da Rufy e da una sua importante scelta più che motivata dal suo carattere.

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Senza girarci troppo intorno One Piece: Stampede è il film meglio riuscito di tutti i 14 lungometraggi realizzati in tanti anni di produzione animata. Se siete fan dell’opera di Oda potete smettere di leggere qui e fiondarvi di corsa al cinema. Se invece siete curiosi di sapere altri dettagli sul film, allora eccovi tre buoni motivi per andare a vedere Stampede.

Dieci, cento, mille personaggi

Shueisha/Toei Animation
One Piece personaggi in Stampede

Le Supernova, la Marina, la Flotta dei Sette, il Governo Mondiale, l’Armata Rivoluzionaria e molti altri. Su un’unica isola si concentrano i principali personaggi apparsi in oltre 90 numeri di One Piece; all’appello mancano soltanto i Quattro Imperatori in pratica. Certo, non tutti avranno un tempo su schermo abbastanza lungo da essere così significativo ai fini della trama, ma era un’impresa impossibile dare il giusto spazio a tutti in un’ora e quaranta minuti di durata. Nonostante ciò, la gestione di tutti i personaggi è ottima, e nessuno apparirà senza fare nulla solamente per dire c’ero anche io e poi scomparire di nuovo nell’oblio.

Stampede è un film che i fan più accaniti vorranno poi rivedere con calma in Home Video per poter poi stoppare le tante affollate scene e scoprire gli easter egg e le comparsate di molti personaggi nascosti nello scenario, come ad esempio alcuni membri della Baroque Works di Crocodile o Hachi, l’uomo pesce polipo divenuto un venditore di Takoyaki.

Se si deve proprio evidenziare un difetto bisogna dire che i due antagonisti principali Douglas Bullet e poi Buena Festa potevano essere approfonditi maggiormente sulle loro motivazioni. Bullet è credibile come nemico principale, ma sarebbe stato interessante un approfondimento sul suo legame con Roger e la sua ciurma; Buena Festa invece non trova proprio spazio per risultare interessante come antagonista.

Picchi di epicità

Shueisha/Toei Animation
Rufy Bullet combattimento

L’azione in Stampede non tarderà ad arrivare e l’isola si trasformerà in un campo di battaglia enorme dove si consumeranno molteplici scontri. Ho apprezzato molto alcune battaglie tra personaggi che mai avrei pensato di veder combattere uno contro l’altro, come ad esempio Rufy contro altri membri delle Supernova, o Zoro contro l’ammiraglio Fujitora, scontro che si intravede anche nel trailer di lancio. Non dico di più per non spoilerare ma se ne vedranno molti altri atipici.

In tutto questo ci saranno poi dei picchi di epicità che vi lasceranno a bocca aperta o vi faranno venire la voglia di urlare dall’esaltazione in mezzo alla sala (non fatelo per favore!). Ci sono almeno tre scene che svettano su tutte le altre: l’ultima, posta proprio poco prima dei titoli di coda, è un vero tocco di classe, ed è gestita in maniera magistrale. Molti fan si commuoveranno nel vederla.

Tutto questo poi è supportato da un livello di animazioni molto alto, con scene dalla grande dinamicità e spettacolarità. C’è forse un abuso della CG nelle fasi finali, ma nulla che disturbi troppo la visione.

I segreti di Gold Roger

Shueisha/Toei Animation
One Piece Gold Roger

Per la prima volta in un film di One Piece appaiono degli elementi narrativi centrali anche nella storia complessiva dell’opera. Se in Gold o Strong World apparivano personaggi e ambientazioni canonizzate dall’autore, questa volta avremo proprio delle rivelazioni che prima o poi saranno riprese per forza di cose anche nel manga originale. Per evitare spoiler non aggiungo altro, ma tutto ruota intorno alla figura di Gol D. Roger e al tesoro dello One Piece.

Per dirla tutta quanto rivelato in Stampede genera più domande che risposte, ma apre anche le porte a nuove congetture e teorie che genereranno parecchio interesse nel fandom.

Una nota di merito anche all’adattamento del lungometraggio, dove alla traduzione del testo dal giapponese ha partecipato anche Yupa, il traduttore ufficiale del manga per Star Comics. Chi segue l’anime in italiano infatti forse resterà sorpreso per l’uso di alcuni titoli e nomi più fedeli al manga, ma indubbiamente la scelta di ingaggiare il traduttore ufficiale fa notare una certa attenzione al dettaglio da parte di Anime Factory.

Sottotono è invece il doppiaggio italiano, troppo televisivo e privo di mordente nelle scene più emotive, nonostante in altre opere come Dragon Ball Super: Broly o i recenti City Hunter: Private Eyes e Weathering With You, ci sia stata una bella prova attoriale da parte dei doppiatori nostrani.  

Commento

cpop.it

85

One Piece: Stampede coinvolge un cast numeroso e incredibile di personaggi in una storia avvincente pensata per i fan, in grado però di riservare dei picchi d'epicità davvero alti.

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