Passato o presente che sia, la bellezza non ha età per le conigliette di Playboy
La rivista erotica più famosa al mondo, fondata da Hugh Hefner nel 1953, è tornata in edicola con un nuovo volume che vuole rendere omaggio alle Playmates che hanno dato notorietà alla rivista negli anni passati.
Coniglietta ieri e coniglietta oggi
Candace Collins, Monique St. Pierre, Cathy St. George, Charlotte Kemp, Kimberley Conrad Hefner, Renee Tenison e Lisa Matthews.
Questi sono i nomi delle sette conigliette belle ieri come oggi che hanno posato nuovamente per Playboy.
Sotto l’obiettivo dei fotografi Ben Miller e Ryan Lowry, le playmates hanno dato vita a un revival delle copertine che le hanno viste protagoniste anni addietro.
Stessa modella, diversa età. La scelta di Playboy di riportare volti famosi sulle proprie copertine ha voluto osannare una bellezza senza tempo, rispolverando quelle vecchie pose che tutt’oggi riescono a funzionare.
Kimberly Conrad Hefner
I soldi non comprano l'educazione.
Originaria dell'Alabama e cresciuta a ovest di Vancouver, Kimberly Conrad Hefner ha parlato con nostalgia dei tempi in cui essere una playmates di Playboy sembrava così facile, anche se non lo era, e di come anche oggi l'ufficio abbia sempre una porta aperta per lei.
Charlotte Kemp
Non avevo mai posato nuda prima.
Miss Dicembre 1982 ha raccontato che agli albori fu la sua coinquilina Jill De Vries a spingerla verso il mondo di Playboy. "Con quel seno, dovresti assolutamente fare Playboy" le disse. Nonostante i suoi primi rinneghi, Charlotte Kemp si presentò ubriaca agli studi di Playboy di Chicago e il giorno dopo una limousine l'aspettava giù casa per portarla a Los Angeles.
Cathy St. George
Non ricordo la maggior parte degli anni '80. Se sei impegnata a viverli, non li ricordi.
Miss Agosto 1982 è un'amante della discoteca. Tempismo volle, infatti, che al suo debutto in copertina combaciasse anche con l'uscita del singolo "Centerfold" della band rock J. Geils Band, di cui Cathy era fan appassionata e la canzone divenne ben presto la colonna sonora del suo debutto. Cathy non arrivò a Los Angeles credendo di diventare una modella, eppure il suo destino fu quello. "Una vita totalmente nuova", ha affermato. Una grande amicizia con la collega Monique St. Pierre che ha definito "la sua spalla", nonostante facessero follie insieme.
Monique St. Pierre
Mi sono sempre sentita una sorta di mamma per le altre ragazze.
Monique aveva già lavorato nel campo della moda prima di arrivare a Playboy, eppure non fu ugualmente preparata al clamore che ebbe la sua copertina. Non soltanto Monique ha amato la sua esperienza lavorativa per Playboy, ma ciò che più le è rimasto a cuore è stata l'amicizia creatasi con le altre ragazze. Si è sempre presa cura di loro e tuttora continua a farlo. Il suo impegno attuale riguarda una casa di cura per donne tossicodipendenti. Un impegno che reputa un onore e un privilegio.
Reneé Tenison
Se sei favorevole al diritto di scelta, perché io non dovrei essere libera di scegliere quello che voglio?
Fu la prima donna afroamericana ad essere definita Playmate dell'anno. Non fu una dicitura facile da sopportare, per via dei commenti di alcune donne che l'accusavano di essere simbolo di oggettificazione. Quando la sua copertina uscì ottenne il 90% di responsi positivi e il 10% negativi. Ma Reneé non vede il nudismo come una vergogna, bensì come una forma d'arte. E poco le importa cosa pensino gli altri.
Candace Collins
Adesso so quanto speciali fossero quegli scatti e mi reputo molto fortunata di essere parte di una tale sorellanza.
Comparsa su otto copertine di Playboy, Candace fu la prima coniglietta a essere spiattellata su un poster per tutti i club del mondo con obiettivo quello di promuovere le vendite. Fece tantissimi scatti che ebbe modo di vedere ancor prima che uscissero, per via delle amicizie nel settore, e ha definito i suoi datori di lavoro sempre professionali.
Lisa Matthews
Non avevo mai visto la rivista di Playboy.
Lisa ha raccontato che lavorava presso un'agenzia di modelle in Los Angeles quando incontrò una ragazza con cui fece amicizia e le spiegò del suo ingaggio a Playboy. Lisa non conosceva neppure la rivista, così l'acquistarono. L'amica la fece entrare nel giro e dopo una settimana Lisa si ritrovò a posare. Nei diversi viaggi fatti grazie alla rivista, Lisa si è spesso imbattuta in persone che le chiedessero dove l'avessero già vista. "Ma sì, ti avrò vista su qualche rivista!" le dicevano e lei rispondeva con faccia tosta. "Ma davvero? E su quale?". Una di queste scene che ricorda con più divertimento è avvenuta proprio nella zona del Vaticano a Roma.
Sette nomi per esprimere lo stesso concetto. Un concetto che infondo fu lo stesso fondatore della rivista Playboy Hugh Hefner a siglare come un motto che pare essere diventato profezia.
“Playmate un giorno, playmate per sempre”.
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