Stephen King entusiasta di Servant, la serie di M. Night Shyamalan

Autore: Chiara Poli ,

Estremamente inquietante e totalmente coinvolgente: così #Stephen King ha definito Servant, la serie TV di M. Night Shyamalan che ha debuttato otto giorni fa negli USA: 

"Due episodi e mi sono appassionato", ha twittato il Re dell’horror. Che poi, "hooked" è "agganciato". Insomma, incollato alla TV. E i fan non se lo sono fatto dire due volte: Servant è subito entrata nel radar dei lettori di King che fino al suo tweet non l’avevano ancora presa in considerazione.

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La filosofia cinematografica di M. Night Shyamalan, caratterizzata da colpi di scena finali che ti costringono a rileggere l’intero film sotto una nuova prospettiva, si è trasferita sul piccolo schermo e non ha nulla da invidiare ai film che hanno reso il regista, sceneggiatore, produttore e attore di origini indiane un autore di culto.

Grande appassionato di cinema e TV - in fondo ci lavora da decenni, come regista e sceneggiatore, grazie agli adattamenti dei suoi romanzi e non solo - Stephen King esprime frequentemente la propria opinione sulle novità horror del momento, finendo inevitabilmente per spostare un gran numero di spettatori da o verso una serie o un film.

Nel caso di Servant, inutile dirlo, i telespettatori si fionderanno a dare un occhio alla serie che vanta un fan del calibro di King.

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La serie, creata da Tony Basgallop e prodotta da Shyamalan, ha già raccolto commenti entusiastici sia dai critici che dagli appassionati di TV, conquistando ottime recensioni.

La trama ruota attorno a una coppia, Dorothy (Lauren Ambrose, Six Feet Under) e Sean Turner (Toby Kebbell, Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie), che ha appena perso un figlio. A poche settimane dalla morte del tredicenne, Dorothy decide di assumere una tata, la diciottenne Leanne Grayson (Nell Tiger Free, Il trono di spade), per prendersi cura di Baby Jericho, una reborn doll: una bambola molto realistica creata con le sembianze del bambino che Dorothy non accetta di aver perso.

Sebbene si tratti di una bambola, Dorothy si comporta come se Baby Jericho fosse un neonato in carne e ossa. Ma non è solo lei a essere strana: c’è qualcosa che non va, in Leanne, e la vita dei Turner sta per essere stravolta…

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La serie affronta lo scottante tema delle reborn dolls, le bambole dalle sembianze umane che alcune donne, nel mondo reale, considerano come Dorothy considera Baby Jericho: un vero figlio, da accudire e tenere sempre d’occhio.

In una società in cui la realtà virtuale e le sostituzioni “comode” di ogni elemento che costa fatica e impegno sono all'ordine del giorno, Servant s’interroga sulle implicazioni morali, etiche e psicologiche della questione, affrontando al tempo stesso un classico horror, la baby-sitter (o tata) inquietante. La mente corre subito a La mano sulla culla, che è solo uno dei titoli rappresentativi del genere.

Grazie a un cast di primo livello, che include anche l’ex Ron Weasley di Harry Potter, l’attore Rupert Grint nei panni del fratello di Dorothy, Servant conquista fin dal primo istante, proprio come afferma Stephen King.

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Produzione targata Apple Original, Servant ha debuttato negli USA il 28 novembre e prima ancora dell’arrivo dell’episodio pilota era stata rinnovata per una seconda stagione.

La prima è composta da 10 episodi e, a quanto pare, vale proprio la pena di essere seguita. Parola del Re. 

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