Scarlett Johansson difende Woody Allen: 'Lavorerei ancora con lui in un batter d'occhio'

Autore: Claudio Rugiero ,

Tutti ricorderanno il sodalizio professionale che ha legato nei primi anni 2000 Woody Allen all'attrice attualmente più pagata al mondo, Scarlett Johansson. I due avevano collaborato per la prima volta nel 2005 sul set di Match Point, il dramma noir del regista newyorkese in cui la Johansson era protagonista insieme a Jonathan Rhys-Meyers. L'intesa tra i due aveva funzionato talmente bene che Allen l'aveva rivoluta anche nei successivi Scoop e Vicky Cristina Barcelona.

Come ricorderete, negli ultimi tempi il premio Oscar per Io e Annie è stato travolto dal riemergere di alcune vecchie accuse di molestie sessuali mosse da Dylan Farrow, la figlia adottata insieme alla sua ex compagna Mia Farrow. Da più di vent'anni Dylan sostiene infatti che il padre l'avrebbe molestata durante l'infanzia, un caso che è tornato a galla in seguito all'esplosione del movimento #MeToo, dopo che Allen era da tempo già stato giudicato innocente da una sentenza del tribunale di New York. Una brutta storia che è costata non pochi problemi professionali al regista: dall'interruzione di un contratto con Amazon Studios alla mancata distribuzione del suo ultimo lavoro, Un giorno di pioggia a New York (in Italia uscirà il 3 ottobre con Lucky Red).

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Come se non bastasse, diversi suoi ex collaboratori, soprattutto attori, hanno pubblicamente affermato che non lavoreranno mai più con lui. Tra le star che si sono rese protagoniste di queste dichiarazioni, manca però il nome di Scarlett Johansson.

L'attrice, attualmente in concorso a Venezia con Storia di un matrimonio di Noah Baumbach, ha avuto modo di affrontare l'argomento in una recente intervista rilasciata a The Hollywood Reporter. In quest'ultima le è stato dapprima genericamente chiesto cosa provasse per il regista:

Cosa provo per Allen? Adoro Woody, gli credo e vorrei lavorare con lui in qualsiasi momento.

La Johansson, sempre schietta e sicura di sé nelle interviste, pure quando si tratta di affrontare argomenti "spinosi", è poi entrata nel merito della "questione Allen" spiegando le ragioni per cui crede alla sua versione:

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Vedo Woody ogni volta che posso e ho avuto molte conversazioni con lui al riguardo. Sono stata molto diretta con lui e lui è stato molto diretto con me. Lui sostiene la sua innocenza e io gli credo. 

All'attrice è stato quindi chiesto come viva questa sua posizione su una tematica così "chiacchierata" in un ambiente come Hollywood. La Johansson ha risposto onestamente:

È difficile perché è un momento in cui la gente è davvero inferocita, e comprensibilmente. Le cose vengono fomentate e quindi le persone hanno molta passione e molti sentimenti forti e sono arrabbiati, ed è giusto così. È un momento intenso.

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Parole di una fervida sostenitrice del movimento Time's Up che già in passato si è distinta per delle nette prese di posizione su questa causa: a gennaio 2018 si è infatti apertamente schierata contro James Franco chiedendo indietro la spilla del movimento che l'ex Harry Osborne aveva pubblicamente sfoggiato, dopo che cinque donne si sono scagliate contro l'attore tacciandolo di "comportamento sessualmente inappropriato", accuse che però lui nega.

Allen, invece, crede che dovrebbe essere il volto sul manifesto del #MeToo e continua a difendersi sostenendo che la figlia sia stata plagiata dalla madre.

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