Il produttore e regista Brett Ratner accusato di molestie: Playboy congela il biopic su Hugh Hefner

Autore: Silvia Artana ,

Niente più polvere sotto il tappeto. Lo scandalo di Harvey Weistein ha dato il coraggio a decine, centinaia di donne e di uomini di denunciare il lato oscuro del mondo del cinema e le rivelazioni sono un fiume in piena che sta travolgendo Hollywood.

Dopo le accuse a Kevin Spacey e quelle a Dustin Hoffman, adesso a dover rispondere di molestie sessuali (reiterate) è Brett Ratner.

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Il produttore e regista è stato chiamato in causa da 6 attrici, che in un'inchiesta realizzata dal Los Angeles Times hanno raccontato che l'uomo ha tenuto con loro una condotta inappropriata, sfociata in alcuni casi in vera e propria violenza.

Le conseguenze delle dichiarazioni sono state immediate. Playboy Enterprises ha annunciato di avere congelato il biopic su Hugh Hefner in programma con la casa di produzione di Ratner, RatPac Entertainment. Ed è a rischio anche la collaborazione multimilionaria tra Warner Bros. e l'altra società del regista, RatPac-Dune Entertainment.

Chi è Brett Ratner e le accuse contro di lui

Classe 1969, Brett Ratner ha iniziato a lavorare nel cinema da giovanissimo. Dopo avere realizzato diversi videoclip, è salito alla ribalta internazionale con Rush Hour - Due Mine Vaganti (1998) e Family Man (2000). In seguito ha diretto gli altri due capitoli della saga comica poliziesca con Jackie Chan e Chris Tucker, Red Dragon e X-Men: Conflitto Finale. Negli ultimi anni ha firmato solo un paio di pellicole (Tower Heist - Colpo ad Alto Livello nel 2011 e Hercules: Il Guerriero nel 2014), ma è tutt'altro che scomparso.

Ratner si è affermato come produttore, fondando la compagnia RatPac Entertainment e poi la società RatPac-Dune Entertainment, che nel 2013 ha stretto un accordo da 450 milioni di dollari con Warner Bros. per finanziare e co-produrre i suoi film.

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Una storia di successo molto simile a quella di Harvey Weinsten... anche nel suo lato oscuro.

Il Los Angeles Times ha raccolto la testimonianza di 6 donne che sono state molestate sessualmente da Brett Ratner.

La modella e attrice canadese Natasha Henstridge ha raccontato di essere stata violentata dal regista quando aveva 19 anni. Durante una serata insieme ad alcuni amici nell'appartamento dell'uomo a New York, la giovane si è addormentata su un divano. Quando si è svegliata, si è resa conto di essere rimasta da sola con lui. Nel momento in cui ha provato ad andarsene, Ratner ha bloccato la porta di ingresso con il suo corpo e ha costretto Natasha a un rapporto orale.

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Un'altra vittima del produttore è stata Olivia Munn. L'interprete di Psylocke in X-Men: Apocalisse ha avuto un primo, shockante incontro con Ratner nel 2004. L'attrice era in visita sul set di After the Sunset e le è stato chiesto di portare del cibo nella roulotte dell'uomo:

Me lo sono trovato davanti... con la pancia di fuori, senza pantaloni e un cocktail di scampi in una mano, mentre con l'altra si masturbava furiosamente. E prima che potessi pensare dove scappare o dove guardare, ha eiaculato.

Nel 2010, i due si sono incontrati a una festa. Olivia aveva posato per la copertina di una rivista e Ratner le ha detto che ne aveva comprate 10 copie e si era masturbato su tutte.

Un anno dopo, senza fare nomi, l'attrice ha ricordato l'episodio della roulotte nel suo libro Suck It, Wonder Woman! The Misadventures of a Hollywood Geek. Il regista si è riconosciuto e ha risposto dicendo che si era "sbattuto" Olivia un paio di volte, ma che se ne era dimenticato. In seguito ha ritrattato, scusandosi e ammettendo che non era vero. 

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L'interprete di Sarah Lieberman in The Punisher, Jamie Ray Newman, è stata molestata da Ratner nel 2005. L'uomo ha fatto cambio con la sua assistente per sederle di fianco in aereo e dopo averle mostrato alcune foto di nudo della ragazza con cui stava allora, ha iniziato a descrivere esplicitamente come avrebbe voluto fare sesso con lei.

Anche Katharine Towne, vista in Le Verità Nascoste, è stata oggetto della attenzioni tutt'altro che gradite del regista nel 2005. I due si sono incontrati a una festa. L'uomo ha iniziato a farle delle avances molto spinte e quando lei per sfuggirgli è andata in bagno, lui è entrato nella stanza con lei. Per liberarsene, Katharine gli ha dato il suo numero di telefono e per i 6 mesi successivi ha respinto le incessanti chiamate dell'assistente di Ratner, che voleva fissare un appuntamento.

La modella Eri Sasaki ha rifiutato un invito esplicito a fare sesso rivoltole dal produttore e regista sul set di Rush Hour 2, teatro della molestia a un'altra comparsa, Jorina King. La donna ha raccontato che Ratner le ha proposto di recitare alcune battute e il giorno dopo l'ha invitata nella propria roulotte, dicendole che aveva bisogno di vedere il suo seno. Lei si è rifiutata e si è nascosta in bagno:

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Ho pensato che se riuscivo a stare fuori dalla sua vista, se riuscivo a stargli lontano, mi avrebbe dimenticata e avrebbe scelto un'altra. Ed è esattamente quello che è accaduto.

