Smetto Quando Voglio - Ad Honorem, l'intervista video: 'La Justice League de' noantri'

Autore: Emanuele Zambon ,

È inutile girarci attorno: Sydney Sibilia sta alla commedia italiana e all'action come Quentin Tarantino sta al gangster movie. Il cinema del regista di Smetto Quando Voglio - Ad Honorem, terzo capitolo della saga sui ricercatori "ricercati" in arrivo al cinema, cannibalizza sia la tradizione nostrana (quella della commedia all'italiana) che le produzioni hollywoodiane.

Un ibrido per certi versi unico - quando mai si è visto un assalto al treno nelle pellicole tricolore? Forse ai tempi di Enzo G. Castellari - in grado di stupire per ritmo, escamotage narrativi e vis comica. Abbiamo incontrato l'artefice della saga assieme ai protagonisti del film: i due villain - Luigi Lo Cascio e Neri Marcorè - assieme alla gradita new entry Peppe Barra, nei panni del direttore del carcere di rebibbia in cui è rinchiusa la banda.

"L'intelligenza è un superpotere"

"È la Justice League de noantri", scherza il regista salernitano classe '81, sottolineando come Smetto Quando Voglio - Ad Honorem riesca a conciliare la tradizione tutta italiana della commedia con l'epicità di un cinecomic.

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Firmerebbe subito per un superhero movie, Sibilia, che pone l'accento su come l'intelligenza e la preparazione fuori del comune dei ricercatori capitanati da Edoardo Leo sono in qualche modo paragonabili a quei superpoteri che spopolano da alcuni anni nel cinema d'oltreoceano.

L'immaginario videostore del filmaker italiano - cresciuto negli anni '80 vedendo i cult dell'epoca - è un territorio abitato dal geometra Calboni della saga fantozziana e dai Ghostbusters. Allo stesso modo si avverte l'influenza esercitata su Sibilia dal gangster movie tarantiniano - in Ad Honorem assistiamo ad uno stallo alla messicana nel finale - assieme ai blockbuster moderni (evidente l'omaggio al Godzilla di Gareth Edwards nella sequenza dell'esplosione del Tecnopolo) e alle serie TV, da Lost a Breaking Bad.

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Nell'intervista video che trovate in calce il duo Lo Cascio/ Marcorè si rende protagonista di un paio di divertenti siparietti, rivelando la grande positività che ha accompagnato la produzione della saga italiana più importante degli ultimi anni. Davvero hanno voglia di smettere?

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