Scoperti materiali superconduttori 'extraterrestri' in alcuni meteoriti

Autore: Danilo Abate ,

Un team di scienziati dell’Università della California, San Diego, ha analizzato quindici frammenti di meteoriti diversi, riuscendo a individuare dei minerali antichissimi, che ad un primo impatto non sembrerebbero tipici del nostro pianeta.

Dunque il nostro primo pensiero potrebbe essere che tali minerali, apparentemente mai ritrovati prima, e la cui formazione risalirebbe addirittura a un momento che precede la formazione del nostro sistema solare, potrebbero essere definiti a pieno titolo come “extraterrestri”.

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Gli scienziati però frenano qualsiasi eccesso d'entusiasmo riguardo la possibilità d'aver ritrovato materiali d'entità sconosciuta, perché avrebbero constatato che i minerali in questione sarebbero nient'altro che dei superconduttori, cioè materiali caratterizzati da una resistenza elettrica nulla e dunque una conducibilità elettrica “perfetta”.

Da precisare però che la presenza di superconduttori sulla Terra non è affatto frequente, soprattutto quando si parla di composti presenti naturalmente sul nostro pianeta.

La squadra di ricercatori della California ipotizza che si sarebbero instaurate a livello dei meteoriti delle condizioni di temperatura e pressione (entrambe estremamente elevate) tali da portare all’origine dei superconduttori extraterrestri, dei veri e propri superconduttori “forgiati” nello spazio aperto.

Andando a vedere i dettagli della ricerca portata avanti dai ragazzi dell’università californiana di San Diego, ciascun campione è stato sottoposto a una serie di tecniche (fra cui la spettroscopia a microonde e il campo magnetico modulato) atte a rilevare qualsiasi tipo di particolare proprietà fisica o chimica.

I risultati ottenuti i più promettenti provengono dall’analisi di uno dei meteoriti di ferro più grandi mai rinvenuti, l’australiano Mundrabilla (trovato nel 1911) e GRA95205 (direttamente dall’Antartide). Entrambe le rocce appena citate presentavano irrisorie quantità di superconduttori, ma comunque quantità tali da risultare d’importanza cruciale per i ricercatori.

Graeme O. Churchard/Wikimedia Commons
Uno scatto del meteorite Mundrabilla
Il misterioso meteorite australiano Mundrabilla

A tal proposito si è pronunciato il fisico James Wampler (anch’egli dell’Università della California), specificando quando sia stato rilevante soprattutto il ritrovamento del piombo:

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I risultati indicano la presenza probabile di leghe di indio, stagno e piombo, e quest’ultimo è un superconduttore raro in natura.

In conclusione, l’analisi della composizione dei due meteoriti Mundrabilla e GRA95205 indicherebbe non solo la presenza di superconduttori nello spazio, ma solleva molti interrogativi su quali potrebbero essere le funzioni di materiali con tali proprietà in un ambiente extraterrestre.

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Un superconduttore nello spazio potrebbe addirittura influenzare in qualche modo la struttura dei corpi celesti, ma per avere i dati a nostra disposizione necessari a confermare tale ipotesi bisognerà, ovviamente, attendere nuove scoperte.

E voi che ne pensate? Sorpresi dall’esistenza di superconduttori “nati” nello spazio?

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