Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli: le tradizioni cinesi esplorate nel film

Autore: Giulia Greco ,

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli è il primo film del Marvel Cinematic Universe completamente immerso nella cultura, nelle tradizioni e nella mitologia cinesi.

Se la leggenda dei Dieci Anelli è una mera invenzione, altri elementi affondano le proprie radici in usanze e costumi orientali, siano essi antichi o contemporanei.

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Ne abbiamo individuato 12 rappresentativi della cultura cinese. Eccoli tutti:

1. Il congee a colazione

Quando Shaun/Shang-Chi fa visita a Katy, si ferma a fare colazione con la famiglia di lei. Contrariamente a quanto accade in occidente, la tavola non è apparecchiata con latte e cereali, e neppure vediamo uova e pancetta.

Katy e famiglia mangiano il congee, una sorta di porridge di riso dall'alto valore nutrizionale. Conferisce energia e proprio per questo è tradizionalmente consumato al mattino, per iniziare la giornata con il piede giusto.

2. Togliere le scarpe prima di entrare in casa

In Cina, così come in Giappone, è usanza togliere le scarpe prima di entrare in casa in modo da non portare terra e sporcizia all'interno dell'abitazione.

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È per questo che, in Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, Shaun toglie le scarpe all'ingresso prima di entrare in casa di Katy.

3. La festa di Qingming

Quando si trova a casa di Katy, Shaun vi trova la nonna materna dell'amica (la wài pó). L'anziana donna cita una festività nota come Qingming, che tradizionalmente si celebra ad aprile.

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Le famiglie visitano le tombe dei cari defunti, le puliscono e rendono loro omaggio, lasciano frutta, fiori e altri oggetti, qualsiasi cosa che i morti apprezzassero in vita. La nonna di Katy pensa di portare anche un pacchetto di sigarette!

La festa di Qingming è stata tradotta nel doppiaggio italiano con “giorno dei morti”, mentre in inglese come “Day of the Dead”. Le traduzioni potrebbero trarre in inganno e farci pensare alla nostra tradizione della commemorazione dei defunti o al messicano Día de los Muertos, ma si tratta di una tradizione molto diversa.

4. I nomi anglicizzati

Sul volo per Macao, Shaun rivela che il suo vero nome è in realtà Shang-Chi. Katy scherza su quanto i due nomi siano simili, ma è usanza comune tra gli orientali che emigrano negli Stati Uniti anglicizzare i loro nomi d'origine che diventano più semplici da pronunciare per gli anglofoni (Mei-Ling, un popolare nome femminile si trasforma in May, per esempio).

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Qualcosa di simile accadeva negli anni dell'emigrazione italiana. I nostri connazionali che toccavano il suolo degli Stati Uniti sceglievano di cambiare il proprio nome nel suo corrispettivo inglese. Così ogni Giuseppe finiva per chiamarsi Joe.

5. ABC

Giunti a Macau, Shang-Chi e Katy incontrano Jon Jon, che li accoglie parlando in mandarino. Tuttavia, Katy ammette di non parlare fluentemente la lingua (non dimentichiamo che, nella scena della colazione con la sua famiglia, si definisce americana) ed è a questo punto che Jon Jon continua a rivolgersi a lei in inglese. Il personaggio di Ronny Chieng dice in originale: “Nessun problema, parlo l'ABC”. ABC è l'abbreviazione di American-born Chinese, un termine che si usa per i figli degli immigrati. Di solito ha accezione dispregiativa e indica chi parla inglese come prima lingue e non comprende bene quella dei suoi genitori.

6. Il guerriero mascherato

Durante la lotta contro i Dieci Anelli, Shang si batte con un guerriero mascherato. L'uomo, che non proferisce parola durante il film, indossa degli abiti blu e una maschera bianca.

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Il travestimento che nasconde il suo volto ha un significato ben preciso: è un richiamo all'opera cinese in cui le maschere bianche rappresentano la morte.

7. Armi e arti marziali

Grande spazio è conferito alle arti marziali nella pellicola diretta da Destin Daniel Cretton. I combattimenti coreografati includono non solo diverse movenze di Kung Fu, ma anche l'utilizzo di una varietà impressionante di armi. Ci sono bastoni, lance, spade uncinate, coltelli, arco e frecce, ma anche armi particolari come il dardo di corda, specialità di Xialing. Si tratta di un'arma versatile che può essere usata sia come pugnale che a mo' di frusta.

8. I santuari per i morti

Quando Shang-Chi fa ritorno alla casa paterna, vediamo un altare eretto per commemorare Jiang Li, madre di Shang e Xialing e moglie di Wenwu.

Santuari di questo tipo sono molto comuni nella cultura orientale, cinese e non solo, e non è raro trovarli nelle abitazioni. Solitamente, alla sommità dell'altare c'è la foto incorniciata del defunto mentre alla base troviamo offerte di frutta e incenso che brucia costantemente.

9. L'uso dei diminutivi in mandarino

In uno dei flashback del passato di Shang, il protagonista interpretato da Simu Liu si rivolge alla sorellina chiamandola Lingling.

È un piccolo dettaglio che descrive bene uno dei costumi più comuni in Cina: comunemente i nomignoli si formano ripetendo le ultime sillabe del nome, per cui Xialing diventa Lingling.

10. Wo gen ke ren you hua yao shuo

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli rispecchia la cultura cinese anche in dettagli che potrebbero apparire superflui. Quando Jiang Li chiede ai propri figli di rincasare in uno dei momenti cruciali della storia, usa una frase in mandarino di uso comune. Le parole sono “Wo gen ke ren you hua yao shuo”, che potremmo tradurre con “Devo parlare con i nostri ospiti”. In presenza di estranei quelle parole sono una sorta di testo in codice che sta per “per favore, lasciate la stanza immediatamente”.

11. Una società patriarcale

Shang-Chi e Xialing hanno vissuto un'infanzia molto diversa l'uno dall'altra. Se il ragazzo è stato addestrato dal padre e ha così avuto modo di costruire una relazione con lui dopo la morte della madre, lo stesso non può dirsi di lei.

La piccola Xialing ha imparato a nascondersi nell'ombra, osservando il fratello e il padre da lontano, allenandosi ad “annuire e non parlare”, per far sì che il padre non si accorgesse neppure che lei fosse presente.

Xialing ha sempre sofferto la disparità di trattamento tra lei e il fratello, ma ha tenuto duro costruendo il proprio impero.

Questo modo di fare potrebbe tradursi con la frase “zhong nan qing nü” che si riferisce alla differenza nell'educazione tradizionale di maschi e femmine nella società patriarcale cinese.

Nel corso del tempo questa visione del mondo ha finito con non essere più quella dominante e nella maggior parte delle famiglie non esiste più differenza di trattamento tra bambini e bambine.

12. Mostrarsi sempre sorridente

Nella stanza da letto della piccola Xialing leggiamo una frase che recita “wei xiao de mian ju”. Il significato letterale delle parole è “maschera sorridente”. Il dettaglio richiama un insegnamento classico nell'educazione dei bambini cinesi: in pubblico bisogna sempre mettere su una maschera di felicità, non è bene mostrare uno sguardo triste o incattivito.

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