Russia: rivenuto possibile "Stonehenge" costruito con ossa di mammut

Autore: Danilo Abate ,

Non molto tempo fa vi avevamo già parlato della "Stonehenge Spagnola" rinvenuta sulle rive del fiume Tago, Stonehenge che presentava caratteristiche molto simili alla più famosa Stonehenge inglese edificata nello Wiltshire.

Pare però che in Russia sia stata ritrovata una costruzione unica nel suo genere, che ricalca almeno dal punto di vista concettuale l’idea di Stonehenge ma può vantare l’utilizzo di vere e proprie ossa di mammut anziché di pietre come materiale da costruzione.

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I ricercatori protagonisti dello straordinario ritrovamento parlano addirittura di centinaia di ossa di mammut, provenienti da circa 60 esemplari, e che sarebbero state utilizzate per l’edificazione di un imponente “Bonehenge” circa 25mila anni fa, ovvero in un arco temporale che si aggira intorno all’ultimo periodo di glaciazione.

Bisogna specificare però che non si tratta del primo Stonehenge d’ossa di mammut rinvenuto in Russia, basti pensare al sito Kostenki 11 situato a sud di Voronež, e tale zona può vantare il ritrovamento di non uno ma ben due siti in due momenti diversi, nel 1951 e nel 1970.

Risale al 2014 infine la scoperta di un terzo Bonehenge (quello di cui stiamo parlando), studiato dagli zelanti ricercatori dell’Università di Exeter.

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Andando a vedere poi le principali caratteristiche del “cerchio d’ossa”, esso presenta un diametro di 12.5 metri e le ossa di mammut sono state disposte in modo da formare un muro con uno spessore che va da uno a due metri. Il team inglese di ricercatori non ha trovato però tracce di un’entrata del Bonehenge.

Al riguardo si è espresso Alex Pryor, principale autore del lavoro di ricerca sullo Stonehenge d’ossa di mammut:

Le ossa di mammut sono davvero pesanti, e l’edificazione di una struttura circolare di tale portata ha sicuramente richiesto un grande investimento di tempo ed energie per gli uomini che l’hanno realizzata. Per adesso abbiamo individuato un totale di 51 mandibole di mammut e 64 teschi. Non conosciamo l’altezza esatta del muro della struttura, ma probabilmente non si parla di più di 50 centimetri, e il cerchio d’ossa non presenta un’entrata.

Le ipotesi sui motivi che hanno spinto i nostri antenati a edificare una costruzione tanto imponente si sprecano. C’è chi pensa semplicemente all’utilizzo di ossa di mammut per rinforzare i tetti di capanne realizzati in cuoio, ma le ossa in questione sono troppo pesanti per pensare a un tetto di cuoio che potesse sorreggerle, stando a quando afferma lo stesso Pryor:

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Per sostenere un tetto così pesante abbiamo addirittura utilizzato delle travi in acciaio durante la nostra ricostruzione di una capanna nel museo di Kiev.

C’è da dire però che, assieme alle ossa di mammut, entro il perimetro del Bonehenge sono stati ritrovati anche resti di piante, di scaglie di roccia e di carbone, il che farebbe pensare al cerchio d’ossa anche come una possibile discarica dove venivano depositati i materiali derivanti dalla lavorazione delle spoglie dei mammut stessi.

Non tutti però sono concordi nel descrivere il Bonehenge russo come una semplice discarica, perché un cerchio tracciato in maniera così meticolosa non può non far pensare a un monumento rituale.

Per rispondere a questo e altri interrogativi sul misterioso Stonehenge d’ossa, non ci resta che aspettare ulteriori notizie dai ricercatori inglesi.

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E voi che ne pensate? Stupiti dalla scoperta dello Stonehenge d’ossa di mammut?

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