Speciale C.S.I.: I migliori episodi – Stagione 1

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Mentre su FOXCRIME si è appena interrotta l’ottava stagione della serie, che tornerà dopo l’estate con i nuovi episodi mancanti post-sciopero USA, cogliamo l’occasione per “ripassare” un po’ le stagioni precedenti, ricordando alcuni degli episodi più amati dal pubblico: episodi coinvolgenti, ricchi di colpi di scena, episodi che – con la loro storia – hanno costruito quello che è diventato uno dei più grandi successi televisivi di tutti i tempi: C.S.I.

Andiamo con ordine, quindi, e partiamo dalla prima stagione. Una stagione intensa, ricca di sorprese, la stagione che ci presenta quelli che diventeranno amatissimi protagonisti del piccolo schermo. E anche una stagione che, nel complesso, mantiene un livello altissimo sia per quanto riguarda le sceneggiature che – come sempre – per quanto riguarda l’aspetto tecnico della serie: regia, fotografia, montaggio e uso della colonna sonora contribuiscono perfettamente alla costruzione di una tensione, di un ritmo e di uno svolgimento “ritualizzato” che ha cambiato il genere del poliziesco in tv.

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Come non ricordare, ad esempio, l’episodio pilota (C.S.I.: Scena del crimine), che ci presentava Grissom già alle prese con un caso molto difficile (l’apparente suicidio di un uomo, in una vasca da bagno, che avrebbe portato la scientifica ad avere a che fare con Paul Millander, serial killer fra i “nemici” dei protagonisti di C.S.I. che hanno turbato di più gli spettatori)? E come dimenticare l’errore maledetto di Warrick, che lascia una giovane agente (Holly Gibbs) sola sulla scena di un crimine, facendo sì che la collega rimanga uccisa in una sparatoria?
Una partenza altamente drammatica e coinvolgente, non c’è che dire.

Seguita da tanti, tanti altri episodi in cui la parola d’ordine era: “adrenalina”. Come La svolta, l’episodio che introduceva il personaggio di Sara Sidle, o come Sepolta viva, storia di una donna rapita e poi rinchiusa, sottoterra, in una cassa nel deserto. O, ancora, come Legami di sangue, uno degli episodi di C.S.I. più amati di sempre, che raccontava lo sconvolgente massacro di una famiglia a cui erano scampate solo un’adolescente e la sua sorellina (una giovanissima Dakota Fanning).

Impossibile, poi, dimenticare Anonimo, l’episodio che introduceva il già citato personaggio del killer Pauy Millander, che lancerà una sfida diretta a Grissom facendoci addirittura temere per la sua vita…
Gli episodi del primo ciclo hanno fatto la fortuna di C.S.I. grazie alla perfetta alternanza di drammi che coinvolgono direttamente i protagonisti (come l’accusa di violenza sessuale rivolta all’ex marito di Catherine in Contro ogni evidenza) e di casi dalle forti tinte, capaci di suscitare intensi dibattiti morali. Come Omicidio in prima classe, in cui la scientifica cerca di ricostruire i fatti che hanno portato all’omicidio di un uomo su un volo di linea diretto a Las Vegas.

Anche in Morte sulla I-15 la ricostruzione degli eventi (che porterà ad una grande caccia al serial killer) è difficoltosa ma appassionante. Così come la lotta contro il tempo di Grissom, Sara e Warrick, che riaprono un vecchio caso per salvare un uomo condannato a morte per l’omicidio della propria famiglia durante un incendio (Fahrenheit 932). Un caso complesso, seguito dalla messa in onda di Boom!, incentrato su degli attentati a base di esplosivo e sulla morte della splendida Kristy Hopkins (Krista Allen), con cui Nick aveva appena iniziato una relazione…

La formula resta quindi invariata: casi ben congegnati e ricchi di tensione emotiva, con periodici coinvolgimenti personali dei vari membri della squadra. Una “ricetta” imbattibile che chiude il primo, glorioso ciclo di C.S.I. con le forti reazioni di Sara di fronte al caso del brutale omicidio di una donna in Difetti del sitema e con il turbamento dell’intera squadra durante le indagini sul rapimento – seguito da una tragica scoperta – di un neonato (Con dolcezza).

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E non è ancora finita: Il suono del silenzio, attraverso il racconto dell’omicidio ai danni di un ragazzo non udente, tocca il difficile tema della diversità e della solidarietà sociale, e ci rivela insospettati dettagli sulla vita privata di Grissom; mentre il finale di stagione, Lo strangolatore, vede la squadra alle prese con un serial killer che solo Grissom riesce, alla fine, ad identificare, finendo per trovarsi in serio pericolo dopo che Sara si era addirittura offerta di “fare da esca” per catturare il mostro…

A distanza di tanti anni dalla realizzazione di questi episodi, fa un certo effetto ricordare la qualità, l’originalità, la cura per i dettagli e tutti gli altri elementi (look della serie, ambientazioni, caratterizzazione dei personaggi…) che hanno trasformato l’idea di un ex autista di Las Vegas (ebbene, sì: Anthony E. Zuiker lavorava come autista del bus-navetta dell’Hotel Mirage) in una (meritata) miniera d’oro.

La mia top 5 della stagione 1:
Legami di sangue
Anonimo
Lo strangolatore
C.S.I. – Scena del crimine
Con dolcezza

E per voi? Quali sono i vostri 5 episodi preferiti della prima stagione di C.S.I.?

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Chiara Poli

Non perdete il prossimo appuntamento con i migliori episodi della seconda stagione!

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