Prometheus: la trama e le ambizioni del film di Ridley Scott

Autore: Maico Morellini ,

Ridley Scott non ha bisogno di presentazioni e Prometheus, uscito nell'estate del 2012, ha segnato il ritorno alla fantascienza del regista dopo una pausa lunga trent'anni. Scott aveva diretto due soli altri film di genere prima e non parliamo certo di pellicole di poco conto: Alien nel 1979 e Blade Runner nel 1982. È al primo che si ispira Prometheus, andando ad arricchire l'ecosistema di un franchise già ricco, quello dello xenomorfo più famoso del cinema.

Prometheus è un film che vuole raccontare più di quanto mostra e questo lo si intuisce fin dalle prima battute del film. La Terra primordiale fecondata e resa adatta alla vita dal sacrificio di una creatura umanoide lascia intuire che la posta in gioco, questa volta, non sarà la sopravvivenza di una sola astronave o di una colonia isolata (l'LV-426 di Aliens: Scontro Finale), ma bensì la natura stessa dell'uomo. La sua storia, il suo passato e il suo destino.

La ricerca delle origini

Nel 2089 ritrovamenti archeologici che racchiudono al loro interno una mappa stellare spingono il ricco Peter Weyland (Guy Pierce) a organizzare un viaggio nello spazio proprio verso la destinazione indicata dalle antiche carte stellari. Nasce così la spedizione della Prometheus, nave spaziale che deve il proprio nome al mitologico Prometeo e che ha come obiettivo il raggiungimento degli Ingegneri, creature spaziali che sembrano essere responsabili della nascita della vita sulla Terra. La nave arriva sulla luna LV-223 quattro anni dopo la partenza ma quello che Weyland e i suoi uomini troveranno non sarà ciò che speravano.

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I tre protagonisti di Prometheus esplorano la nave aliena

Prometheus è un film tanto discontinuo quanto ambizioso. Ha difetti e di certo la scrittura non è all'altezza della potenza visiva che ne anima ogni fotogramma e non è nemmeno capace di esaltare la grandezza a cui aspirava Ridley Scott. Ma se a causa di Prometheus il regista premio Oscar Guillermo Del Toro aveva rinunciato al progetto di portare al cinema il romanzo di Lovecraft Alle Montagne della Follia proprio per l'eccessiva somiglianza tra le idee di fondo delle due opere, vuol dire che sotto una superficie troppo grezza il film di Scott ha davvero tanto da dire.

Gli Ingegneri e il Signore dei Sogni

Quello che più si infila sotto pelle dopo lo scorrere dei titoli di coda sono le scelte visive: erodono le debolezze del film e l'impressione che Prometheus abbia al proprio interno tematiche troppo potenti per la forma narrativa che lo ingabbia diventa una certezza. La prima e più evidente di queste tematiche riguarda l'estetica degli Ingegneri. Pelle color perla, bianca, levigata come avorio. E mute spaziali che appaiono una fusione organica tra tecnologia e carne, così come tutto quello che riguarda l'astronave degli Ingegneri. 

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L'elmo degli Ingeneri, le creature aliene di Prometheus

Il casco degli Ingegneri si può sovrapporre a quello di Sandman, un personaggio dei fumetti nato dalla fantasia vulcanica di Neil Gaiman. Sandman ha una natura divina e indossa la maschera qui sotto riportata quando si prepara a combattere. Questa somiglianza è un caso? Sandman esiste in rapporto alle passioni di cui si nutre (vi invitiamo a recuperare il fumetto per avere una visione più completa di chi e cosa sia davvero Sandman) così come gli Ingegneri si nutrono, da un punto di vista concettuale, di ciò che creano. Sono esseri con una marcata componente divina e dominano i poteri della creazione con i quali innescano, attraverso il loro stesso sacrificio e per mezzo della loro stessa carne, la vita. 

