She-Hulk, la pagliacciata finale distrugge l'MCU

Autore: Giuseppe Benincasa ,

La serie She-Hulk: Attroney at Law  è da considerarsi fuori canone? È questa la domanda che nasce spontanea dopo aver visto il confusionario finale della serie TV Marvel Studios, andato in onda in streaming su Disney+ giovedì 13 ottobre 2022.

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L'episodio, il nono, ha chiuso (per ora) l'avventura di Jennifer Walters/She-Hulk nel Marvel Cinematic Universe con un nulla di fatto. La serie She-Hulk: Attorney at Law è stata impostata con episodi brevi, da 20/30 minuti massimo, e con trame sostanzialmente autoconclusive.

Raramente durante i primi 7/8 episodi di She-Hulk: Attorney at Law si è vista una trama orizzontale, che legasse gli episodi come una serie tradizionale. Quel poco mostrato in questo senso viene completamente distrutto dal finale. Dimenticatevi quindi Intelligencia e HulkKing: è stata solo una perdita di tempo e una presa in giro.

In più, come caratteristica del personaggio, Jennifer Walters è in grado di "rompere la quarta parete" ovvero ella può parlare direttamente con il pubblico a casa guardando dritto "dentro" la telecamera.

La caratteristica di parlare direttamente con lo spettatore, che She-Hulk ha anche nei fumetti, rende She-Hulk consapevole del fatto che lei è un personaggio televisivo e sta partecipando a una serie TV.

Tutti questi aspetti hanno raggiunto il loro culmine nell'ultimo episodio di She-Hulk: Attorney at Law, nel quale la protagonista Jennifer Walters non solo esce fisicamente dalla sua serie ma si reca nella stanza degli sceneggiatori dello show per obbligarli a cambiare storia.

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In questo passaggio Jennifer Walters esce addirittura dall'universo narrativo del Marvel Cinematic Universe per diventare una persona reale (cammina nel menù di Disney+) e incontrare gli sceneggiatori reali della serie in cui lei è protagonista. 

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Il siparietto con K.E.V.I.N. - la super intelligenza artificiale che si celerebbe dietro le sorti del Marvel Cinematic Universe - l'ho trovato abbastanza poco originale (qualcuno si ricorda l'architetto di Matrix?) e molto poco divertente. La sua presenza allude ovviamente a Kevin Feige ma questa stessa presenza indica che tutto ciò che abbiamo visto dal 2008 a oggi non è successo veramente e che tutto è stato deciso a tavolino. In questo modo la sospensione della realtà viene meno e il fascino di un mondo immaginario crolla inesorabilmente.

Se ciò succede in Matrix o in qualsiasi altro film - anche nel recente Free Guy è così - si tratta di una condizione circoscritta a un solo film, a un solo universo. Se invece si permette a un personaggio dell'MCU di cambiare il proprio finale o di criticare e commentare le scelte imposte dagli sceneggiatori, allora ciò può minare l'intera esistenza dell'universo costruito da Marvel Studios.

Il rendersi conto che la propria esistenza è legata a un destino scritto da degli sceneggiatori e il rendersi conto che si è semplicemente un personaggio, un burattino, in mano a una mente superiore rende She-Hulk più intelligente di tutti gli altri personaggi del Marvel Cinematic Universe. Da Iron Man a Captain America, sono tutti dei Truman Burbank (ma anche meno visto che Truman era una persona vera) ovvero personaggi costruiti all'interno di un mondo finto.

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È questo che i fan Marvel si meritano dopo 14 anni? Un universo e un multiverso dichiaratamente falsi? Se solo Tony Stark si fosse reso conto dell'esistenza degli sceneggiatori magari oggi sarebbe vivo. Si sarebbe opposto alla scelta di farlo morire? Pensate a questo: Marvel Studios ha abbattuto definitamente la quarta parete ma ha anche ammesso che tutti i suoi personaggi sono dei burattini appesi a dei fili.

Per rispondere alla domanda iniziale, se She-Hulk: Attorney at Law è canonica o no, la risposta è che certamente lo è per Marvel Studios, ma per me non lo è.

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