Red Dot: la spiegazione del finale del thriller svedese di Netflix

Autore: Rosanna Donato ,

Red Dot è il nuovo thriller svedese, originale Netflix, dai risvolti quasi horror. Protagonista della vicenda è una coppia sposata: Nadja (Nanna Blondell), una donna di colore, scopre di essere incinta, ma David (Anastasios Soulis), il marito, lo saprà solo più tardi, durante una vacanza sciistica nel nord della Svezia. 

I due coniugi, insieme al loro cane, partono per le montagne, ma a una pompa di benzina urtano involontariamente una macchina. Dopo aver controllato il danno, decidono di non fermarsi e proseguire il viaggio. Raggiunta la baita, notiamo la presenza dei due uomini a cui avevano ammaccato l’auto. La mattina seguente, infatti David e Nadja si rendono conto di un graffio sulla loro macchina e una scritta razzista nei confronti della donna. 

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Così, dopo essersi messi in viaggio per dormire una notte in tenda e poter ammirare l’aurora boreale, incontrano nuovamente i due “nemici” sul loro cammino. Nadja, adirata per l’atto di razzismo, scende dalla macchina e riga con una chiave la loro. Adesso sono pari, ma la coppia non sa che di lì a poco la vacanza si sarebbe tramutata in un vero e proprio inferno.

David e Nadja si trovano in mezzo alle montagne svedesi. È tutto pronto: la tenda, la compagnia e il cielo stellato sopra di loro. È qui che la moglie gli rivela di aspettare un bambino ed entrambi ne sembrano entusiasti. Quella stessa notte succede una cosa inaspettata. Dalla tenda si vede un laser rosso pronto a colpirli: sono nel mirino di qualcuno. 

Sono costretti ad allontanarsi dalla tenda quando sentono degli spari. Due cecchini stanno cercando di ucciderli. Che siano i loro nemici di “rigate”? Non è dato saperlo, ma i due coniugi devono trovare un modo per sopravvivere. La coppia riesce a nascondersi per tutta la notte, superando il gelo e vivendo con la costante paura di morire addosso. 

La mattina seguente decidono di tornare alla tenda: è lì che si trovano le chiavi dell’auto per poter tornare a casa e scordare quella brutta notte. Arrivati, però, i due trovano a testa di Boris, il loro cane, al suo interno. Ne succedono di cose: trappole per topi, trappole di ghiaccio, trappole di spari e ferite profonde, fisiche e psicologiche. Perché è bene ricordare che si tratta di un thriller psicologico, anche se la verità emergerà solo sul finale del film di Netflix. 

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David, Nadja e Boris ammirano le montagne svedesi

La spiegazione del finale 

Show hidden content I coniugi cercano aiuto. Nel tragitto verso la salvezza David, dolorante per le ferite fisiche che deve sopportare, vede un bambino e dice:

Noi non ce lo meritiamo un figlio. Non possiamo essere genitori.

Chi è? Perché proprio quel bambino? Cosa c’entra con la loro vita? Nadja lo sostiene, dicendogli di non arrendersi, che non è affatto vero ciò che sta dicendo. Allora David, comunque titubante, si rialza e insieme trovano qualcuno: è uno dei due uomini che, secondo quanto visto sino a quel momento, vuole ucciderli. I due riescono a scappare, dopo averlo ferirlo, e raggiungono la baita, sperando nel sostegno del suo proprietario.Qualcosa non quadra: l’uomo sta parlando a bassa voce al telefono e Nadja se ne accorge. Quest’ultima aiuta il marito ad alzarsi da terra, perché le ferite accumulate non gli permettono di essere pienamente lucido. Si chiudono in una stanza della baita e, guardandosi in giro, notano delle loro foto attaccate sul muro. Cosa sta accadendo?Si apre la porta e davanti a loro si manifesta Thomas. Quest’ultimo è il vicino di casa di David e Nadja, nonché fratello del proprietario della baita,che si vede in una scena all’inizio. Si scopre che i due coniugi, tempo addietro, avevano investito e ucciso un bambino (quello che David ha visto nel bosco quando stava male), senza fermarsi dopo l’incidente, perché David avrebbe rischiato di finire in carcere, proprio ora che volevano creare una famiglia. Quel bambino era il figlio di Thomas. Quest'ultimo è pronto a sparare a entrambi, quando Nadja gli dice di essere incinta. Lui si ferma e la colpisce così forte da farle avere un mancamento. La donna si risveglia legata a una sedia, con il marito davanti che tiene in mano un trapano e Thomas dietro di lei. 
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David e Nadja sotto il mirino di qualcuno
Show hidden content È arrivato il momento giusto: il vicino impone a David di trapanare la pancia della moglie. Perché? Thomas vuole che i due sentano lo stesso dolore che lui ha provato quando gli hanno ucciso il figlio. La rabbia è talmente forte che, pur essendo stato pregato dai due di risparmiarli, non sente ragioni. Come può un uomo uccidere il proprio figlio? David non ce la fa. Sta per trapanare la pancia della moglie, ma all’ultimo abbassa l’attrezzo piangendo. Non è finita qui, perché il guardiano dei boschi, l’uomo che era stato ferito da David poco tempo prima, arriva in loro soccorso. Capendo ciò che sta succedendo, quest’ultimo attacca Thomas, che cerca di sparargli. Il fratello di Thomas, proprietario della baita, non riesce ad accettare questa situazione e cerca di proteggere tutti, ma cade a terra morto. Nel frattempo David riesce a liberare Nadja e i due provano a scappare insieme. L’uomo però non ha la forza di correre, così convince Nadja a fuggire senza di lui. Lei scappa. Intanto Thomas uccide anche il guardaboschi ed esce dalla baita, dove trova David seduto per terra, quasi privo di energie e gli chiede dove è finita Nadja, senza ricevere risposta. Thomas sta per uccidere David, quando Nadja si presenta davanti a lui con un fucile. Non sa però che Thomas non è da solo: la moglie di quest’ultimo gli spara un colpo alla testa e lei muore.David è solo: niente moglie, niente figlio. Ora è lui a chiedere a Thomas e alla moglie, che si è palesata dinnanzi ai suoi occhi, di ammazzarlo. È un peso troppo grande da portare sulle spalle: prima la morte di un bambino, poi quella della moglie e del figlio a causa sua. È questa la sua visione della realtà. Thomas decide di lasciarlo in vita: ha avuto la sua vendetta e ora David potrà finalmente capire il male che lui stesso ha sentito quando ha perso la vita il suo bambino per mano di un’altra persona.

Perché nel thriller svedese Red Dot a regnare è il risvolto psicologico del film, dove, come si può notare dalla spiegazione del finale, non viene lasciato nulla al caso.

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