Orecchie, il trailer: la commedia italiana di Alessandro Aronadio

Autore: Alfonsina Merola ,

Dopo il film d'esordio Due vite per caso (2010), Alessandro Aronadio torna sul grande schermo con Orecchie, una commedia diversa da quelle cui ci ha abituato lo scenario cinematografico nostrano. Il lungometraggio è stato presentato alla 73esima edizione del Festival di Venezia.

Questo ultimo lavoro del regista è più ironico che comico: nonostante i personaggi e le scene ilari ciò che si percepisce, da una prima visione del trailer, è il sorriso "ragionato" che nascerà sul viso dello spettatore.

Particolare del poster Orecchie

Aronadio, utilizzando un pretesto come un semplice ronzio delle orecchie, vuole mostrare uno scorcio folle del mondo contemporaneo ma senza appesantire lo spettatore o angosciarlo.

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Orecchie è una commedia incentrata sul senso di smarrimento che spesso si avverte individualmente, come avviene per l'appunto con il ronzio alle orecchie: quella universale percezione che ci fa sentire un fischio costante e fastidioso che in quel momento esatto, è percepito solo da noi.

Per usare le stesse parole di Aronadio:

Credo che questo senso di disagio, di fastidio, di fischio alle orecchie, appunto, sia un sentimento che tutti proviamo, almeno ogni tanto: semplicemente, il mondo sta andando in una direzione che non ci piace, in cui non ci riconosciamo, ed ogni tanto ci sentiamo gli unici ad accorgercene. Accettare che la follia sia la nuova normalità, come si dice a un certo punto nel film, è un processo doloroso, ma forse indispensabile.

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La follia a cui si riferisce il regista, non è altro che quella a cui ci siamo abituati a vivere ed è composta di finzione, credenze fittizie: i videogiochi o la realtà virtuale sui social possono e ci distolgono dalla nostra reale percezione del sé.

La pellicola è girata in bianco e nero: niente colori sgargianti per sottolineare la leggerezza dei toni e del mood della commedia, perché è l'essenza stessa dei volti dei personaggi e delle situazioni che devono rivelarsi autenticamente e senza distrazioni cromatiche.

Siamo realmente felici in questa falsa realtà in cui ci rifugiamo come fosse una membrana protettiva e dall'effetto placebo?

Per scoprirlo bisognerà aspettare il 18 maggio, la data dell'uscita di Orecchie nei cinema italiani.

Daniele Parisi e Andrea Purgatori in una scena del film Orecchie

Orecchie: la trama

Protagonista della pellicola è un giovane supplente (Daniele Parisi) che una mattina si sveglia con uno strano ronzio alle orecchie e decide di recarsi da un otorino (Andrea Purgatori).

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Prima di uscire dal suo appartamento nota un post-it, lasciato dalla sua compagna, in cui lei ha scritto che Luigi, un vecchio amico di lui, è morto e che nel pomeriggio ci sarà il suo funerale. Dopo lo sgomento iniziale il professore cerca di fare mente locale, sforzandosi di capire chi è questo amico di cui non ha nessun ricordo.

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La giornata intanto si svolge con normalità: il protagonista del film incontra persone bizzarre che parlano di cose altrettanto strane ma che a tutti sembrano normali.

La città che supporta e incornicia la storia è Roma. Il ritmo del girato non è frenetico ma lento perché la giornata in cui si svolge la trama deve sembrare agli occhi dello spettatore quanto più normale possibile, un po' come se fosse la giornata di ciascuno di noi.

La vita quotidiana, come quella del film, segue un tempo calmo al pari di quella stessa deriva emotiva, silente e corrosiva che pian piano ci risucchia.

La locandina di Orecchie

Dove approderà il protagonista di Orecchie lo scopriremo solo attraverso la visione del film.

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