Shannon Lee è aperta a una conversazione con Tarantino

Autore: Mara Siviero ,

C’era una volta a… Hollywood, che ha da poco ricevuto ben cinque nomination ai Golden Globe e che ha incassato più di 371 milioni di dollari in tutto il mondo al box office, non ha mai avuto una distribuzione in Cina.

L’ultimo film di Quentin Tarantino, infatti, sarebbe dovuto arrivare nei cinema cinesi lo scorso 25 ottobre, ma è stato messo in standby dopo che Shannon Lee, la figlia di Bruce Lee, ha presentato una denuncia alla National Film Administration cinese obiettando la rappresentazione di suo padre in C'era una volta a... Hollywood.

Advertisement

Inoltre, ad ottobre, lo stesso regista del film aveva confermato che non avrebbe rimontato il film per placare i censori cinesi.

Durante la diciottesima edizione dell’annuale Unforgettable Gala, un evento in onore degli americani asiatici che lavorano nell’industria dell’intrattenimento, Shannon Lee ha dichiarato a Variety:

Mi sono lamentata lì come mi sono lamentata qui, solo attraverso canali cinesi. In realtà, la decisione di fare qualunque cosa abbiano fatto con quel film è stata una loro decisione [cioè della National Film Administration, ndr.].

Di base, Shannon Lee si era solamente lamentata di come veniva rappresentato il padre nel film, ma non è chiaro se la distribuzione cinese della pellicola di Tarantino sia stata rimandata a data da destinarsi per la denuncia di Shannon o per altri motivi come, ad esempio, la presenza di alcune scene che potrebbero essere ritenute violente.

Advertisement

Quest’ultima considerazione non sarebbe da scartare, in quanto la censura ritardò l’uscita di Django Unchained nel 2012 a causa di alcuni contenuti ritenuti inappropriati, tanto che Tarantino si mise a sistemare il montaggio del film.

Heyday Films/Sony Pictures
Un'immagine del film C'era una volta a... Hollywood

La scorsa estate, il regista americano e Shannon Lee avevano avuto alcuni battibecchi proprio in merito a C’era una volta a… Hollywood, tanto che Lee aveva affermato che il film dava un ritratto di suo padre come un arrogante leggenda delle arti marziali.

Nella fattispecie, Tarantino aveva difeso la rappresentazione di Bruce Lee nel corso di una conferenza stampa del film tenuta lo scorso agosto in quel di Mosca. La scena in questione mostra Bruce Lee (interpretato da Mike Moh) che si vanta della sua capacità di paralizzare Muhammad Ali, prima di perdere un combattimento con il personaggio immaginario, interpretato da Brad Pitt, lo stuntman Cliff Booth.

Advertisement

Shannon Lee, che sovrintende le proprietà di suo padre, ha affermato di aver lavorato tutta la vita per preservarne la sua eredità: Bruce Lee morì nel 1973, a soli 32 anni, ed è noto per aver introdotto le arti marziali ad Hollywood grazie a film come I 3 dell’Operazione Drago e L'ultimo combattimento di Chen.

Penso davvero che [C’era una volta a… Hollywood] abbia reso un cattivo servizio [a Bruce Lee], penso che abbia fatto un cattivo servizio agli attori asiatici e penso che sia stato un vero peccato.

Shannon Lee, produttrice esecutiva della serie Warrior, realizzata per la piattaforma Cinemax, ha anche aggiunto che, nonostante non abbia mai avuto modo di parlare direttamente con Tarantino, sarebbe disposta a farlo:

Vorrei immaginare che non abbia perso l’amore per me o la voglia di parlarmi. Ma sono sempre aperta ad una conversazione.

Advertisement

E voi, che ne pensate?

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...