Sons of Anarchy: il nostro recap del panel all'ATX Festival di Austin

Autore: Redazione NoSpoiler ,

L'occasione dell'ATX Television Festival era una di quelle che non si potevano proprio mancare. Ma, si sa, uno come Kurt Sutter non è per nulla abituato a rispettare il protocollo. E, se lo avesse fatto, probabilmente non sarebbe mai diventato uno degli sceneggiatori più importanti e influenti di Hollywood.

Infatti, la sua presenza al panel di #Sons of Anarchy, il suo show di maggior successo, che con le sue 7 stagioni ci ha tenuto incollati davanti allo scremo dal 2008 al 2014, era tra le più attese dell'annuale convention dedicata al mondo della TV che si è tenuta ad Austin, in Texas, dal 7 al 10 giugno.

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Suo malgrado, Sutter, attualmente impegnato nella produzione dello spin-off di Sons, è stato costretto a rinunciare all'evento e ha scelto di comunicarlo ai suoi fan via Twitter.

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Sul palco, a rispondere alle domande dei fan, c'erano "solo" i registi Paris Barclay e Adam Arkin, che insieme a Sutter hanno hanno lavorato sodo per costruire la straordinaria popolarità di Sons.

Dopo qualche battuta di riscaldamento, a Barclay viene chiesto che cosa lo avesse divertito di più durante la sua esperienza dietro la macchina da presa di una serie spesso drammatica e violenta come Sons of Anarchy. La sua risposta, ripresa dal sito Popsugar, è riuscita nell'arduo compito di sorprendere l'intera platea.

Mi sono divertito tantissimo a girare le scene di sesso interpretate da Charlie Hunnam. Non era per nulla timido e non si faceva pregare. Era molto attento a mettere la sua partner a suo agio. Per lui quelle sequenze erano una sorta di coreografia.

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Barclay va oltre, ricordando quanto gli piacessero quei momenti sul set.

Ogni volta che c'era bisogno di filmare scene così, sapevo che sarebbe stato uno spasso e che saremmo finiti a discutere su che cosa far indossare alla ragazza. Il che importava poco. Avrebbe potuto anche essere nuda ma noi non avremmo potuto mostrarlo. Così, per permettere all'attrice di muoversi in maniera più "naturale", creavamo dei piccoli adesivi copricapezzoli. In un contesto del genere, quelle minuscole barriere erano davvero esilaranti.

Le parole del filmmaker americano sono estremamente interessanti, specialmente perché ci regalano una versione abbastanza inedita di Hunnam, completamente in contrasto con quanto lo stesso attore aveva dichiarato su di sé qualche tempo fa. Ciononostante, il legame con il suo personaggio Jax Teller, l'assoluto protagonista della serie, è stato talmente profondo che gli ha permesso di superare qualunque ostacolo.

Jax e Tara, Charlie Hunnam e Maggie Siff, in una sequenza rovente di Sons of Anarchy

Il colpo di scena "alla Sutter" arriva via FaceTime

Come sanno bene gli appassionati delle sue produzioni, Sutter è un uomo abituato a stupire. Così, per sorprendere ma soprattutto per non deludere i tantissimi fan che erano accorsi allo stand di Sons of Anarchy per incontrarlo, il buon Kurt decide di collegarsi con la platea via FaceTime.

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Le sue riflessioni, riportate da Variety, ci hanno aiutato a capire quanto per lui sia fondamentale l'assoluta libertà nel processo creativo che sta alla base dei suoi lavori.

Per far capire a tutti quale fosse il tono dello show, mandavo loro ogni giorno delle mail arrabbiatissime. Sono sempre andato a tentativi durante la mia carriera. Alcune cose funzionavano, altre no. Ed è per questo che ho sempre voluto circondarmi di persone che ne sapessero più di me.

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Proseguendo, lancia una piccola frecciatina a FX, il network americano che ha trasmesso Sons of Anarchy.

FX voleva che gli episodi di Sons fossero autoconclusivi. I cosiddetti "drammi seriali" non stavano andando molto bene in TV ma, sfortunatamente, erano l'unica cosa che sapessi fare. È stato davvero un periodo molto difficile. Ma, una volta che ai piani alti si accorsero di quanto fosse profonda la narrazione della serie, decisero ti togliermi le manette. Ero finalmente libero di fare ciò che volevo.

Successivamente, decide di elogiare l'operato di Adam Arkin, che oltre ad aver diretto qualche episodio dello show, ha interpretato Ethan Zobell, uno dei villain più spietati con cui i SAMCRO abbiano mai dovuto avere a che fare.

Sapevo che Adam era molto interessato alla regia. Gli attori si sentono sempre molto più tranquilli quando a dirigerli c'è uno di loro. Per me era davvero importante trovare i registi giusti e ho capito subito che lui c'era tagliato. L'episodio doveva essere girato da Peter Weller ma visto che lui non era ancora lì, ho pensato "Al diavolo! Adam dirigilo tu!".

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Non c'è che dire. Un uomo senza peli sulla lingua.

Kurt Sutter parla dei suoi progetti dal palco di una cosentino negli states

E voi cosa ne pensate? Vi mancano le atmosfere cupe di Sons of Anarchy? Avreste preferito che Sutter si dedicasse prima al chiacchierato First Nine invece che a Mayans MC?

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