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Che siano gli Ingegneri ad aver dato vita anche a creature divine come Sandman? Ci sono connessioni e collegamenti, somiglianze e suggestioni. Così come ci sono tra gli Ingegneri e gli uomini in carne e ossa.

I demoni dello spazio e del tempo

I riferimenti continuano. Scott ha sempre mostrato grande affinità per l'orrore declinando alcune parti di Prometheus verso il genere horror, qualcosa che già aveva fatto con Alien. Di nuovo ciò che il film non riesce a dire con una trama debole, ce lo mostra con la solita potenza visiva di Scott.

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C'è un grande somiglianza tra l'Ingegnere e il Cenobita cinematografico Pinhead (protagonista di Hellraiser, trasposizione del capolavoro horror di Clive Barker) e anche ora ci troviamo a confrontare tra loro due creature che hanno ben poco di umano. I Cenobiti viaggiano nello spazio tempo come divinità sadiche che inseguono chi è prigioniero dei propri desideri ed è disposto a tutto pur di vederli realizzati. I protagonisti di Prometheus, Wayland e a suo modo anche l'androide David (Michael Fassbender) non inseguono desideri talmente grandi da mettere in discussione l'intera realtà dalla quale provengono? La loro ricerca del creatore non è paragonabile al voler dare un nome e un volto a Dio? E gli Ingeneri non vogliono forse punirli con la peggiore delle condanne? Perciò i Cenobiti stessi, non potrebbero essere creati dalla materia nera degli Ingegneri?

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Gli Ingegneri di Prometheus hanno molto in comune con Pinhead

Il catalizzatore di sogni e incubi

Per ultima la chiave di volta intorno alla quale Ridley Scott ha costruito tutto il suo incredibile impianto di suggestioni: il fluido nero contenuto nei vasi degli Ingegneri. La sostanza ha dei poteri che assomigliano terribilmente a quelli divini. Muta tutta la materia vivente con cui entra in contatto ma nel trasformare segue logiche imprevedibili, anche per i suoi creatori. È il denominatore comune della vita, ha un suo desiderio primordiale che deforma, rimescola, unisce e frantuma. Una divinità amorfa spinta da una volontà collerica. Il contatto con le forme di vita primordiali dell'LV-223 le trasforma in tentacoli aggressivi e letali. Il contatto con l'uomo lo degrada a un primate assassino e la fusione di seconda generazione con una donna incinta crea qualcosa di ancora più terrificante.

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Il mostro di Prometheus che compare alla fine del film

Il richiamo alle visioni di Howard Phillips Lovecraft è palese. Tentacolari mostri furiosi, che crescono a dismisura dando vita a creature ancora più terribili. Gli Ingegneri con la loro scienza, la loro tecnica, il loro fluido misterioso creano la vita. Si fondono, letteralmente, con ogni pianeta che decidono di colonizzare (o infestare?) e permettono la nascita della vita stessa. Ma cosa impedisce a una mutazione nascosta nelle profondità del mare o della terra di generare immense divinità deformi? La sentenza è chiara: gli Ingegneri sono alla base di tutto ciò che conosciamo, terreno o divino che sia. 

lovecraft.wikia.com
Uno dei mostri di Howard Phillips Lovecraft

Ridley Scott, con Prometheus, non si limita a raccontare una storia. Mette in discussione, attraverso scelte visive e NON narrative, l'intera genesi mitologica, biologica e persino religiosa di decenni di cultura letteraria mondiale. Lo fa ammiccando prima alle sue stesse opere, Alien sopra tutte, e poi scavalcando il cinema e la letteratura finendo con il coinvolgere un vastissimo immaginario fantascientifico, horror e religioso. All'intero di una sola pellicola troviamo un'unica, ambiziosa risposta alla genesi di tutto ciò che conosciamo. Sandman, i Cenobiti, gli orrori cosmici di Lovecraft sono gli esempi più eclatanti. 

Con #Alien: Covenant Ridley Scott continuerà questa riscrittura concentrandosi ancora di più sulla nostra mitologia più classica.

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