Il 3 marzo è uscito nelle sale italiane Room del regista irlandese Lenny Abrahamson.
Il film era candidato a quattro premi Oscar come migliore film, migliore interprete femminile, migliore regia e migliore sceneggiatura. La statuetta è andata a Brie Larson come migliore attrice protagonista.
Nel film, Brie interpreta il ruolo di Ma', diminutivo di mamma, e divide la scena con il piccolo Jacob Tremblay alias Jack. Il loro carnefice Old Nick è invece interpretato da Sean Bridgers.
La storia è tratta da un romanzo della scrittrice Emma Donoghue, pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Stanza, letto, armadio, specchio. Dopo l’uscita del film, il romanzo è stato pubblicato nuovamente con il titolo Room.
Emma Donoghue ha raccontato la storia della prigionia di una mamma e del suo bambino all’interno di una piccola stanza di tre metri quadrati, che costituisce tutto il loro mondo.
La scrittrice ha curato anche la sceneggiatura del film e la vicenda fa, sicuramente, tornare alla memoria tanti casi di cronaca degli ultimi anni, come quello dell’austriaca Natascha Kampusch.
Il regista Lenny Abrahamson ha sottolineato però che il film non ruota esclusivamente sul rapporto tra il carnefice, la sua prigioniera e il bambino avuto da lei.
La storia è incentrata sul rapporto tra madre e figlio, sugli sforzi della donna per non far sentire prigioniero il suo bambino e sulla loro riscoperta del mondo.
La trama riserva da subito un colpo di scena legato all’ambiguità sul sesso del bambino. I lunghi capelli del piccolo Jack fanno infatti pensare ad una bambina. L'ambiguità era voluta, come ha sottolineato il regista, e non si tratta dell’unica sorpresa del film che gioca molto sul ribaltamento delle aspettative dello spettatore.
Che ne dite, Room vi ha incuriositi?
Se siete ancora indecisi su quale film andare a vedere nel fine settimana, il trailer di Room potrebbe sciogliere i vostri dubbi.
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