Russia: gli scienziati risvegliano vermi congelati da 42mila anni

Autore: Rebecca Micol ,

Vi sentite mai disorientati dopo un lungo pisolino pomeridiano? Bene, immaginate di trovarvi nei panni di queste piccole creature e che il “pisolino” sia durato ben 42mila anni.

In Siberia, lo scioglimento del permafrost – un sottile strato di ghiaccio che rimane tale per lunghissimo tempo – ha riportato alla luce dei nematodi, piccoli vermi che si trovavano lì dall’epoca pleistocenica, ovvero da ben 42mila anni! Nonostante sia passato (è proprio il caso di dirlo) un’infinità di tempo, i vermi sono riusciti a risvegliarsi e ricercatori hanno confermato il loro ottimo stato.

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La scoperta, resa nota a maggio, è la prima a provare che un organismo multicellulare può ritornare in vita dopo aver passato moltissimi anni in uno stato di congelamento.

Nonostante la dimensione dei nematodi sia di appena un millimetro, sono dotati di grandi abilità; alcuni riescono a vivere a quasi un chilometro e mezzo di profondità sotto la superficie terrestre, più di qualsiasi altro organismo multicellulare, oppure ancora nell’Oceano Indiano possono sviluppare fino a cinque bocche diverse a seconda del cibo disponibile.

Nello specifico, per la ricerca sono stati analizzati 300 campioni di permafrost siberiano, e due di questi contenevano diversi nematodi in ottimo stato. Isolati i vermi dal permafrost – tutti di sesso femminile – dopo un po’ di tempo hanno iniziato a muoversi e anche mangiare, diventando il primo caso di esseri viventi preservati in crioconservazione.

La ricerca sui piccoli nematodi non è l'unica in questo campo. Un altro gruppo di scienziati ha provato a simulare lo stesso esperimento, risvegliando un virus di 30mila anni fa (che fortunatamente può infettare solo le amebe).

Studi successivi avranno il compito di svelare tutti i segreti del meccanismo di risveglio dei nematodi, e come essi siano capaci di sopravvivere così a lungo in uno stato di congelamento. Chissà che un giorno queste scoperte non possano servire anche a noi umani, sviluppando le conoscenze pregresse sull’astrobiologia e la criomedicina.

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