L'avvocato di Brett Ratner, Martin Singer, ha negato "categoricamente" ogni accusa:

Ho rappresentato il signor Ratner per due decenni e nessuna donna lo ha mai accusato di tenere una condotta inappropriata o di molestie sessuali. Inoltre, nessuna donna ha mai chiesto o ricevuto soldi dal mio assistito come forma di risarcimento.

Playboy congela il biopic su Hugh Hefner

Le accuse rivolte a Brett Ratner dalle pagine del Los Angeles Times hanno avuto delle conseguenze immediate. La prima è la decisione di Playboy Enterprises di mettere in stand-by il film sulla vita di Hugh Hefner che Ratner avrebbe dovuto dirigere e produrre.

La società ha reso nota la sua decisione tramite un comunicato ufficiale, condiviso da The Wrap:

Siamo rimasti profondamente turbati dopo essere venuti a conoscenza delle accuse rivolte a Brett Ratner. Riteniamo un simile comportamento del tutto inaccettabile. Abbiamo deciso di mettere in stand-by tutti i progetti che stiamo sviluppando con RatPac Entertainment, fino a quando avremo chiara la situazione.

Nelle settimane scorse era circolata la voce che l'interprete di Hugh Hefner nel biopic sarebbe stato Jared Leto, ma una portavoce dell'attore ha smentito.

Il comunicato (rilanciato da The Wrap) è arrivato a poche ore di distanza dalla pubblicazione dell'inchiesta del Los Angeles Times:

Jared Leto non è e non è mai stato coinvolto nel film su Hugh Hefner diretto da Brett Ratner, né lavorerà con il regista e produttore in futuro. Le notizie uscite in precedenza non erano corrette e non sono mai state confermate dai rappresentanti del signor Leto.

Secondo quando dichiarato al sito da una "gola profonda", la confusione sarebbe nata dal fatto che, in occasione di un evento pubblico, Brett Ratner ha detto che stava trattando con l'attore. In realtà, non è mai stato sottoscritto alcun accordo.

RatPac Entertainment stava lavorando anche a un reboot dello show di Hugh Hefner Playboy After Dark, trasmesso in TV dal 1969 al 1970. Ma alla luce della dichiarazione di Playboy Enterprises, in base alla quale tutti i progetti con la casa di produzione di Ratner sono "congelati" (almeno, temporaneamente), è lecito credere che anche questo sia stato messo in stand-by.

Brett Ratner non ha mai nascosto la sua ammirazione per Hugh Hefner. Pochi giorni dopo la scomparsa del fondatore di Playboy, il regista ha scritto un articolo commemorativo su The Hollywood Reporter, in cui lo ha definito "un amico" e ha dichiarato che ammirava "il suo stile e la sua ospitalità"Per questa ragione, ha cercato per quasi 10 anni di ottenere i diritti per realizzare un film su di lui e alla fine ce l'ha fatta.

Tuttavia, alla luce dello scandalo che lo ha travolto, il legame con Hefner acquista contorni inquietanti. In molti reputano il fondatore di Playboy una figura cruciale per la "rivoluzione sessuale" del 20esimo secolo. Ma nel corso degli anni, diverse delle sue "Conigliette" ed ex fidanzate lo hanno accusato di essere un manipolatore e di avere comportamenti inappropriati, tratteggiando un'immagine tutt'altro che lusinghiera.

Le conseguenze delle accuse a Brett Ratner

Dal punto di vista lavorativo, la messa in stand-by del biopic su Hugh Hefner e di tutti i progetti in cantiere con Playboy Enterprises non è l'unico problema di Brett Ratner. Secondo quanto scrive Slashfilm, in discussione c'è un accordo da 450 milioni di dollari con Warner Bros.

Come riporta Deadline, subito dopo la pubblicazione dell'inchiesta del Los Angeles Times, il regista e produttore ha giocato la carta della responsabilità professionale:

Alla luce delle accuse che mi sono state rivolte, ho scelto personalmente di fare un passo indietro da Warner Bros. e da tutte le attività e i progetti che la riguardano. Fino a che non saranno risolti, non voglio che i miei problemi personali la danneggino.

Ma Warner Bros ha replicato in modo tranchant, sottolineando che nel momento stesso in cui le accuse sono diventate pubbliche, Ratner non faceva più parte dello studio. Subito dopo, ha estromesso l'uomo dal progetto per la trasposizione sul grande schermo del romanzo vincitore del Premio Pulitzer Il Cardellino, della scrittrice Donna Tartt, e ha annunciato che l'accordo che garantiva a Ratner il diritto di prelazione non sarà rinnovato.

Come sottolinea Deadline, le reazione di Warner Bros. "non è sorprendente", dal momento che la compagnia AT&T sta lavorando proprio in questo momento all'acquisizione di Time Warner (che comprende Warner Bros., HBO e CNN) per la cifra monster di oltre 85 miliardi di dollari.

D'altra parte, lo scandalo che ha travolto Ratner rischia di mettere in discussione l'uscita di diverse pellicole.

Nel "calderone" ci sono quelle che appartengono al DC Extendend Universe, ovvero AquamanWonder Woman 2, Godzilla vs. Kong, Shazam, Black Adam, The Flash, CyborgGotham City Sirens, e anche i film LEGO Movie 2 e IT: Seconda Parte.

Come deciderà Warner Bros. di gestire l'accordo di finanziamento e co-produzione con RatPac-Dune Entertainment? Secondo Deadline, se il socio di Brett Ratner, Len Blavatnik, diventerà il referente unico e il suo partner "tossico" sarà "eliminato", è probabile che non ci siano scossoni.

Ma per il momento, non c'è niente di certo, né tantomeno di ufficiale.

Hollywood aspetta la mossa di una delle sue case di produzione cinematografica e televisiva più importanti.

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