Scoperto carbonio extraterrestre in Sudafrica

Autore: Danilo Abate ,

A quanto pare il nostro pianeta, nello specifico parliamo del meraviglioso continente africano, si è fatto involontariamente custode di un tesoro d’inestimabile valore.

Un gruppo di ricercatori del Centre de Biophysique Moléculaire di Orléans ha infatti rinvenuto in Sudafrica un sottile strato di rocce, risalente a ben 3.3 miliardi di anni fa, che conteneva tracce di materiale di provenienza extraterrestre.

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Tali resti d’antiche rocce sarebbero risultato di un bombardamento di meteoriti che in passato ha colpito la Terra.

Lo studio che ha portato a questa scoperta, avvenuta analizzando sedimenti di natura vulcanica provenienti da Josefsdal Chert (nella regione delle Makhonjwa Mountains), è stato pubblicato sulla rivista Geochimica et Cosmochimica Acta.

Humala/River Lodge/Touch Down Group
Uno scatto del paesaggio delle Makhonjwa Mountains
Lo splendido paesaggio delle Makhonjwa Mountains

Andando a vedere nel dettaglio quali sono state le ricerche effettuate, gli addetti ai lavori hanno registrato due segnali insoliti, di cui il primo ha indicato la presenza di carbonio insolubile nei sedimenti di 2 millimetri di spessore analizzati, suggerendo dunque di avere a che fare con materiale extraterrestre.

Il secondo segnale invece è tipico dei meteoriti del gruppo degli spinelli, un tipo di meteoriti che tende a formarsi quando degli oggetti extraterrestri vengono a contatto con le elevate temperature dell’atmosfera terrestre.

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Gli scienziati affermano però che è altamente improbabile che siano avvenuti contemporaneamente i processi di formazione del carbonio insolubile e quello dei meteoriti del gruppo degli spinelli.

Probabilmente una pioggia di micrometeoriti, venendo a contatto con la nostra atmosfera, ha subito un processo di mescolamento con delle ceneri vulcaniche, depositando così (per miliardi di anni) nella stessa roccia sia gli spinelli che i residui di carbonio insolubile extraterrestre.

Il motivo principale per cui i residui carbonici in questione sono stati etichettati come “extraterrestri” risiede nel fatto che si tratta di carbonio biogenico, cioè generato da processi avvenuti a livello di organismi viventi.

I ricercatori non sono però ancora riusciti a capire da quale angolo remoto della galassia provengano i frammenti extraterrestri, ma nel frattempo è inevitabile esultare al pensiero di aver ottenuto un’ulteriore prova dell’esistenza di forme di vita mai viste sul nostro pianeta.

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E voi che ne pensate? Credete che il ritrovamento da parte degli scienziati del Centre de Biophysique Moléculaire possa costituire un passo in avanti verso la scoperta di un altro pianeta adatto a ospitarci in futuro?

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