Perché il regista Scott Derrickson ha lasciato Doctor Strange 2 (ed è felice di averlo fatto)

Autore: Elisa Giudici ,

“Divergenze creative” è l’eufemismo preferito dei Marvel Studios, quello che viene rispolverato a ogni cacciata di regista da progetti legati al MCU. Che siano litigi, scandali, alterchi, dimissioni o licenziamenti (molto frequenti e talvolta riguardanti grandi registi), basta aspettare qualche mese per scoprire cosa si nasconda dietro questa diplomatica definizione per definire l'improvvisa cessazione dei rapporti lavorativi tra Disney e il suo team di creativi.

È arrivato il turno del regista di Doctor Strange Scott Derrickson di rivelare cosa sia davvero successo. Il suo allontanamento volontario dalla regia di Doctor Strange nel Multiverso della pazzia è sembrato particolarmente strano, perché fino a pochi giorni prima dell’annuncio il regista discuteva regolarmente con i fan sui dettagli del ritorno dell’eroe Marvel, via Twitter e social media. 

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La risposta al mistero dell’addio l’ha data il suo collega e amico C. Robert Cargill, che si sarebbe dovuto occupare della sceneggiatura del film, passato ora nelle mani di Sam Raimi. In un'intervista rilasciata a Cineblend lo scrittore ha confermato che è stato impossibile trovare una sintesi tra il film che aveva in mente Derrickson e quello che Marvel voleva ottenere. Da qui l’addio e il fitto mistero sulle poche pagine di copione che Cargill aveva preparato in vista delle pre-produzione. Insomma, per il momento non sapremo mai di cosa avrebbe parlato e come sarebbe stato il ritorno di Strange ideato da Cargill e da Derrickson.

Da Doctor Strange a Joe Hill

A indurre il regista (e a seguire lo sceneggiatore) a lasciare il loro posto nel mondo MCU è stata una seconda pellicola a cui Derrickson lavora da anni: The Black Phone, l’adattamento di uno degli scritti brevi più noti (e terrorizzanti) di Joe Hill. 

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Un tempo strano

Il regista di Doctor Strange per un certo periodo era stato in lizza anche per un adattamento filmico di Locke&Key, poi diventato una serie di stampo adolescenziale su Netflix. Derrickson è insomma un fan del genere horror (la sua fama l’ha ottenuta con la pellicola Sinister) e in particolare dello scrittore Joe Hill, autore statunitense figlio del Re del Terrore Stephen King. 

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Da tempo Derrickson voleva portare Cargill a sceneggiare The Black Phone e gli aveva chiesto di tenersi libero per il dopo Doctor Strange, per lavorare insieme al progetto. Posto di fronte alla scelta di lavorare a un progetto importante ma senza libertà creativa o di scegliere un film più piccolo che desiderava fare, Derrickson ha lasciato senza rimpianti Marvel, seguito dall’amico e sceneggiatore:

Quando è arrivato il momento di decidere Scott si è detto "Beh, posso pare un film di compromesso rispetto a quello che vorrei girare o posso fare The Black Phone. Voglio fare questo film con Cargill. Farò The Black Phone". 

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Lasciare Doctor Strange è stata comunque una decisione difficile, ha poi dichiarato pubblicamente il regista. Ad aiutarlo nella difficile decisione è stata proprio la consapevolezza di potersi mettere all'opera su un progetto tanto atteso. 

Perché Scott Derrickson ha lasciato la regia del secondo Doctor Strange?

Per divergente creative con i vertici Marvel.

L'amico ed ex sceneggiatore della pellicola ha raccontato come Marvel volesse costringere Derrickson a fare un film profondamente diverso rispetto al suo progetto iniziale per la pellicola.

Avendo trovato un progetto alternativo (l'adattamento horror di The Black Phone di Joe Hill) Derrickson ha deciso di lasciare la regia di Doctor Strange nel Multiverso della follia, ma ha dichiarato che si è trattato comunque di una decisione difficile.

Chi doveva dirigere Doctor Strange nel Multiverso della pazzia al posto di Sam Raimi?

Inizialmente a capo del progetto c'era Scott Derrickson, già regista del primo lungometraggio su Doctor Strange. Sam Raimi è stato ingaggiato dopo l'allontanamento di quest'ultimo dalla regia del film, per divergenze creative con i Marvel Studios.

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