Spider-Man: No Way Home, gli scrittori commentano il destino di May

Autore: Manuela Greco ,

È ormai trascorso più di un mese dall'arrivo nelle sale cinematografiche di Spider-Man: No Way Home, terzo capitolo delle avventure dell'Uomo Ragno di Tom Holland, eppure è ancora difficile metabolizzare tutto quanto accaduto all'interno della pellicola: tra gli emozionanti cameo, la crescita di Peter e l'incantesimo di Strange che cancella dalla memoria di chiunque conosca l'identità dietro la maschera di Spidey è davvero difficile scegliere il momento più emozionante o commovente.

Ma il premio per il colpo di scena più straziante va senza ombra di dubbio alla morte di May, uccisa da un Goblin ancora capace di controllare la mente e il corpo di Norman Osborn.

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Nonostante i tentativi di "curare" le anomalie dei nemici degli Spider-Man di Tobey Maguire e Andrew Garfield, infatti, la situazione precipita quando il piano di Peter di concedere loro una seconda possibilità gli si ritorce contro. Se la tecnologia delle Stark Industries permette al Dottor Octopus di "tornare come nuovo", gli altri villain decidono di ribellarsi e ingaggiare una furiosa lotta senza esclusione di colpi contro le tre incarnazioni dell'Uomo Ragno.

Proprio durante un attacco di Goblin, May rimane mortalmente ferita. Fa appena in tempo a ricordare al nipote le proprie responsabilità di supereroe che esala, infine, l'ultimo respiro. Circondato dalle macerie e sporco di sangue, Peter culla il corpo senza vita della zia mentre lacrime amare gli rigano il volto.

Spider-Man: No Way Home, la morte di May nel copione originale

In una video intervista per GoldDerby, gli scrittori del film, Chris McKenna ed Erik Sommers, hanno discusso della tragica scena svelando anche un curioso retroscena.

I due sceneggiatori hanno rivelato che la morte di May è stata particolarmente dura da portare sullo schermo per una serie di ragioni: in primo luogo c'era il desiderio di restituire agli spettatori una sequenza triste e malinconica, ma non esageratamente drammatica, inoltre volevano che l'iconica frase "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" avesse davvero un peso, un significato all'interno della storia, e non che venisse usata semplicemente come un momento celebrativo, come un'operazione nostalgica per i fan dello Spidey di Tobey Maguire.

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Oltre al giusto tono da dare alla scena, McKenna e Sommers hanno rivelato anche un piccolo aneddoto sul dietro le quinte e su quanto sia stato complesso scrivere un momento così scioccante. Nei piani originali, infatti, la sequenza della dipartita di May avrebbe dovuto svolgersi in maniera leggermente differente: dopo essere stata ferita da Goblin, la zia di Peter Parker avrebbe dovuto ricevere soccorso per poi morire in un'ambulanza, ma a causa delle norme sul distanziamento per il Covid la sceneggiatura è stata rivisitata e spostata fisicamente in un altro luogo.

Nonostante i cambiamenti, la morte di May ha sortito gli effetti desiderati riuscendo a commuovere gli spettatori fino alle lacrime e donando una nuova dimensione alla storia di Peter, che ora dovrà procedere per la sua strada da solo, ma portando nel cuore i preziosi insegnamenti dell'amata zia.

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