Pappa e Ciccia: revival cancellato a causa del razzismo di Roseanne Barr

Autore: Federica Lucia ,

Abbiamo aspettato quasi 20 anni per vedere una nuova stagione della sitcom Pappa e Ciccia e dopo soltanto 9 episodi ecco che chiude i battenti. E chissà per quanto tempo stavolta.

Galeotto fu il cinguettio della protagonista Roseanne Barr che, incurante dell’effetto mediatico nato dal revival della serie che l’ha resa famosa, è giunto dritto dritto alle orecchie dell’emittente.

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ABC non ha apprezzato “l’umorismo” della Barr e ha ordinato l’immediata cancellazione dello show di cui era protagonista.

Il tweet della vergogna

Giorni fa Roseanne Barr, che ha sempre appoggiato apertamente il presidente Donald Trump, ha twittato un’infelice battuta su Valerie Jarrett – ex consigliera del presidente Obama, nonché afroamericana – paragonandola ad un incrocio tra la fratellanza musulmana e il Pianeta delle Scimmie.

La Barr, che non è nuova alle cadute di stile social, ha tentato goffamente di rimediare affermando che i musulmani non sono una razza. Fallito anche questo tentativo, ha annunciato che sarebbe andata via da Twitter.

Ma, come tutti sappiamo, i social permettono di lanciare il sasso – magari anche di andare a riprenderla – ma non di nascondere la mano: il tweet incriminato è stato subito appuntato, ritwittato, commentato e "screenshottato".

Roseanne Barr/Twitter
Tweet di Roseanne Barr accusato di razzismo
Non ci è andata leggera, per niente...

Le reazioni e le accuse alla Barr

Da quel momento il popolo del web, che non ammette passi falsi, ha iniziato una vera e propria campagna denigratoria contro l’attrice, accusandola di bieco razzismo.
A giudicare offensivo il suo tentativo di satira sono stati anche i colleghi di lavoro della Barr, davanti e dietro la telecamera.

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La consulente di produzione – nonché comica di professione – Wanda Sykes ha palesemente affermato sui social che non avrebbe lavorato alla prossima stagione di Pappa e Ciccia con Roseanne Barr.

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A voltare le spalle alla protagonista di Pappa e Ciccia è anche la figlia – sul set – Darlene Conner, interpretata da Sara Gilbert.

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I recenti commenti di Roseanne su Valerie Jarrett, e molto altro, sono ripugnanti e non riflettono le idee del nostro cast e la troupe o chiunque sia associato al nostro show. Sono a dir poco delusa dalle sue azioni.

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Reazioni forti da tutte le parti, produzione e attori compresi, ma ciò che nessuno si aspettava era sicuramente la netta decisione presa da ABC.

Nonostante l'enorme successo della sitcom (è stata la serie più seguita dell'intero palinsesto del 2017-2018), l’emittente ha deciso di chiudere la produzione all’istante. Preso atto dell’indignazione generale, il colosso americano ha dimostrato di non tollerare il razzismo in alcuna forma.

Anche altre emittenti che trasmettevano le repliche della fortunata sitcom hanno deciso di dare un segno forte annullando la messa in onda, così come l'agenzia che rappresentava l'attrice ha deciso di concludere subito il rapporto professionale con lei.

La difesa e le scuse di Roseanne Barr

C’è da dire che la Barr, resasi conto della leggerezza commessa scrivendo quelle pesanti parole, ha subito chiesto scusa alla diretta interessata e a tutte le persone che si sono sentite offese dalla sua ironia.

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Una leggerezza pagata a caro prezzo e non sarà soltanto lei a pagare, come evidenziato dalla stessa Barr nel tweet di scuse.

Se da un lato c’è chi condanna apertamente l'attrice, c’è chi invece la difende accusando la produzione e la stessa emittente di cospirazioni e ipocrisia.

Sul web appaiono molti utenti schierati a favore dell’attrice e della sua ironia che non è stata compresa, puntando il dito anche su altri comici che – a loro avviso – hanno usato toni più razzisti su argomenti più delicati senza suscitare l'indignazione di nessuno.

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È il caso della comica Joy Behar che, avendo come bersaglio preferito il presidente Trump, non ha mai subito la stessa censura che è toccata a Roseanne Barr.

A calmare gli animi ci ha pensato la stessa attrice dell’ormai chiusa sitcom Pappa e Ciccia, consigliando ai suoi sostenitori di non boicottare i prodotti a marchio ABC e di accettare e rispettare la decisione presa dall’emittente.

Il percorso del mea culpa pare sia concluso, chissà che un giorno non ci sia anche il perdono.

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