Come vi avevamo anticipato qui, Diego Boneta debutterà insieme all’episodio pilota di #Scream Queens stasera su FOX, e giovedì sul grande schermo anche in Italia, con il ruolo di José Altafini in Pelé, il film distribuito da M2 Pictures. In questa clip in esclusiva per nospoiler.it, possiamo vederlo in una scena tratta dal film.
La storia di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi è stata d’ispirazione a generazioni di sportivi, e non solo.
Dalla strada e dalla povertà, Edson Arantes do Nascimento (per tutti Pelé, soprannome che gli venne dato da piccolo e che il campione non ha mai gradito davvero), nato nel 1940, è riuscito a portare la nazionale brasiliana alla conquista della coppa del mondo nel 1958. Appena diciassettenne, ha contribuito a rivoluzionare il mondo del calcio e a dimostrare che credere davvero nei propri sogni, unendoli a talento e sacrifici, apre qualunque porta.
Figlio di un ex calciatore, Pelé venne spronato dal padre a giocare a calcio fin da piccolo. Ma la sua famiglia era talmente povera che non poteva permettersi un pallone, così si esercitava con degli stracci imbottiti di carta, o con dei pompelmi.
Nel tempo libero, per portare a casa qualche soldino extra, puliva le scarpe dei signori della città. E ogni giorno si allenava a diventare uno dei più grandi calciatori della storia.
Il film Pelé, in arrivo nelle sale italiane il 26 maggio, è un film ricchissimo di contenuti e di partecipazioni importanti.
A cominciare da quella del grande Bruno Pizzul, icona dell’italica passione per il calcio.
La voce che ha accompagnato le partite dell’Italia - e non solo - per decenni racconta in un’intervista l’amore per il calcio, l’importanza di Pelé e il suo primo incontro con il grande campione.
Prodotto dallo stesso Pelé, che ha creduto fortemente nel progetto fin dal principio, e da Brian Grazer, il film diretto dai fratelli Jeff e Mike Zimbalist fa sognare il pubblico più giovane raccontando una grande storia, e fa ricordare agli spettatori che hanno vissuto gli anni d’oro di Pelé di quando il calcio (e il mondo) erano tutta un’altra cosa…
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